Cold Skin - La creatura di Atlantide, trama e finale del film con David Oakes

Autore: Simona Vitale ,

Produzione franco-spagnola del 2017, Cold Skin - La creatura di Atlantide, diretta da Xavier Gens, è una pellicola che spazia tra più generi cinematografici: dall'horror al fantasy, passando per il dramma dell'essere umano con tutte le sue sfaccettature.

Il film, ispirato all'omonimo romanzo di Albert Sánchez Piñol, ha incassato nel mondo poco più di 750mila dollari, ma è stato ben accolto dal pubblico del web come si può leggere su Rotten Tomatoes, noto sito aggregatore di recensioni:

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Cold Skin esercita una forte attrazione visiva, anche se tutta quell'atmosfera gelida non è un sostituto davvero soddisfacente per una storia ha il coraggio di andare in un posto ben diverso.

I protagonisti principali di Cold Skin - La creatura di Atlantide sono gli attori Ray Stevenson nel ruolo di Gruner, David Oakes (I Borgia, I pilastri della terra) in quelli di Friend, Aura Garrido come Aneris e John Benfield nel ruolo del Capitano Axel.

Una piccola curiosità: nelle prime fasi della produzione, era stato scelto Stellan Skarsgård per interpretare il ruolo di Gruner, mentre Elena Anaya avrebbe dovuto interpretare Aneris.

La trama

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Siamo nel 1914, quando un giovane irlandese di nome Friend si reca in una remota isola del Sud dell'Atlantico per lavorare lì come meteorologo, dopo la morte del suo predecessore. L'unico altro abitante dell'isola è il custode del faro, il burbero Gruner, che accoglie freddamente Friend. Presto il giovane meteorologo si rende conto che la morte del suo predecessore non è stata causata dal tifo (spiegazione ufficiale che gli era stata fornita), ma dall'invasione di creature anfibie sconosciute che di notte emergono dalle acque dell'oceano e sono tutt'altro che pacifiche.

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Dopo aver visto degli strani cerchi rocciosi sulla spiaggia, Friend torna nella sua sistemazione e trova il diario del meteorologo suo predecessore, nel quale racconta di strane creature del mare che attaccano gli umani. Subito dopo l'inquietante lettura, Friend viene attaccato dalle creature nemiche e, dopo essersi nascosto in cantina riuscendo a colpire uno dei "nemici", riesce a salvarsi dall'attacco. Il giorno successivo chiede invano l'aiuto di Gruner, ritrovandosi costretto ad affrontare di nuovo le misteriose creature anfibie che gli distruggono il posto dove vive.

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Il giorno dopo Friend osserva Gruner che lascia il faro e, seguendolo fino alle rocce, scopre che con lui c'è una creatura anfibia femmina, Aneris, che l'uomo ha addomesticato al rango di animale domestico e schiava sessuale. Per poter trovare ospitalità nel faro ora che la sua sistemazione è stata del tutto distrutta, Friend offre munizioni e altre ricchezze all'uomo, che finisce per accettare. Con il tempo e i continui assalti delle creature, Friend si rende conto che la realtà potrebbe essere ben diversa da quella che appare e che la causa del conflitto uomo-creature anfibie potrebbe risiedere nell'assoggettamento di Aneris da parte di Guner...

Il finale 

Celandosi dietro generi apparentemente più frivoli, Cold Skin - La creatura di Atlantide offre spunti di riflessioni molto profondi su temi importanti e sempre attuali come il colonialismo e la riduzione in schiavitù. Così come la guerra notturna delle creature può ben essere intesa come la giusta lotta per rivendicare i propri diritti, sebbene utilizzando uno strumento improprio e sempre sbagliato come la violenza. 

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Di quel popolo marino e misterioso, apparentemente così ostile e malvagio, Friend riesce a cogliere appieno "l'umanità" e soprattutto il "desiderio di vendetta" contro gli "esseri umani" che hanno ridotto in schiavitù una loro simile, Aneris. Friend capisce quindi come la lotta per la supremazia, territoriale e non, dell'isola, nasca quindi non dalla cattiveria, ma dalla volontà di difendersi e, soprattutto, di proteggere un membro della loro specie. 

Show hidden content Il finale di Cold Skin - La creatura di Atlantide potrebbe sembrare scontato e giusto, forse lo è, ma in quanto tale soddisfa appieno le aspettative di giustizia "sociale" del telespettatore che dapprima sostenitore dell'uomo viene portato ad identificarsi con le creature del mare.Sul finire del film, dunque, Gruner cerca di far soccombere in tutti i modi Friend, ora votato alla causa delle creature anfibie. Tenta di ucciderlo, dopo aver anche ucciso un anfibio bambino. Gruner sembra prendere il sopravvento, ma interrompe il suo attacco quando Friend chiama il suo vero nome, quello del precedente meteorologo dell'isola.Gruner, ricordando improvvisamente la sua precedente vita, accetta in maniera remissiva di essere ucciso dalle creature del mare. Qualche tempo dopo, i membri dell'equipaggio della nave che arriva per sostituire Friend in qualità di meteorologo lo scambiano per il guardiano del faro Gruner, ruolo che decide di svolgere e che lo porta quindi a rimanere sull'isola.

E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo film che, a mio avviso, offre notevoli spunti per profonde riflessioni?

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