Days Gone, la recensione: biker in un mondo post apocalittico

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
15' 24''

Con Days Gone, Bend Studio ritorna finalmente su una console ammiraglia di Sony dopo una lunga parentesi sulle portatili. Lo studio infatti raggiuse la fama con le avventure dell’agente segreto Gabriel Logan in Syphon Filter, nella lontana epoca della prima PlayStation. La saga si è poi trascinata tra alti e bassi fino alla PS2 per poi passare alle portatili Sony, per le quali lo studio ha realizzato anche altri spin-off di grandi esclusive, come Resistance: Retribution su PSP e Uncharted: L’Abisso D’Oro su PS Vita.

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Days Gone attacco in moto

Days Gone è un titolo che a prima vista è pieno di rimandi e citazioni ad alcuni dei film e delle serie TV più iconiche degli ultimi anni. Il protagonista sembra uscito da Sons of Anarchy, l’ambientazione e la lotta per la sopravvivenza in un mondo post apocalittico ricordano molto The Walking Dead, i Furiosi (non chiamateli zombie!) sono un mix fra quanto visto in World War Z e nella serie cinematografica 28 Giorni Dopo, e anche diverse fazioni presenti nel gioco mostrano evidenti rimandi: la più evidente riguarda i Ripugnanti, molto simile a quanto visto nel fumetto Crossed di Garth Ennis.

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Nonostante questo mix variopinto, Days Gone non è privo di personalità, anzi riesce a raccontare con tono maturo un mondo sull’orlo della fine, che preserva ancora le molte sfaccettature della razza umana, da quelle più crudeli a quelle più compassionevoli.

Dopo molte ore passate in compagnia di Deacon St. John e della sua inseparabile moto, vi possiamo dire che Days Gone è riuscito a sorprenderci sotto diversi aspetti, e siamo pronti a raccontarvi tutto nel dettaglio.

Un mondo che non ritornerà

Sono passati due anni dalla notte che ha sconvolto il mondo. In quella sera fatidica un misterioso virus ha infettato la popolazione, trasformandola in esseri ferali e cannibali, ribattezzati poi come “Furiosi”. A Deacon St. John, biker dei Mongrels e protagonista della nostra storia, non importa molto di come sia successo tutto ciò: la sua priorità è salvare sua moglie Sarah, ferita con un coltello da una bambina infetta. Non senza qualche intoppo, Deacon riesce a far salire la moglie su un elicottero della NERO, agenzia governativa che nasconde molto sulle cause di quest’epidemia.

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Il protagonista decide di non seguire Sarah verso il campo profughi dove l’elicottero della NERO è diretto perché vuole restare con Boozer, amico fraterno e membro anch’esso dei Mongrels. Boozer ha una ferita alla gamba, da solo non sopravvivrebbe a quell’inferno, così Deacon saluta Sarah per l’ultima volta: scoprirà in seguito che il campo dove la donna aveva trovato rifugio è stato distrutto dai Furiosi.

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Ritroviamo Deacon e Boozer due anni dopo: in sella alle loro moto per le strade infestate dell’Oregon cacciano taglie e svolgono servizi scomodi per i diversi accampamenti di sopravvissuti, finché l’avvistamento da parte di Deacon di un elicottero della NERO fa riaffiorare diverse domande irrisolte.

Days Gone è un titolo che pone molta cura sulla parte narrativa. Solitamente gli open world poco si prestano a trame complesse, prediligendo una maggiore attenzione al gameplay.

Fortunatamente questa tendenza si sta invertendo negli ultimi titoli usciti, cominciando dall’incredibile Red Dead Redemption 2, che a livello di trama ci ha regalato una delle vicende più epiche degli ultimi anni.

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Deacon e Boozer

Il primo titolo di Bend Studio su PS4 conferma l’ormai collaudata formula delle esclusive Sony: puntare su titoli single player dall’elevata qualità narrativa. Days Gone riesce infatti a coinvolgere i giocatori in una storia avvincente e riflessiva, che terrà con il fiato sospeso fino alle battute finali.

