Cobie Smulders parla della battaglia combattuta contro il cancro

Autore: Silvia Artana ,

Con la scelta di rendere pubblica la sua lotta contro il cancro, Shannen Doherty ha colpito al cuore milioni di persone. Ma la protagonista della serie cult Beverly Hills 90210 non è l'unica che ha deciso di condividere la propria esperienza per offrire una speranza a tutti coloro che affrontano lo stesso calvario.

Una nuova e toccante testimonianza è arrivata da #Cobie Smulders, che in un articolo scritto di suo pugno per la rivista Lenny ha vinto la sua naturale riservatezza e ha raccontato la terribile battaglia che ha combattuto contro un tumore alle ovaie:

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Per me la felicità è stare nascosta nei boschi del Canada, a chilometri dalla civiltà. Ma è accaduto qualcosa, un po' di tempo fa, che mi ha fatto pensare che parlare della mia vita privata potrebbe effettivamente fare la differenza nell'esistenza di altre donne. 

E il "qualcosa" cui fa riferimento l'attrice è abbastanza sorprendente. La star di #How I Met Your Mother, infatti, ha preso coscienza di chi era e che cosa doveva fare durante un servizio in topless realizzato per Women's Health nel 2015.

Mentre stava in piedi davanti all'obiettivo, "in slip e con le mani sui seni", Cobie (al cinema in questi giorni in Jack Reacher: Punto di Non Ritorno) ha capito che era chiamata a una missione molto importante:

Tutto ha iniziato a farmi pensare al corpo in cui vivo. E a quello che aveva vissuto. Così, all'improvviso, quel bizzarro invito [per posare senza veli, n.d.r.] è diventato un'opportunità per condividere alcune informazioni in merito alla mia esperienza con il cancro, dalla diagnosi alla cura, fino alla guarigione.

Women's Health
Cobie Smulders sulla copertina di Women's Health
Cobie Smulder in topless sulla copertina di Women's Health

L'interprete di Maria Hill nella saga degli Avengers (che in Infinity War affronteranno Thanos) e nella serie TV #Agents of S.H.I.E.L.D. ha scoperto di avere il cancro nel 2008, quando aveva 25 anni:

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Poco prima che mi venisse diagnosticato, ho sentito come se qualcosa si fosse spento. Non avevo energia, ero sempre stanca e avvertivo una pressione costante sull'addome che non riuscivo a spiegare. Ho dato retta ai segnali del mio corpo e sono andata subito dalla mia ginecologa. Lei mi ha indicato un oncologo del Cedars Sinai di Los Angeles, che per me è un angelo: mi ha aiutata a mettere da parte le mie paure e ad agire.

La diagnosi tempestiva e il successivo intervento (che ha comportato la rimozione di una massa da entrambe le ovaie) non solo ha salvato la vita all'attrice, ma le ha anche permesso di non rinunciare al suo sogno più grande: avere dei figli.

Per Cobie la medicina tradizionale è stata fondamentale nel processo di guarigione, ma "tenendo questo bene a mente", ha voluto esplorare anche altre strade e ha vissuto così "i quattro più strani, bizzarri mesi formativi" della sua esistenza, rinunciando a latticini e carboidrati, meditando, leggendo molti libri sulla malattia, provando varie pratiche di purificazione e frequentando specialisti di ogni genere, da agopuntori a chiropratici:

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Vorrei davvero potervi dire quale specifica combinazione di tutte queste cose, insieme a numerosi interventi chirurgici, mi ha permesso di guarire. Mi piacerebbe che tutti avessero accesso a questi trattamenti. Sono consapevole della mia condizione, che sono stata incredibilmente fortunata ad avere i mezzi per esplorare ogni opzione. La buona notizia è che sono tutte là fuori.

In qualità di sopravvissuta, Cobie ha rivelato di non sapere che cosa le riserva il futuro:

Non so se sarò mai libera dal cancro o, per meglio dire, dalla paura che il cancro ritorni.

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Tuttavia, l'attrice ha concluso la sua lunga e toccante rivelazione con un messaggio di speranza, sostenendo che una maggiore consapevolezza è possibile e invitando chi ha lottato e lotta contro la malattia a non lasciarsi abbattere e reagire. In ogni modo:

Vorrei che noi donne dedicassimo al nostro benessere interiore lo stesso tempo che impieghiamo per apparire belle esternamente. Se state vivendo qualcosa di simile, vi esorto a valutare ogni opzione. A fare domande. A cercare di capire quante più cose possibili sulla vostra diagnosi. A respirare. A chiedere aiuto. A piangere e combattere.

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