Da Cannes 70 Robin Wright dice la sua su Trump, Wonder Woman e Netflix

Autore: Elisa Giudici ,

Intrecci di potere e politica visti con gli occhi di Robin Wright: siamo alla Casa Bianca di House of Cards? No, ci troviamo sulla Croisette, dove l'attrice ha presentato il suo primo cortometraggio da regista. The Dark of Night è ambientato negli anni '30 a New York e racconta la storia di una donna che in una tavola calda assiste suo malgrado ad un atto di violenza nei confronti di una donna. 

Il cortometraggio è nato però dietro le quinte della serie TV che porta lo spettatore alla Casa Bianca, come ha raccontato l'attrice, arrivata sulla Croisette per Women in Motion (che nei prossimi giorni vedrà gli interventi di Isabelle Huppert, Salma Hayek e Diane Kruger). Il corto infatti è stato girato dalla troupe della serie TV, lavorando per 12 serratissime ore a Baltimora, gratis.

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Merito dell'ottimo rapporto tra attrice e gruppo tecnico, nato anche grazie alla fiducia data dal regista David Fincher, che le ha passato il testimone alla regia (Robin Wright ha diretto 7 episodi). Cosa ne pensa la Lady Macbeth della TV statunitense delle lamentele di tante colleghe pagate meno degli uomini che svolgono lo stesso mestiere? Semplice: che serve uguaglianza in questo e altri campi e per questo motivo vale la pena di essere femministe

Riguardo alla politica, quella vera, cosa ne pensa Robin Wright delle difficili ore che sta passando un presidente Trump sempre più in bilico? La situazione pare irritarla...doppiamente. Non solo The Donald non è un presidente a lei particolarmente gradito, ma gli scandali degli ultimi giorni hanno seriamente compromesso la freschezza degli intrighi dello show di cui fa parte. Non so cosa faremo, ammette l'attrice. Sul futuro degli Stati Uniti invece pare avere le idee già chiare: lei alla Casa Bianca vorrebbe Michelle

In questi mesi di difficile presidenza mi sono trovata a fantasticare su come sarebbe avere una donna alla guida della Casa Bianca e ho pensato che mi piacerebbe molto che in futuro Michelle Obama diventasse la presidente della nazione dove cresceranno i miei figli. 

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Ovviamente non poteva mancare qualche domanda sulla polemica del momento in Croisette, quella che vede come pietra dello scandalo la partecipazione alla corsa alla Palma d'Oro due film prodotti da Netflix che non passeranno al cinema. Dopo le frecciate di Pedro Almodovar e la posizione conciliante di Will Smith, anche Robin Wright dice la sua, pur con grande cautela: 

Il cinema dovrebbe essere ora e in futuro sempre la prima scelta. Capisco perfettamente perché per un regista non sia il massimo pensare che il suo film verrà visto sullo schermo di un cellulare. 

Dopo il grande successo al cinema e il passaggio a Cannes 70 nei panni di regista (veste in cui si sono presentate anche Kristen Stewart e Vanessa Redgrave), Robin Wright si prepara a tornare al cinema con uno dei film più attesi dell'estate 2017: sarà infatti Antiope nell'attesissimo Wonder Woman.

Cosa ne pensa l'attrice del film supereroistico con protagonista Gal Gadot? Tutto il bene possibile, soprattutto per le piccole spettatrici in sala: 

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Sono davvero felice che dopo tanti cinecomics finalmente arriverà un'eroina che le spettatrici più giovani potranno vivere come un modello, in cui potranno identificarsi. Wonder Woman però non si limita a parlare di problemi femminili, è un film ambizioso che parla di temi universali, che ci riguardano tutti, come amore giustizia. 

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