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Vi affezionerete facilmente ai personaggi, cominciando dal protagonista Deacon, che subisce una profonda evoluzione a livello personale man mano che la storia va avanti. Sconvolto dalla perdita della moglie, il biker si era chiuso in sé stesso, provando diffidenza verso gli esseri umani, tutti tranne Boozer, unica persona fidata, considerati i loro trascorsi prima che il mondo finisse.

Lo stesso Boozer è un grande personaggio, motore di diversi eventi all’inizio del gioco. Lo considererete ben presto un fratello su cui contare proprio come fa con lui Deacon e lo amerete incondizionatamente.

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In generale tutti i comprimari sono ben caratterizzati. Ognuno di loro ha alle spalle una storia difficile, fatta di sofferenza e perdite in un mondo che non concede sconti a nessuno. Persino i nemici che troverete sul vostro cammino, nonostante abbiano spesso una visione totalmente distorta della realtà, riusciranno a risultare credibili nel loro operato.

Days Gone è una storia basata sulla morale e sulle emozioni umane, che mostra quanto i valori possano cambiare in un contesto dove le regole non contano più e si uccide per qualche provvista. In mezzo a questo caos molti si limitano a sopravvivere, ma sopravvivere non equivale a vivere e questo farà riflettere Deacon, e allo stesso tempo il giocatore, su cosa voglia dire veramente essere umani.

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Days Gone imboscata

La storia è poi divisa in diversi archi narrativi, legati a vari personaggi. Completando le missioni è possibile portare avanti diverse storie e alcune coinvolgono più di un personaggio. Non tutte sono fondamentali per arrivare a finire il gioco ma è indubbio che si perderebbero parti importanti della vicenda, utili per capire al 100% ogni sfaccettatura del mondo di Days Gone. Alla fine la storia principale è quantificata in 30 e passa ore, mentre per completare ogni aspetto del gioco al 100% sono necessarie anche una cinquantina di ore.

Molto interessante è la gestione dei dettagli secondari della storia: diversi oggetti collezionabili sparsi per la mappa forniranno molte notizie extra a quei giocatori che vorranno conoscere ogni minimo aspetto della storia, come accenni al passato di alcuni personaggi o fatti relativi al virus e ai Furiosi.

Highway to Hell

Il mondo di gioco di Days Gone può essere considerato uno dei protagonisti della nuova esclusiva Sony. L’Oregon, dove è ambientato il titolo, è diviso in sei regioni ben distinte tra loro, ognuna con caratteristiche uniche, come zone ricoperte da fitti boschi, aree più desolate e desertiche, montagne innevate, centri urbani invasi da macchine e Furiosi o superstrade abbandonate, ormai tomba dei tanti sventurati che tentarono una fuga disperata.

La sensazione delle strade deserte, dove la natura sta tornando a imporsi con prepotenza, è resa egregiamente. Spesso infatti capita di abbandonarsi spontaneamente all’esplorazione di questo mondo spietato, magari alla ricerca di qualche provvista in una stazione di servizio lasciata in preda a banditi e Furiosi. In questa desolazione è possibile ammirare paesaggi incantevoli che mettono in contrapposizione edifici in rovina con una natura rigogliosa.

In termini di gameplay Deacon è in grado di utilizzare un’abilità particolare chiamata vista del sopravvissuto: gli oggetti recuperabili nelle varie aree di gioco e le tracce lasciate dai nemici sono evidenziati. Inutile dire quanto questo sia molto utile per facilitare la ricerca all’interno di ambienti ricchi di particolari.

Altro punto di forza di Days Gone è il sistema di eventi dinamico, che fornisce una certa varietà alle missioni. Oltre alle diverse linee narrative che portano avanti la storia, ci sono diversi compiti opzionali, ma consigliabili, in ogni regione. Liberare un’area dai predoni, ad esempio, fornisce nuove basi e zone di spostamento rapido, oltre alla possibilità di avere segnalate tutte le posizioni d’interesse all’interno della mappa; distruggere i nidi di Furiosi nelle zone infette permette di compiere viaggi rapidi tra diverse zone della mappa, mentre trovare i campi della NERO contribuisce a fare chiarezza su dettagli secondari della trama, oltre a potenziare per le statistiche di Deacon.

