Deathloop: il mistero di una giornata eterna tra pallottole e poteri speciali

Autore: Silvio Mazzitelli ,

Il loop temporale, ossia un momento nello spazio-tempo che si ripete all’infinito, è un tema affrontato spesso nel mondo dell’intrattenimento e ultimamente sembra ritornato di moda soprattutto nel mondo videoludico. Dopo l’esclusiva di PlayStation 5, Returnal, uscita qualche mese fa, ora è il turno di Deathloop, altra esclusiva console di PS5 (anche se solo temporanea) arrivata anche su PC. A occuparsi del titolo ci ha pensato Arkane Studios, famosi per averci regalato negli anni dei piccoli capolavori come la serie di Dishonored e Prey. Probabilmente però questo titolo è uno degli ultimi che vedremo sulla nuova console Sony, dato che Deathloop è pubblicato da Bethesda (proprietaria di Arkane Studios) che come ben sapete è stata acquisita da Microsoft. Deathloop e il futuro Ghostwire Tokyo sono dunque gli ultimi titoli previsti in esclusiva temporale per PS5, sulla base di accordi pregressi, il futuro invece è ancora incerto.

Tornando a Deathloop, questo interessante titolo, come dice il nome stesso, si basa proprio sull’idea del loop temporale, che in questo caso avvolge l’isola di Blackreef, luogo sperduto tra i ghiacci che fa da cornice al nostro videogioco. Se avete giocato in passato a qualche altro titolo di Arkane, specialmente ai Dishonored, troverete molte somiglianze nello stile del gameplay, mentre per quanto riguarda la componente narrativa, preparatevi a rimanere affascinati da un intreccio del tutto inedito.

Un’eterna giornata

Una spiaggia deserta è la prima cosa che vedrete al vostro risveglio. Non una spiaggia di una tipica località balneare con palme, cocktail e un caldo sole accogliente, ma una spiaggia desolante, piena di detriti e circondata da lembi di mare completamente ghiacciati. Il nostro protagonista, Colt, si sveglia in questo luogo poco accogliente senza ricordare assolutamente nulla né di sé stesso né del perché si trovi lì. Presto la voce di una donna, Julianna, contatta il nostro protagonista iniziando a fornirgli in tono sarcastico alcune nozioni di base sull’isola di Blackreef.

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Colt scoprirà quindi alcuni dettagli su di sè, anche se non ricorda molto di chi era prima del risveglio sulla spiaggia, e, cosa ancora più incredibile, scoprirà di trovarsi in un luogo dove la stessa giornata si ripete in eterno. A quanto pare una sorta di culto, conosciuto come gli Eternalisti, ha preso possesso dell’isola e ha deciso di trasformalo nel proprio paradiso personale, dove un’unica giornata si ripete all’infinito facendo ricominciare tutto daccapo ogni 24 ore. Colt deciderà dunque di fuggire da questa assurda situazione e scoprirà ben presto che l’unico modo per farlo è uccidere gli 8 Visionari, ossia i personaggi più importanti dell'isola, coloro che hanno instaurato il loop.

Bethesda
Deathloop nemici

Se Colt riuscirà a ucciderli tutti e 8 prima che la giornata volga al termine, allora il ciclo infinito in cui è intrappolato si interromperà. L’unico problema è che Colt, grazie all’intervento della cara Julianna, si ritroverà tutta l’isola contro: ognuno tenterà di fermarlo, soprattutto Julianna, che gli darà costantemente la caccia deridendolo via radio dopo ogni sua morte.

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Così si apre dunque l’avventura che vivremo in Deathloop, aiutando Colt a spezzare il loop dell’isola di Blackreef mentre ne scopriremo i segreti. La narrativa è brillante nei dialoghi, catturando subito il giocatore grazie al carisma di Colt e Julianna mentre vengono introdotti gli elementi basilari del titolo. La storia non sarà propriamente lineare, data la libertà decisionale fornita ai giocatori, ma avrà una sorta di filo conduttore evidente soprattutto in alcune quest principali obbligatorie, da completare per portare avanti la narrazione.

