La leggenda di Rocky Balboa e Apollo rivive con Creed

Autore: Claudio Futmani ,

Il primo incontro ebbe inizio nel 1976, in Rocky: il campione mondiale in carica dei pesi massimi Apollo Creed sfidò il pugile italo-americano Rocky Balboa in un incontro che durò  quindici riprese, e che garantì la vittoria ai punti ad Apollo ma il fasto e la gloria (e l'amore di Adriana) a Rocky. La rivincita avvenne in Rocky II, dove Apollo Creed perse definitamente il titolo di campione del mondo, cedendo sportivamente la sua cintura a Rocky al termine dell'incontro.

Da rivali, Rocky e Creed divennero fratelli di sangue. In Rocky III fu Apollo ad allenare Balboa per l'incontro con Clubber Lang. Ma a strappare per sempre questo legame di sangue ci pensò lo spietato pugile russo Ivan Drago: in un incontro ai limiti della bestialità, Ivan Drago uccise Apollo Creed sul ring.

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In questa clip tratta da Rocky IV, l'attimo in cui Apollo Creed perse la vita sul ring.

Ma alcuni legami non si spezzano mai. Apollo Creed aveva un figlio, Adonis, nato poco dopo la sua morte. Adonis è un ragazzo con un'infanzia difficile, ma nel sangue ha lo stesso spirito di suo padre, la stessa indomabile foga di salire sul ring. Adonis vuole un solo allenatore: Rocky Balboa, il fratello di sangue di suo padre.

Da qui inizia Creed - nato per combattere, nei cinema italiani in questi giorni e distribuito da Warner Bros. Il film ha già consacrato Sylvester Stallone, che si è aggiudicato un Golden Globe e una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista.

A mio avviso più che meritata.

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La sua è un'interpretazione straordinaria. Rocky Balboa è ormai un uomo solo, che galleggia nei ricordi della sua gloria, nella malinconia per la mancanza dei suoi affetti più cari. E' un Balboa consapevole di aver concluso la sua parabola di gloria, e che aspetta con rassegnazione e tranquillità la fine dei suoi giorni. Se qualcuno ha ancora dei dubbi sulle capacità attoriali di Sylvester Stallone, Creed è il modo migliore per ricredersi.

Il legame che piano piano si crea tra Balboa e Adonis è estremamente profondo, perchè affonda le radici in un passato che Adonis non conosce ma che vuole sentire sulla sua pelle, e che Balboa ha paura di riportare alla luce. Di nuovo, il ring diventa il territorio dove la rabbia e i rancori esplodono, in una lotta contro se stessi prima ancora che con il proprio avversario. All'angolo del ring, l'allenatore Balboa rivive il suo passato, attraverso il sangue e il sudore del figlio di Creed, sotto i colpi di avversari che lottano solo per la gloria.

E' un incontro con la propria ombra, una scala da salire di corsa per poi voltarsi una volta arrivati in cima, alzare le braccia al cielo e urlare per le vittorie e le sconfitte della vita.

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