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Days Gone inseguimento

La cosa interessante è che, seppur queste missioni secondarie abbiano uno svolgimento classico, spesso il sistema di eventi dinamico interviene per fornire maggiore varietà. Ad esempio, assaltando di notte un campo di predoni potrebbe capitare che la sparatoria attiri un’orda di Furiosi che uccide i banditi, oppure sfruttare il caos generato dall’arrivo di lupi in cerca di prede per infiltrarsi più facilmente in un campo nemico. Anche il tempo è soggetto a cambiamenti atmosferici e spesso può capitare di imbattersi in acquazzoni o persino nevicate: tutto ciò influisce sui sensi dei nemici. Le possibilità sono molte e offrirono una buona varietà e imprevedibilità di situazioni.

Oltre a queste missioni secondarie, spesso nella mappa di gioco compaiono dei punti interrogativi: sono il segnale che un mini evento totalmente opzionale sta per iniziare. Questi sono molto semplici e servono ad aumentare la varietà delle situazioni incontrate. Indagando nell’area indicata è possibile imbattersi in un’imboscata di alcuni banditi, oppure trovare dei cadaveri con del bottino, superstite da salvare da un gruppo di furiosi e tante altre possibilità.

Gli accampamenti sono zone franche dove rilassarsi un po' dalle scorribande “nell’incubo” (nome dato dai superstiti al mondo al di fuori degli accampamenti). Ce ne sono diversi nel gioco e ognuno ha una propria politica specifica sulla gestione di risorse e popolazione interna. Qui è possibile comprare nuove armi, munizioni e parti della moto, oltre che fare rifornimento di benzina e riparare i guasti del proprio bolide. Ogni accampamento accetta un credito separato dagli altri, quindi capita benissimo di avere più soldi nell’accampamento con cui si collabora di più.

Oltre alle missioni legate alla storia, in questi accampamenti si trovano molti altri compiti da svolgere, come la caccia a ricercati o il salvataggio di alcuni membri della comunità. Svolgere missioni, portare orecchie di furiosi e carne di animali contribuisce ad aumentare la fiducia di questi luoghi. Il punteggio di fiducia sale fino a un massimo di 3 livelli e a ogni aumento ha come premio la vendita di nuovi oggetti sempre più utili.

L’anima del Biker 

Vostra inseparabile compagna d’avventura è la moto, luogo fisico dove risiede l’anima di un vero biker. La moto è indispensabile non soltanto per muoversi all’interno dell’Oregon post apocalittico del titolo, ma offre diverse opzioni utilissime, come la possibilità di viaggi rapidi, salvare la partita velocemente quando si è vicini e trasportare munizioni extra.

Ad ogni modo va trattata con cura e due statistiche devono sempre essere tenute sotto controllo: la benzina e il livello di danni. Andando a sbattere la moto si danneggia fino a renderla inutilizzabile e l’unico modo per farla nuovamente funzionare è ripararla con rottami. Finendo la benzina si rimane bloccati ed è necessario trovare una delle taniche sparse per il mondo di gioco per riempire il serbatoio e rimettere il vostro bolide in funzione.

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Days Gono biker

In alternativa, se non avete le risorse necessarie per far nuovamente funzionare la vostra moto, è possibile andare nel campo più vicino e pagare il meccanico perché la recuperi e la rimetta in sesto per voi.

La moto è anche altamente personalizzabile, infatti, andando avanti con l’avventura principale, è possibile comprare nuovi pezzi, come un motore più potente o un serbatoio più capiente, così da migliorare notevolmente le distanze percorribili senza dover ricorrere a frequenti pit stop.

Il mezzo, a livello di gameplay, si comporta bene e la manovrabilità è resa in uno stile molto arcade che favorisce la praticità piuttosto che il realismo. Il mezzo è dunque facilmente controllabile anche per chi non ama molto il genere dedicato alle corse su due ruote.

La sopravvivenza è tutto

Il lato più ludico di Days Gone si presenta con un sistema di combattimento semplice e intuitivo. Deacon porta contemporaneamente 3 armi da fuoco e una corpo a corpo, oltre all’inseparabile e indistruttibile coltello da stivale multiuso.

