Sulla scena del crimine: la classifica dei 10 migliori gialli del 2016

Autore: Elisa Giudici ,

Non importa quanti delitti abbiate risolto in compagnia di investigatori letterari, televisivi o cinematografici: un amante del genere giallo sa che c'è sempre un nuovo caso all'orizzonte. Se le proposte del 2017 non hanno esaurito la vostra sete di crime e se non sapete come ingannare l'attesa per i remake di lusso che ci regalerà il 2017, perché non dare un'occhiata ai titoli più amati e discussi dell'anno appena trascorso? Siete così sicuri di aver già visto tutti i migliori film gialli e le crime story che sono approdati al cinema e nel circuito festivaliero nel 2016

Come ogni classifica che si rispetti, una top ten non può essere considerata esaustiva in termini di qualità e rilevanza; abbiamo però cercato di raccogliere i titoli migliori di un'annata che non è stata poi così generosa con gli amanti del genere, con una proposta capace di toccare tutte le sfumature del giallo (e anche qualcuna del thriller!). Se la qualità non è stata sempre soddisfacente, tra raffinate pellicole festivaliere e attesi adattamenti letterari, la classifica dei 10 migliori film gialli del 2016 è il più rappresentativa possibile degli ultimi 12 mesi di delitti e indagini.

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Siete pronti? 

10 - La Ragazza Del Treno

Una donna la cui vita lavorativa e sentimentale è andata in fumo finge ogni giorno di andare al lavoro che ha perso prendendo un treno per pendolari. Durante il tragitto, osserva la vita di una coppia che vive in una graziosa casa a ridosso della rotaia, aggrappandosi al loro sogno d'amore che ama immaginare oltre le finestre della casa che sorveglia ogni giorno. Un giorno però la donna felice della casa vicino ai binari scompare. Cosa le è successo? La protagonista è davvero solo una semplice passeggera alticcia che si limitava ad osservarla dal finestrino?

No, non è stato di certo il miglior giallo dell'annata, né tantomeno un film all'altezza delle aspettative che il best seller da cui è tratto avevano generato. Resta il fatto che il lungometraggio sceneggiato dalla stessa autrice Paula Hawkins e diretto da Tate Taylor è stato il film più atteso del comparto nel 2016. Con un cast così portentoso e con Emily Blunt spesso capace di ovviare alle tante, troppe mancanze del film, era lecito aspettarsi molto di più. - Ecco la nostra recensione

9 - Animali Notturni 

Susan è una raffinata e ricchissima esponente dell'alta borghesia statunitense, che gestisce una galleria d'arte contemporanea. Dopo anni di silenzio il suo ex marito la contatta e le invia il manoscritto del suo primo romanzo, che ha tentato di completare e pubblicare per tutta la durata del loro matrimonio. Mentre legge lo spietato thriller che l'ex le ha dedicato, Susan comincia a ricordare la relazione finita anni prima e a chiedersi quale sia il vero messaggio nascosto tra le pagine del romanzo. 

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Presentato in concorso al Festival di Venezia, Animali Notturni è la seconda pellicola da regista dello stilista Tom Ford, che aveva sorpreso tutti con l'elegante e sentito A Single Man. Pur conturbante grazie al stile levigatissimo e alle performance impeccabili di Amy Adams e Jake Gyllenhaal, il tentativo di dare un senso e una struttura al caotico romanzo di Austin Wright gira parzialmente a vuoto. Sotto una scorza raffinata come la sua protagonista, è un giallo che si consuma dentro e fuori un romanzo, ma permeato più dalla mancanza di senso che dall'ambiguità. Rimane comunque una delle pellicole più chiacchierate e dibattute del 2016, anche grazie al suo finale tutto da interpretare. - Ecco la nostra recensione

8 - Morgan

Lee Weathers viene incaricata insieme a un comportamentalista e a un esperto d'intelligenza artificiale di valutare il grado di pericolosità di Morgan, un modello di androide in fase di sperimentazione che promette di poter provare in piena autonomia emozioni simili a quelle umane. La ragazzina artificiale in un momento di rabbia ha aggredito Kathy, la dottoressa che si prende cura di lei. Nonostante entrambe si dicano pentite e minimizzino l'accaduto, per Lee Weathers è evidente che c'è qualcosa di sbagliato nelle reazioni di Morgan, sempre calma e misurata, eppure capace di gesti di rabbia e violenza non appena la possibilità di uscire dall'area di sperimentazione le venga negata. Quali sono i veri sentimenti di Morgan? Cosa nasconde la ragazzina robotica? 

