Decolla il primo aereo a propulsione ionica e privo di parti mobili

Autore: Danilo Abate ,

Il MIT non smette mai di far parlare di sé.

Dopo lo sconvolgente annuncio del gioco/esperimento BeeMe, dove gli utenti controllano un attore attraverso il web in puro stile Black Mirror, il Massachusetts Institute of Technology mostra infatti al mondo intero il primo mini-aereo a propulsione ionica, silenzioso, ecologico e privo di parti mobili.

Advertisement

Questo gioiello della tecnologia aeronautica, non alimentato da combustibili fossili e privo di motori rotanti o turbine, ricava tutta l’energia per spiccare il volo da un flusso ad elevatissima velocità di ioni (per ione intendiamo un atomo o un gruppo di atomi che ha assunto carica elettrica tramite perdita o acquisto di elettroni).

Lo straordinario aereo a propulsione ionica, nato dal lavoro di un team di ricercatori capitanati da Haofeng Xu, è dunque un velivolo ad ala fissa, con 5 metri d’apertura alare e un peso di circa 2,5 kg, ed è riuscito a volare per ben 60 metri in un ambiente coperto, alzandosi a 50 centimetri da terra.

Nonostante dunque, apparentemente, il nostro piccolo aereo a ioni non sia riuscito a compiere chissà quale grande impresa in termini di metri percorsi, ciò che conta di più è, ovviamente, la realizzazione di un sistema innovativo di propulsione, come ricorda Paolo Gaudenzi, direttore del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza Università di Roma:

Il team di ricercatori che è riuscito a mettere a punto il mini-aereo dimostra che ideare una propulsione innovativa per poi renderla reale, è possibile. Questo è il risultato più importante della loro ricerca.

Advertisement

Gaudenzi precisa però che, in ambito spaziale, il principio utilizzato dai ragazzi del MIT per il loro aeroplano a flusso ionico viene già adoperato con successo:

In ambito spaziale, dunque al di là dell’atmosfera, il principio sfruttato dal gruppo di Haofeng Xu viene già utilizzato. Nel caso del mini-aeroplano però gli ioni sono accoppiati ad altre particelle presenti in atmosfera, quindi assenti nello spazio, per generare la propulsione necessaria.

Il meccanismo è semplice dal punto di vista teorico: vengono applicati campi elettrici a particelle cariche, per farle accelerare e originare così il flusso ionico, che a sua volta determina la spinta che serve all’aereo per decollare.

La sfida più grande sarà comunque, come osserva Gaudenzi, il riuscire ad applicare lo stesso principio a velivoli “a misura d’uomo”:

Advertisement

La ricerca del MIT è estremamente interessante, ma bisogna vedere se si riuscirà ad applicare lo stesso principio a velivoli di dimensioni maggiori. Ci sono dei problemi tecnici da risolvere, dunque il passaggio a una nuova generazione di aerei è ancora da escludere. I progressi in termini di metodi di propulsione ottenuti dal team di Xu sono comunque notevoli, e l’innovazione in ambito aerospaziale è sempre ben accetta.

E voi che ne pensate? Siete pronti a un futuro dove aerei silenziosi ed ecologici affollano i cieli di tutto il mondo?

Advertisement
Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...