Bethesda
Deathloop storia

Il punto di forza del titolo è che l’esplorazione stessa, elemento focale di Deathloop, sarà il modo migliore di viverne la storia. Visitando le 4 diverse aree da cui è composto il gioco, scopriremo indizi e informazioni sempre nuove. Le stesse ambientazioni ci faranno capire diverse cose sulle origini del loop o sul carattere dei Visionari, senza che nulla ci venga espressamente raccontato: basterà semplicemente guardarsi intorno. A questo vanno poi ad aggiungersi file, documenti, audio e interventi diretti degli 8 Visionari, che ci faranno comprendere ancor di più il loro carattere e le ragioni dell’esistenza del loop. Alla fine però non tutte le risposte arriveranno e forse si poteva fare qualcosa in più per rendere la narrazione più coesa, ma indubbiamente vestire i panni di Colt in Deathloop è un’avventura avvincente.

Armi e poteri

L’aspetto più interessante di Deathloop è la piena libertà lasciata al giocatore circa il modo di approcciarsi al titolo. Grazie a livelli ampi e pieni di opportunità, potremo decidere di muoverci di soppiatto e assassinare uno degli obiettivi senza farci vedere da nessuno in modo stealth, sfruttando strade segrete e scorciatoie, oppure, in alcuni casi, potremo provocare degli incidenti mortali senza nemmeno sporcarci le mani, con delle meccaniche che ricordano un po’ la serie Hitman. In alternativa potremo invece sfoderare tutto il nostro arsenale e i poteri speciali acquisiti per fare una carneficina. Sono poi tante le vie di mezzo tra questi approcci così diversi tra loro.

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Il bello di Deathloop è proprio questa grande libertà di poter decidere come comportarsi, senza vincoli, come ad esempio succedeva in Dishonored, dove uccidere troppi nemici innalzava il livello di caos condannandoci a ottenere il finale peggiore del gioco. Qui, grazie alla struttura del loop, potremo decidere di affrontare una stessa missione in modi sempre differenti, magari sfruttando nuove scorciatoie scoperte durante l’ultima incursione in una data area, oppure utilizzando nuove armi e poteri.

Il titolo è divertente da affrontare in qualsiasi modo si preferisca: lo stealth è appagante, grazie alla possibilità di muoversi nelle ombre sfruttando passaggi nascosti e manipolando telecamere e sistemi di sicurezza tramite il fido Hackamajig, uno strumento con cui è possibile hackerare qualsiasi strumento elettronico; l’azione è molto divertente, soprattutto quando si sarà andati un po’ avanti nel gioco e si inizieranno ad avere armi di livello e tutti i poteri disponibili. In questo caso si potranno fare dei numeri davvero spettacolari combinando i vari poteri e le armi da fuoco.

Bethesda
Deathloop gameplay

Grazie a queste possibilità il titolo non risulta affatto ripetitivo, sia per la libertà d’approccio sia perché ci sarà sempre un filo conduttore da seguire che ci permetterà di cambiare missione in ogni momento. Il loop poi è molto permissivo e, nonostante ricordi parecchio i titoli rogue-like come Returnal, non è affatto così punitivo: il loop si riavvierà soltanto se moriremo tre volte nella stessa area e nello stesso momento della giornata. Basterà infatti passare all’area e al momento successivo per resettare il conteggio delle morti. Non c’è una difficoltà selezionabile, ma non ci troviamo di fronte a un gioco molto difficile, anzi: andando avanti con il gioco e ottenendo armi e poteri nuovi sarà sempre più facile cavarsela, anche se non dovremo mai sottovalutare le orde di nemici o le trappole che ci verranno tese.

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Per quanto riguarda le tipologie di armi da fuoco presenti, sono tutte piuttosto classiche: mitragliatori, fucili a pompa, pistole di grosso calibro. Nel gioco però troveremo armi speciali con delle capacità extra, ad esempio proiettili che sprigionano gas velenosi o che rallentano i movimenti dei nemici. I poteri non sono tantissimi, ma sono molto divertenti da usare: avremo la possibilità di teletrasportarci a brevi distanze (così da arrivare anche in luoghi sopraelevati normalmente molto ostici da raggiungere), di diventare invisibili, di "lanciare" gli avversari con una sorta di telecinesi, di collegarli a livello mentale in modo che i danni subiti da uno si riflettano su tutti gli altri e altro ancora. Per ottenere questi poteri dovremo eliminare i Visionari e prendere le loro Tavolette; prendendo la stessa Tavoletta più volte potenzieremo un determinato potere ottenendo effetti ancor più forti.