Ci troviamo chiaramente dalle parti del thriller fantascientifico, anche se la cornice è volutamente investigativa. Almeno così tenta di fare Luke Scott, figlio del più noto Ridley, che qui compare nelle vesti di produttore. L'influenza paterna si sente in maniera decisa (così come quella stilistica di Ex Machina di Alex Garland). Morgan è un lungometraggio che ben conosce il gusto per l'indagine su limiti e possibilità dell'intelligenza artificiale, ma viene spesso a mancare tutto il resto. In un'annata in cui le pellicole di genere si sono rigidamente attenute a scenari e cornici classiche (delitti, polizia, investigazioni ambientate nel presente e nel realistico) Morgan può costituire una variabile inaspettata, poco nota e soddisfacente per quanti chiedono risposte certe e di facile comprensione, anche in territorio mystery.

7 - Il Cliente

A causa di un cedimento strutturale del loro condominio, una giovane coppia di attori viene ospitata da un collega in una casa di sua proprietà. Mentre tentano di contattare la precedente inquilina che ha abbandonato dietro di sé i suoi averi, la coppia viene scossa da un evento drammatico. La protagonista subirà violenza entro le mura domestiche, aprendo lei stessa al suo aggressore dopo averlo scambiato per il marito. Il consorte, devastato, deciderà di non rivolgersi alla polizia e di cercare da solo l'assalitore per ottenere giustizia. 

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Ha vinto il premio Oscar come miglior film straniero l'ultimo film del regista iraniano Asghar Farhadi, ma può davvero conquistare solo chi non conosca i suoi lavori migliori. Rispetto a Una Separazione, Il Cliente è poco più che una buona crime story ambientata in una Teheran in continua evoluzione edilizia e spirituale. Resta il fatto che con il suo stile solido di regia e con il suo talento da sceneggiatore, Farhadi ancora una volta se costruire un giallo dagli esiti non scontati, il cui vero disvelamento è il grado di colpevolezza che tutti abbiamo nei confronti di chi ci vive accanto. - Ecco la nostra recensione

6 - Il Nostro Traditore Tipo 

Un accademico di Oxford e la di lui fidanzata, avvocatessa di uno studio legale di grido a Londra, si stanno godendo un soggiorno ad Antigua. Dopo una partita a tennis, un ricchissimo uomo d'affari russo li inviterà a un party esageratamente lussuoso che sta organizzando con la sua famiglia. L'invito però è tutt'altro che disinteressato e coinvolgerà la coppia in un intrigo internazionale dove MI6 si scontrerà con il KGB, in una lotta senza esclusione di colpi. 

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Cosa sarebbe un'annata di crime story al cinema senza almeno un adattamento filmico del maestro dello spionaggio John Le Carré? Peccato che Il Nostro Traditore Tipo, pur essendo tratto da uno dei romanzi recenti più celebri dell'autore, non sia assolutamente all'altezza dei precedenti La Spia e La Talpa (uno dei migliori thriller cinematografici di sempre). Il vero mistero è come la regista Susanne White e lo sceneggiatore di Drive Hossein Amini abbiano potuto confezionare una spy story così priva di mordente, pur vantando un cast davvero notevole. Per chi non ha grande familiarità con Le Carré rimane però uno dei film migliori di genere da recuperare tra quelli usciti nel 2016.

5 - La Vendetta di un Uomo Tranquillo

José è un uomo solitario che frequenta assiduamente il piccolo bar dove Ana fa la cameriera, in attesa che il marito esce di prigione dopo una condanna a 8 anni per rapina. Tra la donna e José c'è chiaramente del feeling, ma l'uscita di prigione del marito di lei darà il via a una catena di eventi ben più complessa di una banale relazione extraconiugale. 

Se Hollywood tentenna, il cinema spagnolo dimostra di avere pochi eguali in campo crime e thriller. Dopo il meraviglioso La Isla Minima (da recuperare assolutamente!), l'attore Raúl Arévalo torna nelle vesti di regista con un esordio tesissimo e duro, davvero memorabile. Sommerso da una valanga di Goya (l'Oscar spagnolo), Tarde Para La Ira è il primo film davvero imperdibile di questa classifica, con una storia solidissima e un girato elegante nella sua definizione sgranata e nelle concitate sequenze tutte girare con la camera in spalla. Un gioiello da non lasciarsi sfuggire! 

4 - La Ragazza Senza Nome

L'orario di chiusura è passato da un pezzo e il nuovo assistente la sta irritando con il suo comportamento altezzoso: stizzita, Jenny si rifiuta di rispondere al citofono del suo ambulatorio nella provincia francese, dove lavora come medico di base. La mattina seguente la polizia busserà alla sua porta: a suonare la sera prima era stata una ragazza ancora non identificata, il cui cadavere è stato ritrovato a qualche centinaio di metri dalla sua porta. 

