Destiny 2 - Ombre dal Profondo, la recensione: la Luna non è mai stata così pericolosa

Autore: Pasquale Oliva ,

Ombre dal Profondo ha un’importanza forse senza precedenti per il franchise di Destiny. L’espansione disponibile dai primi di ottobre non raccoglie solo l’eredità de ‘I Rinnegati’ - probabilmente la migliore del secondo capitolo dello sparatutto - ma rappresenta anche la prima fatica della software-house Bungie da quando si è resa indipendente da Activision.

L’Anno 3 di Destiny 2 è il punto di partenza della rinascita del gioco che chiama all’adunata vecchi e nuovi Guardiani con una storia che punta al futuro, guardando però al glorioso passato. Di seguito la recensione di Ombre dal Profondo per PlayStation 4, che abbiamo provato grazie ad una copia stampa concessaci dalla divisione italiana di Bungie.

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  • Si torna sulla Luna
  • Season Pass e mod
  • Giardino della Salvezza
  • Il verdetto di NoSpoiler

Si torna sulla Luna

‘I Rinnegati’ ha rimescolato le carte in tavola forse nel modo più imprevedibile, decretando la morte del più amato personaggio del franchise ovvero Cayde-6. Ma in Destiny 2, e in particolare con Ombre dal Profondo, c’è spazio anche per gli inaspettati ritorni, come quello di Eris Morn. Quest’ultima si trova sulla Luna e, proprio sul satellite, scopre che l’Alveare sta evocando i fantasmi di pericolosi nemici (Crota, Ghaul) e alleati ora tormentati e in cerca di pace.

NoSpoiler / Bungie
Screen di gioco di Destiny 2: Ombre dal Profondo
Il grande ritorno di Eris Morn

L’emblema della pericolosa presenza dell’Alveare sulla Luna è la Fortezza Scarlatta, ma le terrificanti creature note come Incubi si annidano anche nel sottosuolo, nascoste nell’ombra e pronte a sferrare attacchi da ogni lato (e vi assicuro che è così).

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Le apparenze della Luna non sono state stravolte. Per chi ha giocato al primo Destiny la sensazione di fare un tuffo nel passato è inevitabile, ma il lavoro di restyling ad opera di Bungie, lì dove necessario, è evidente ed encomiabile. Ombre dal Profondo regala un campo di battaglia maestoso, da esplorare e ricco di misteri.

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La campagna principale, per quanto possa offrire notevoli spunti per lo sviluppo della storia portante, non riesce tuttavia a lasciare il segno. Può essere portata a termine in circa cinque/sei ore e si conclude senza un vero e proprio epilogo. Questo perché Bungie, come annunciato, ha intenzione di raccontare una storia così ampia che non può trovare spazio in una singola espansione. Quello di Ombre dal Profondo è infatti solo il primo capitolo di un arco narrativo che promette grandi sorprese e colpi di scena.

Season Pass e modifiche all’equipaggiamento

Escludendo le spettacolari mosse finali (eseguibili quando il nemico è ormai in fin di vita), Ombre dal Profondo non introduce alcuna modifica al solidissimo sistema di gioco di Destiny 2. Difficile trovare di meglio in titoli (anche più recenti) oggi in commercio. Il divertimento è costantemente assicurato, nonostante il ripetersi di alcune attività (il vero punto debole di Destiny) e l'alternarsi di avversari che ormai conosciamo benissimo, ovvero Vex, membri dell'Alveare e reietti.

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Lasciato invariato il gunplay, Bungie ha invece pensato di stuzzicare e mettere alla prova i giocatori con il Season Pass - il primo è Stagione dell’Intramontabile -, che assicura ricompense da sbloccare gradualmente, e soprattutto con le modifiche da applicare all’equipaggiamento.

Con Ombre dal Profondo Destiny 2 prende in prestito la principale caratteristica dei giochi di ruolo, ovvero la possibilità di personalizzare l’equipaggiamento in base al proprio stile di gioco e alle proprie esigenze. I Guardiani possono così sperimentare, provando sul campo di battaglia innumerevoli soluzioni per trovare la configurazione più consona.

NoSpoiler / Bungie
Il Season Pass di Destiny 2: Ombre dal Profondo
Stagione dell'Intramontabile

Il Potere, infine, ha ora un nuovo tetto massimo: 960. Raggiungerlo richiede pazienza e abilità ma in soccorso giunge il manufatto stagionale Occhio del Guardiaporta, da sbloccare raggiungendo il livello 7 del già citato Season Pass disponibile fino al 10 dicembre. In sostanza, il manufatto consente ai Guardiani di accedere a mod compatibili con l’equipaggiamento 2.0 e utili per incrementare il Potere.

Una nuova incursione

La campagna principale, come detto, difficilmente può garantire più di sei ore di gioco, ma Ombre dal Profondo offre un’alternativa che assicura il giusto mix di divertimento e adrenalina. Parlo della nuova incursione Giardino della Salvezza, che mette a dura prova anche i giocatori più esperti. Necessari per il completamento dell’incursione sono infatti quelle meccaniche che - in pieno stile Destiny - obbligano i Guardiani a portare al limite le proprie capacità e, soprattutto, la coordinazione con i compagni di squadra.

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L’incursione non punta sulla longevità e forse non può essere paragonata a Ultimo Desiderio de ‘I Rinnegati’, ma è davvero coinvolgente e stimolante. Doversi dividere per raccogliere energia voltaica e allo stesso tempo sbaragliare orde di nemici guidati da un enorme boss (Mente Santificata) non è poi così facile, non trovate?

Pur non volendo creare allarmismi, senza comunicazione e coordinazione tra i membri del team è quasi impossibile portare a termine il raid Giardino della Salvezza. Ma ai Guardiani le sfide sono sempre piaciute.

Il verdetto 

Con Ombre dal Profondo Bungie ha posto le basi per la seconda giovinezza del suo Destiny 2, mettendo in chiaro quale sia la strada intrapresa dallo sparatutto. Siamo al punto di svolta e le premesse fanno ben sperare. Non mancano gli scontri frenetici e spettacolari, il nuovo raid strizza l’occhio al multiplayer più ostico, l’idea di introdurre le mod per l’equipaggiamento aggiunge altra carne al fuoco ed è per me una scelta vincente. Gli ingredienti per riportare a casa i Guardiani ci sono tutti, o quasi.

Bungie
Le icone di PS4, Xbox One e Steam; sullo sfondo un'immagine promozionale di Destiny 2

Lo sbarco 2.0 sulla tanto splendida quanto insidiosa Luna e il ritorno di una determinata e impavida Eris Morn permettono di riempire nuove pagine del libro di Destiny 2, ma c’è ancora tanto da scoprire. Bungie avrebbe potuto osare di più con la campagna principale, troppo breve, arricchendo la vicenda con più atti e sfumature.

Il processo di rinascita di Destiny 2 è appena cominciato, una partenza non perfetta (esiste la perfezione?) ma assolutamente convincente. Come si suol dire, sbagliando s’impara e Bungie sembra finalmente avere le idee chiare.

Commento

cpop.it

75

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