Bethesda
Deathloop azione

Due parole anche sul multiplayer di Deathloop. Nel gioco sarà possibile giocare anche nei panni di Julianna. In questo caso ci ritroveremo a invadere la partita di un altro giocatore e il nostro scopo sarà quello di eliminare Colt. Julianna ha delle armi e una progressione tutta sua, che migliora ottenendo punti man mano che abbiamo successo nel fermare Colt. In questo modo sarà possibile anche sbloccare costumi alternativi per entrambi i personaggi. La possibilità di giocare con Julianna è un aspetto divertente che non stravolge il gioco, ma al contrario è un di più che innalza la qualità del titolo. Chi non volesse essere invaso da altri giocatori durante le partite in single player potrà tranquillamente disattivare l’opzione o renderla possibile soltanto ai propri amici.

Una cartolina da Blackreef

Bethesda
Deathloop personaggi

Uno dei punti di forza che contraddistingue gli sviluppatori di Arkane da sempre è l’attenzione data alla costruzione dei livelli. Anche in Deathloop abbiamo un level design sopraffino. In totale ci sono 4 aree grandi al punto giusto, né troppo piccole, il che ce le farebbe presto venire a noia, né troppo grandi e di conseguenza dispersive. Ogni area è piena di segreti, tra stanze nascoste, scorciatoie, porte o cassaforti protette da password da scoprire e molto altro. Nel loop ci sono poi quattro momenti della giornata: mattino, mezzogiorno, pomeriggio e sera. Ogni area avrà delle leggere differenze a seconda del momento in cui la si visiterà.

Lo stile artistico di ogni area è ben definito e l’atmosfera tende a riprendere un po’ l’immaginario degli anni ’60 e ’70, specialmente nella voglia di trasgredire e anche dal punto di vista musicale. La colonna sonora richiama infatti sonorità di quell’epoca, risultando azzeccatissima per il gioco oltre che gradevole da ascoltare.

Deathloop zone

Dal lato tecnico la versione PlayStation 5 da noi provata offre tre diverse opzioni legate a prestazioni e qualità dell’immagine, con la possibilità di attivare il ray-tracing al costo dei 30FPS. La modalità con cui ci siamo trovati meglio è indubbiamente quella Prestazioni con 4K dinamici e 60FPS che fanno la differenza nella fluidità dell’azione. Deathloop è dunque un bel vedere sull’ultima macchina di Sony, anche se si è ancora lontani da una grafica appositamente pensata per la nuova generazione di console. Unica pecca del titolo è l’IA nemica, che lascia un po’ a desiderare nei comportamenti, cosa compensata soltanto grazie alla superiorità numerica.

Ottimo anche il supporto del DualSense, che riesce a fornire un giusto feeling con i suoi grilletti adattivi e un buon utilizzo del feedback aptico, facendoci percepire da un punto di vista tattile i passi sul ghiaccio, i colpi nemici e molto altro. Anche l’altoparlante del pad è ben sfruttato, con le comunicazioni via radio che arriveranno direttamente lì. Il titolo è doppiato interamente in italiano e il lavoro svolto è davvero ottimo.

Il verdetto

Prodotto Consigliato

Deathloop - PlayStation 5

Deathloop è un titolo da consigliare senza dubbio a chiunque abbia una PS5 (ma lo potete trovare anche su PC), grazie a un’avventura brillante e atipica divertente sia da giocare, che, come storia, da seguire. Si spara, ma non confondete il titolo con un classico sparatutto: qui c’è molto di più, tra azione, esplorazione e personaggi carismatici. È presente qualche piccolo difetto nella narrazione (soprattutto nella parte finale) e nel gameplay legato all’IA nemica, ma in definitiva è un gioco da provare se vi piacciono i titoli fuori dalle righe.

Commento

cpop.it

85

Deathloop è un titolo molto valido, in grado di sorprendere continuamente il giocatore grazie a una storia ben scritta e un gameplay divertente.

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