Le armi del nostro arsenale personale sono: un’arma principale, tra quelle divise fra mitragliatori e fucili a pompa vari; un’arma secondaria, come pistole, mitragliette e doppiette; un’arma speciale, come fucili da cecchino, un’utilissima balestra con diversi tipi di dardo e mitragliatori pesanti. Le armi sono principalmente acquistabili nei diversi accampamenti e l’equipaggiamento migliore è settabile sia dal negozio d’armi che nelle diverse basi sbloccate.

Il gunfight è semplice ed efficace e fa il suo dovere senza eccellere nel genere degli sparatutto in terza persona. Restando fermi si mira meglio ed è consigliabile  sfruttare bene le coperture per evitare di morire facilmente, specie negli scontri con altri uomini armati. Le frequenti battaglie non sono eccessivamente difficili, soprattutto se in possesso di risorse per curarsi. Deacon è in grado inoltre di utilizzare la concentrazione, una modalità che rallenta il tempo per alcuni secondi così da poter prendere la mira più facilmente.

Il divertimento maggiore è dato dalle molte bocche da fuoco presenti, la cui scelta offre un minimo senso di strategia al giocatore.

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Deacon corpo a corpo

Le armi corpo a corpo sono molto varie e recuperabili esclusivamente sul campo: semplici assi di legno, mazze da baseball, asce da pompiere, machete e molto altro. Queste però sono soggette a usura con l’utilizzo, costringendo il giocatore a cercarne altre o a utilizzare il pugnale, dalla ridotta potenza. Andando avanti con l’avventura è possibile sfruttare un sistema di crafting per riparare le armi danneggiate o crearne di nuove: una mazza da baseball può essere resa più letale con l'aggiunta di chiodi o addirittura la lama di una sega circolare.

Il sistema di crafting è molto semplice e intuitivo: premendo il tasto L1 si apre la ruota dell’equipaggiamento, basta selezionare l’oggetto desiderato, che può essere una benda, una molotov o appunto una di queste armi corpo a corpo, e premere R1 per crearlo, a patto di avere i materiali richiesti. Con l’avanzare dell’avventura possono essere sbloccati nuovi progetti, sempre più elaborati, come trappole e bombe a innesco.

Presente anche un semplice sistema di stealth, che ci permette di segnare i nemici sulla mappa marchiandoli con il nostro binocolo. Ciò consente di capire se ci stanno osservando o sono ignari della nostra presenza. Arrivando alle loro spalle è possibile eliminarli in un colpo solo.

Deacon migliora le sue statistiche e abilità durante l’avventura. Infatti completando le tante missioni offerte e uccidendo nemici si acquisisce esperienza che si traduce in punti abilità da spendere in tre diversi rami disponibili: combattimento a distanza, combattimento in mischia e sopravvivenza. Qui si acquisiscono abilità molto utili, come la possibilità di ottenere colpi critici più frequentemente, potenziare la vista del sopravvissuto in modo da evidenziare anche i nemici non visibili apertamente o recuperare il vigore più velocemente dopo aver corso.

Rovistando nei campi della NERO è poi possibile trovare alcuni iniettori che, se usati, migliorano le tre statistiche principali, ossia salute, vigore e concentrazione, così da rendere Deacon più forte e resistente.

Combattere un'orda

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orda di furiosi Days Gone

Parlando della varietà dei nemici, vi è una discreta quantità di creature da abbattere. Fondamentalmente umani armati, Furiosi e animali feroci. I Furiosi sono chiaramente i più comuni e appaiono sempre in grosse quantità.

La cosa più interessante realizzata da Bend Studio è la caratterizzazione di questi esseri. I Furiosi non sono zombie, ma mutanti più simili a bestie, con sensi e fisico potenziato. Questa nuova specie ha abitudini e comportamenti precisi, come una maggiore attività notturna e la predilezione di luoghi freddi.

