Darren Criss vince ai SAG Awards per l'Assassinio di Gianni Versace

Autore: Chiara Poli ,

Una tripletta del genere è più unica che rara. Ma lui, #Darren Criss, ce l'ha fatta.

Dopo Emmy e Golden Globe, l'attore ha portato a casa anche un SAG Award per il ruolo di Andrew Cunanan in #American Crime Story: L'assassinio di Gianni Versace.

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Calandosi nei panni del serial killer Cunanan, che uccise Versace sulla scalinata d'ingresso di Casa Casuarina - la villa di Versace a Miami - Darren Criss è entrato nella storia della TV.

Il suo viaggio all'inferno, dalla follia di una vita di menzogne fino alla gelosia, all'invidia e all'odio che scatenarono la sua furia omicida è stato riconosciuto ancora una volta come la performance più riuscita.

Sbaragliando l'agguerrita concorrenza - con attori del calibro di Anthony Hopkins, Hugh Grant, Bill Pullman e Antonio Banderas - Darren Criss è salito sul palco per ritirare il premio e ringraziare.

Il personaggio che ho interpretato purtroppo usava diverse maschere per distruggere le cose e così, da attore, il mio obiettivo era usare maschere per creare un cambiamento positivo.

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E la maschera del mostro, che ha indossato nella serie incentrata proprio sulla storia dell'assassino di Versace, gli ha regalato consensi unanimi e le basi per una carriera pronta a riservargli molti altri ruoli importanti.

Ma Andrew Cunanan, nonostante la negatività del personaggio, ha lasciato un segno nel suo cuore: gli ha insegnato a scavare nella mente e nella vita di un ragazzo cresciuto nell'incapacità di accettare se stesso e con il bisogno di apparire più influente, ricco e interessante agli occhi di tutti. A costo di mentire, rubare e uccidere.

Per le famiglie e gli amici di coloro che sono stati colpiti dalla distruzione che (#Andrew Cunanan) ha portato, spero che sappiano che il nostro obiettivo non era dare spettacolo della loro tragedia bensì creare un dialogo positivo sulle questioni sociali e consegnare alla giustizia le cose che erano rimaste nell'ombra.

Con queste parole, dedicando il suo lavoro alle famiglie delle cinque vittime di Cunanan, un giovane attore di cui sentiremo ancora parlare ha ricordato come l'arte, spesso, possa aiutare l'opinione pubblica a concentrarsi sui temi giusti.

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