Non ha entusiasmato molti critici questo tentativo dei fratelli Dardenne di entrare nel territorio giallo e thriller, ma devo confessarvi che io ho più che apprezzato il coraggio di rompere le aspettative e soprattutto il risultato finale. La Ragazza Senza Nome è uno splendido giallo esistenziale in cui l'indagine avviene tutta dentro l'animo della protagonista, rosa dal senso di colpa e dalla necessità di scoprire chi sia la ragazza che avrebbe potuto salvare. L'interpretazione di Adèle Haenel stringe ancora più il cuore, tanto è sofferta e soffusa. - Ecco la nostra recensione

3 - Zootropolis

Judy Hopps è una giovane coniglietta appena diplomatasi all'accademia di polizia che non vede l'ora di fare il suo dovere a Zootropolis. La grande metropoli dove tutti gli animali vivono in armonia la accoglie però freddamente, tanto che Judy si ritrova a fare l'ausiliare del traffico mentre una serie di misteriose sparizioni tiene impegnati i colleghi. Con l'aiuto di una volpe truffaldina, Judy lotterà per scoprire chi si nasconda dietro l'inquietante serie di rapimenti, battendosi anche contro gli stereotipi duri a morire nei confronti dei suoi simili. 

Siete sorpresi dalla presenza di un film Disney? Perché mai? Il vincitore dell'Oscar per miglior film d'animazione Zootopia è stato uno dei maggiori incassi dell'annata. Se ha ottenuto tanto successo è anche merito del suo intreccio da poliziesco vecchia maniera, capace di mantenere incollato alla poltroncina anche il genitore che accompagna i bimbi al cinema. Questa piccola perla antirazzista sa essere forte e sorprendente nelle sue scelte (e doveva essere ancora più drammatico!) ed è a mani basse uno dei migliori buddy movie dell'ultimo periodo, con un colpevole davvero non banale.

2 - Neruda 

Il celeberrimo poeta e scrittore Pablo Neruda è costretto a nascondersi nel suo stesso Paese, braccato dal nuovo presidente che vuole arrestarlo per eliminare un avversario politico scomodo. La nazione però tifa per il suo poeta vate e fa di tutto per nasconderlo al regime, offrendo asilo a lui e all'adorata moglie. Il presidente Videla mette sulle sue tracce Óscar Peluchonneau, un poliziotto talentuoso che darà la caccia per mesi al ricercato numero uno del Cile. Ben presto però l'investigatore e narratore della storia rimarrà stregato dal fascino della preda, che lascia dietro di sé una scia di romanzi gialli e indizi per permettere al suo inseguitore di non perdere mai completamente le sue tracce. 

Ci sono registi capaci, quelli molto bravi e ancora più in alto quelli che non sbagliano un film. Un gradino più sopra stanno i talenti eccezionali come il regista cileno Pablo Larraín, capace di trasformare un biopic dedicato al celebre poeta cileno in un intrigante gioco del gatto col topo. Il film biografico diventa così a sua volta una sorta di giallo (e di western!) scritto e diretto con lo stile delle opere di Neruda. Un film davvero incredibile, che Pablo Larraín ha presentato nello stesso anno in cui ha diretto anche quel portento di Jackie con Natalie Portman. Questa è la materia di cui sono fatti i geni. - Ecco la nostra recensione

1 - Elle

Una donna spregiudicata e sgradevole viene aggredita dentro le mura di casa, mentre fa rientrare il gatto rimasto chiuso fuori da una finestra. La vittima dello stupro reagisce però in maniera del tutto inaspettata e distaccata, limitandosi a tenere gli occhi aperti alle ricerca di indizi che la portino sulle tracce del suo violentatore. Nel suo passato e nel suo presente si nascondono segreti che da vittima potranno facilmente trasformarla in carnefice.

Elle non è forse il miglior film che ruota attorno a un crimine del 2016, ma è decisamente il più memorabile e spiazzante, tanto che forse una prima visione non basta a coglierne la grandezza. Dopo aver regalato a Hollywood alcuni dei suoi thriller più celebri, Paul Verhoeven ha portato a Cannes 69 uno dei film più memorabili delle ultime edizioni. Elle è così spregiudicato e controverso che sarebbe stato impensabile da girare a Hollywood, ma ha faticato a trovare una protagonista anche nella liberalissima Europa. È davvero una fortuna tante attrici hanno rifiutato questo ruolo, perché la monumentale performance vincitrice di un Golden Globe di Isabelle Huppert (l'ennesima di una carriera fenomenale) porta il film in territorio davvero impensabili. 

E voi cosa ne pensate? Ho dimenticato qualche film eccellente (o si trova nella classifica dedicata al genere thriller)? Il 2016 è stato davvero un anno poco incisivo per gli amanti del giallo cinematografico? Aspettiamo i vostri commenti!

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