Dungeons and Dragons è il gioco del Diavolo?

Autore: Giuseppe Benincasa ,

Il primo episodio della quarta stagione di Stranger Things ha riportato alla memoria una polemica riguardante il gioco di ruolo Dungeons and Dragons aka D&D, che si è placata negli anni ma non si è mai davvero del tutto spenta. In Stranger Things il personaggio di Eddy, ovvero il leader adulto del gruppo di gioco di ruolo Hellfire, è seduto in mensa, impegnato a leggere un articolo del magazine Newsweek intitolato D and D: Il gioco del Diavolo (D and D: The Devil's Game).

Il magazine Newsweek esiste realmente e la copia che Eddy ha in mano è quella uscita il 3 marzo del 1986, ma è importante notare che gli autori hanno modificato la foto della cover del magazine poiché quella di allora aveva in copertina un dittatore delle filippine e quindi, probabilmente, si è voluto evitare un collegamento con la serie Netflix. I titoli in copertina invece sono rimasti gli stessi.

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A seguito della sua diffusione, il gioco di ruolo Dungeons and Dragons venne accusato, tra le altre cose, di istigare i giovani a formare sette, a pensare al suicidio e a venerare il diavolo. Il gioco creato da Gary Gygax e Dave Arneson prevede che i giocatori interpretino dei personaggi fantasy come creature magiche, barbari, nani, elfi e stregoni. L'ignoranza degli osservatori esterni però non permetteva loro di separare la realtà dalla finzione del gioco. La diffusione di questa credenza ha un esatto punto d'inizio che è purtroppo collegato a un evento di cronaca nera.

Il 15 agosto 1979 un giovane di 16 anni di nome Dallas Egbert scomparve dall'università dello Stato del Michigan e per cercare di trovarlo fu assunto un investigatore privato all'epoca molto quotato di nome William Dear. Egbert era considerato un nerd, esperto di computer, appassionato di fantasy e fantascienza e (ovviamente) era anche un giocatore di Dungeons and Dragons. A seguito delle sue indagini, l'investigatore Dear scrisse una lista di 11 possibili motivi legati alla scomparsa del ragazzo. Due di questi erano legati al fatto che Dallas giocasse a D&D ed erano:

  • Dallas si è talmente identificato nel suo personaggio di D&D che credeva di essere davvero quel personaggio
  • Al fine di provare di essere all'altezza di giocare un'avventura avanzata, Dallas è stato mandato in missione per conto del suo Master di D&D (Il Master è colui il quale narra la storia e gestisce la campagna di D&D)

Altre due sue idee non nominavano direttamente Dungeons and Dragons ma facevano riferimento al gioco:

  • Dallas si è infilato in qualche tunnel ed è rimasto ferito o ucciso
  • Dallas stava giocando un gioco ed è scomparso con il solo scopo di farsi trovare
  • Dallas si è suicidato
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Secondo Dear queste potevano essere le cause legate alla morte/scomparsa di Dallas. Quando arrivò il momento di riferire alla stampa ciò che lui pensava, il detective mise da parte tutte le altre piste che aveva inizialmente considerato e puntò tutto sul collegamento tra D&D e le influenze sataniche. I media ovviamente ricamarono qualsiasi tipo di storia sull'influenza del diavolo con il gioco di ruolo, così come si vede in Stranger Things. Anche se si scoprì che Dallas era scappato poiché (in breve) riteneva la sua vita con i genitori un inferno (il ragazzo si sparò e morì un anno dopo nell'agosto del 1980) il collegamento tra Dungeons and Dragons e le sette sataniche ha proliferato tra presunti esperti, commentatori televisivi, giornalisti e ovviamente chiese religiose.

Il racconto di ciò che successe a Dallas Egbert (e di come andarono le indagini di William Dear) è riportato nel libro di Dear dal titolo Dungeon Master: The Disappearance of James Dallas Egbert III.

Il film con Tom Hanks

A seguito di questa terribile storia dal tragico finale, a favorire la diffusione di questa ignorante credenza vi fu anche un film del 1982 dal titolo "Labirinti e mostri" (Maze & Monsters) diretto da Steven Hilliard Stern e interpretato dal 26enne Tom Hanks. Il film televisivo, che ha dato ad Hanks il primo ruolo da protagonista della sua carriera, è tratto dal romanzo "Era solo un gioco" di Rona Jaffe. L'autore del romanzo cavalcò l'onda della "rivolta popolare" contro i giochi di ruolo per pubblicare una storia nella quale un ragazzo universitario, Robbie, viene coinvolto in un gioco fantasy in stile Dungeons and Dragons a tal punto che tutto gli inizia a sembrare reale, segno che il gioco di ruolo potesse portare alla follia.

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In Stranger Things 4 l'argomento D&D/Satanismo è utile alla trama poiché per i cittadini e la polizia di Hawkins funge da "giustificazione credibile" alle atrocità che accadono attorno a loro. Ancora una volta con Stranger Things i fratelli Duffer sono riusciti a calarsi perfettamente nelle atmosfere degli anni '80, dimostrando che non basta mettere qualche easter egg o poster di Ritorno al Futuro o altri cult dell'epoca per ricreare quell'ambientazione.

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