Spider-Man: Homecoming: ecco come Kevin Feige ha convinto Sony a prestargli Spider-Man

Autore: Claudio Rugiero ,

Quando Marvel ha iniziato a lavorare al proprio universo cinematografico con Iron Man, primo film dei suoi studi cinematografici, i fan non potevano certo sapere che questo sarebbe stato l'inizio di un franchise. E l'anno scorso, il franchise ha registrato il suo massimo successo quando Marvel Cinematic Universe ha accolto Spider-Man tra le sue braccia, nonostante le complicazioni legate a tutta una storia di licenze del personaggio.

E, come già sappiamo, il risultato è stato Spider-Man: Homecoming, il film di Jon Watts che uscirà nelle nostre sale il 6 luglio.

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Il patto che Marvel ha stipulato con Sony per assicurarsi il personaggio è stato indubbiamente un bel traguardo, ma Kevin Feige non ha voluto rivelare come questo è stato possibile. Tuttavia, The Hollywood Reporter ha condotto uno studio sul "caso", ricercando le radici di questa unione Marvel-Sony.

Tom Holland è il nuovo Peter Parker in Spider-Man: Homecoming

Come racconta Comicbook, il presidente degli studi Marvel ha infatti parlato con THR del suo ruolo nell'affare. Feige ha detto che la partnership con Sony è stata, in realtà, un passo abbastanza semplice:

In realtà, è andata che ho parlato con Amy [Pascal] nel suo ufficio di ciò che penso che sia la cosa migliore per questo personaggio: Sony detiene i diritti, questo non cambierà. Sony dovrà pagare, distribuire e commercializzare il film. Basta che ci facciano fare il film e noi lo inseriremo nel nostro universo.

Il piano di Feige chiaramente ha funzionato: Sony ha fatto un passo avanti prestando il proprio eroe mascherato. Il personaggio ha fatto il suo debutto nell'universo Marvel con Captain America: Civil War, Tom Holland è piaciuto e sia i critici che gli appassionati hanno (in gran parte) apprezzato il suo personaggio.

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Anche la stessa Amy Pascal ha detto la sua sulla proposta di Feige:

Kevin ed io ne abbiamo parlato per molto tempo, e questo è quello che volevo - sottolineo - per tutti voi, perché penso che sia davvero importante e non credo che capiterà più nella storia dell'industria del cinema. Abbiamo tre studi che si sono riuniti per fare questo film. Nessun studio ama condividere nulla con nessuno, figuriamoci tre. 

Quindi si tratta di un evento senza precedenti nella storia dell'industria cinematografica, e non di una semplice e cinica questione di affari. Stiamo parlando di un progetto fortemente voluto, a tal punto da spingere tre studi (il terzo è Disney) a cercare un accordo in cui tutti e tre fossero disposti a credere. Per la Pascal addirittura un miracolo:

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Tutti lo hanno fatto perché volevano che Spider-Man fosse grande. Il personaggio è grande e la gente lo ama. Questo va bene per Disney. Va bene per Marvel. E certamente va bene per Sony. Di qui, il fatto che tutte queste aziende erano disposte a lavorare insieme per farlo succedere, credendo che avessero bisogno l'uno dell'altra. Penso che sia quasi miracoloso.

E il potenziale di Spider-Man/Peter Parker è praticamente indiscutibile. Basti pensare che Tom Holland è anche sostenitore, attraverso il suo personaggio, di una campagna per la lotta anti-bullismo denominata MaBasta. Senza contare, che il film è riuscito perfino a convincere un inizialmente riluttante Michael Keaton a coprire il ruolo del villain di turno.

In Spider-Man: Homecoming vedremo Peter Parker tornare a New York, dopo il suo incontro con gli Avengers. Qui cercherà un equilibrio tra i suoi impegni scolastici e la lotta al crimine nei panni di Spider-Man sotto la tutela del suo nuovo mentore: Tony Stark.

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