Nel gioco esistono diversi file opzionali che raccontano di più sulla genesi dei Furiosi e sulle particolarità dei loro comportamenti. Bend Studios è stata attenta a riportare ogni dettaglio in modo accurato per soddisfare così i giocatori che hanno voglia di saperne di più.

Durante l’avventura è possibile trovare nuove tipologie di Furiosi piuttosto interessanti, ma che spesso si rifanno agli archetipi visti in altri titoli simili, tra cui il capostipite Left for Dead.

La sfida più grande offerta dal gioco, e principale contenuto endgame, è la distruzione delle orde: fiumane di Furiosi formate da decine se non centinaia di individui. Ci sono circa una quarantina di orde nel gioco e per abbatterle è necessario ricorrere a una strategia ben studiata e a fiumi di proiettili ed esplosivi. Ogni orda è una sfida unica e richiede la conoscenza approfondita del campo di battaglia, in modo da capire il punto migliore dove piazzare trappole e dove posizionarsi con un potente mitragliatore. Sicuramente combattere un’orda è la sfida più avvincente e divertente di Days Gone.

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Days Gone inseguimento furiosi

Probabilmente il difetto principale del titolo è il comparto tecnico. Days Gone mostra una realizzazione ambientale molto buona e anche i personaggi principali sono modellati e animati ottimamente. Il problema sono i diversi bug presenti, una lentezza nel caricamento delle texture sia nell’ambiente che sui vestiti dei personaggi, glitch molto frequenti dei PNG e dei nemici, che si bloccano su pareti e altri ostacoli, bug che ostacolano la riuscita di eventi minori, quali l’impossibilità di parlare con alcuni superstiti dopo averli salvati o il respawn inatteso di un’orda nonostante l’eliminazione.

Fortunatamente l’avanzare dell’avventura principale e delle quest secondarie più importanti non è intaccato da questi bug, ma uccidere un’orda per poi ritrovarsela di nuovo davanti a munizioni esaurite è piuttosto frustrante.

Probabilmente Bend Studio, essendo al suo primo open world, deve ancora prendere la mano nella realizzazione di un titolo simile, ma nonostante questi difetti bisogna dire che il resto del lavoro svolto è molto buono.

Segnaliamo la presenza di un’ottima Modalità Foto, sempre più di moda nei titoli degli ultimi anni, che consente di personalizzare con tante opzioni i propri scatti. La colonna sonora, soprattutto in alcuni punti importanti della storia è davvero molto azzeccata, con temi anche cantati che rendono bene l’atmosfera. Infine, il titolo è completamente in italiano anche per quanto riguarda il parlato, con un doppiaggio di alto livello.

Il verdetto 

Days Gone è un titolo che mescola in un calderone tante idee già sperimentate nel genere post apocalittico a tema zombie e open world e ne tira fuori una ricetta unica con un carattere proprio, che non sa troppo di già visto.

La componente narrativa è il fiore all’occhiello del nuovo videogioco di Bend Studio, che crea dei personaggi ben sfaccettati a cui non si fa fatica ad affezionarsi ed è facile appassionarsi alle vicende che li coinvolgono. Dal punto di vista del gameplay, abbiamo un divertente open world, che riesce a variare la sua formula abbastanza da non far soffrire la ripetitività solita di questo genere di giochi (anche se non porta nulla di realmente innovativo in questa categoria).

Prodotto Consigliato

Days Gone - PS4 - Lingua Italiana

La pecca principale è indubbiamente il comparto tecnico, con diversi bug a livello sia grafico che strutturale, cosa che potrebbe a volte bloccare il giocatore in alcune missioni, per fortuna sempre secondarie e poco importanti a livello di trama. Speriamo in qualche patch che faccia sparire questi problemi, così che Days Gone si possa giocare al meglio della sua forma.

Se dunque non siete stufi dell’ambientazione post apocalittica con creature simili a zombie, allora in Days Gone troverete un ottimo rappresentante di questa categoria, che noi vi consigliamo caldamente.

Commento

cpop.it

85

Days Gone mescola tante idee già sperimentate nel genere post apocalittico a tema zombie e open world e ne tira fuori una ricetta unica con un carattere proprio, che non sa troppo di già visto.

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