Dishonored 2, la recensione: quando la vendetta ha un sapore magico

Autore: Lorenzo Bianchi ,

Era il lontano 2012 quando gli Arkane Studios tirarono fuori dal proprio cilindro l'apprezzatissimo Dishonored, un titolo che riuscì a unire in una sintesi quasi perfetta un gameplay - a tratti innovativo - basato su meccaniche stealth e una profondità e una cura narrativa di alto lignaggio.

Ora, a distanza di quattro lunghi anni da quella prima incursione nelle terre retrofuturistiche di Dunwall, la casa di sviluppo francese tenta nuovamente il colpaccio con Dishonored 2, sequel che conferma pregi e difetti del precedente capitolo raddoppiandone però l'esperienza di gioco.

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In questo secondo episodio della saga ai giocatori è infatti data la possibilità di scegliere se intraprendere la storia nei panni del Protettore Reale Corvo Attano, già protagonista del primo Dishonored, o in quelli della bella e letale Emily Kaldwin, decisa a vendicarsi della donna che le ha rubato il trono.

Noi di NoSpoiler abbiamo ricevuto dal distributore una copia del videogame per PlayStation 4 e lo abbiamo testato in lungo e in largo: eccovi dunque le nostre impressioni dopo molte ore di gioco!

Un titolo ad alta rigiocabilità

Dishonored 2 inizia la sua avventura quindici anni dopo gli eventi del precedente capitolo, accadimenti rapidamente riepilogati nell'intro animata del gioco, interamente doppiato in italiano.

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Dopo l'assassinio di Jessamine Kaldwin, è ora sua figlia Emily a governare il regno di Dunwall, aiutata e consigliata in questo importante incarico dal Protettore Reale Corvo Attano.

Questo scenario viene completamente capovolto quando al cospetto dei due si presenta la strega Dalilah, presunta sorella della madre della ragazza, che con un colpo di stato prende possesso del trono costringendo i protagonisti alla fuga.

È in questo preciso momento che al giocatore viene data la possibilità di scegliere con quale dei due personaggi affrontare la campagna di gioco, un'opportunità irreversibile che rappresenta la principale novità introdotta da questo secondo capitolo di Dishonored.

Se l'arco narrativo resta praticamente invariato indipendentemente da quale figura si decide di interpretare, notevolmente differenti sono invece le abilità magiche di cui Corvo ed Emily sono dotati, poteri che permettono di sbarazzarsi dei nemici in modo tanto spettacolare quanto personale.

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Questa grande novità, unita a un vasto quantitativo di epiloghi diversi, garantisce al titolo un'alta rigiocabilità, riuscendo così a raddoppiare l'esperienza di gioco.

Corvo Attano ed Emily Kaldwin
La principale novità di Dishonored 2 è la possibiltà di scegliere se giocare nei panni di Corvo o in quelli di Emily

Un'ambientazione che conquista

Tolta la possibilità di vestire i panni di Emily, Dishonored 2 non si discosta molto dall'eccellente capitolo precedente, riproponendone tanto i pregi quanto gli stessi - pochi, a dir la verità - difetti.

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L'aspetto su cui la casa di sviluppo francese sembra essersi maggiormente soffermata è sicuramente quello tecnico, andando ad arricchire le splendide atmosfere steampunk della saga con un nuovo motore grafico creato dagli stessi Arkane Studios.

Dalla grigia Dunwall in cui era ambientato il primo episodio della saga si passa qui alla lussureggiante isola di Karnaca, la cui lontananza dai giochi di potere della capitale è ben espressa da un forte uso di tonalità calde e da un'architettura che mischia influenze spagnole, italiane, greche e cubane.

Nonostante questo significativo cambio di location, il videogioco si mantiene artisticamente inspirato e dotato di un forte taglio personale, fatto di personaggi dai volti spigolosi a metà tra il realistico e il grottesco.

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Studi e bozzetti per la città di Karnaca

Il nostro responso

Seguito ideale del precedente capitolo, Dishonored 2 si impone come uno dei migliori action stealth game in prima persona dell'ultimo decennio, lasciando al giocatore la scelta di decidere se portare avanti la storia utilizzando un approccio furtivo o uno improntato più sull'azione diretta.

La solidità del comparto narrativo unito all'ottima caratterizzazione di personaggi e scenari rendono poi il videogioco godibile anche al secondo o terzo restart, obbligato se si vuole vivere l'avventura sia nei panni di Corvo Attano che in quelli di Emily Kaldwin.

Se non avete ancora deciso come trascorrere il vostro Natale videoludico, Dishonored 2 è sicuramente una scelta vincente!

Cover di Dishonored 2
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