Dying Light 2 Recensione: un nuovo apocalisse tra zombie e parkour

Autore: Silvio Mazzitelli ,
Videogames
7' 14''

I mondi post apocalittici invasi dagli zombie non finiranno mai per passare fuori moda, e a volte tra i molti tutti uguali tra loro troviamo anche qualche esperimento interessante, come quello con cui abbiamo avuto modo di interagire in Dying Light 2, nuovo titolo dello studio polacco Techland. Il titolo riesce a creare un vasto mondo in stile The Walking Dead dove però ci si muove ad alte velocità tra i palazzi in rovina grazie a movenze molto simili a quelle dei primi Assassin’s Creed soprattutto. Il nostro protagonista sarà infatti in grado di sfruttare il parkour per scalare edifici e muoversi tra essi per sfuggire a orde di zombie. Il titolo è disponibile per diverse piattaforme, tra cui PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One e PC. Vediamo dunque nel dettaglio di cosa parla il pericoloso mondo di Dying Light 2.

Quel che resta dell’umanità

La storia di Dying Light 2 è ambientata 20 anni dopo la fine del primo capitolo. Nonostante la riuscita produzione di un vaccino, il GRE non smise di sperimentare sul virus che provocava le mutazioni realizzando un ceppo totalmente immune al farmaco sperimentale. Questo porto inevitabilmente alla catastrofe che mise in ginocchio l’umanità. Adesso i pochi uomini rimasti vivono in comunità ristrette temendo il pericolo che le creature mutate simili a zombie rappresentano. Il protagonista di questa nuova storia è Aiden Caldwell, un uomo che da giovane fu una delle cavie degli esperimenti del GRE insieme alla sorella Mia. Dopo averla persa in uno dei laboratori, ora Aiden è alla ricerca di tracce per ritrovare la sorella perduta, e per farlo dovrà prima ritrovare alcuni dei dottori che furono suoi aguzzini per farli parlare.

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Il viaggio di Aiden lo porta a una delle poche cittadine rimaste, Villedor, un luogo dove si concentra quel che resta dell’umanità. Qui la città è divisa in tre fazioni in lotta tra loro: i Sopravvissuti, che cercano di ricreare una società vagamente simile a quella del passato; i Pacificatori, un corpo militare che vuole imporre uno stato marziale per la sopravvivenza dell’umanità; i Rinnegati, dei folli anarchici che non accettano nessun tipo di governo credendo solo nel caos. Villedor è poi divisa in numerosi quartieri che le fazioni si contendono. Aiden potrà allearsi soltanto con due di loro: i Sopravvissuti e i Pacificatori, mentre i Rinnegati saranno un po’ il nemico comune di tutti.

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Il titolo ha una storia molto varia e interessante nelle prime parti, che poi inizia a diventare inconsistente man mano che si prosegue. I personaggi infatti non saranno sempre coerenti con quanto succede e alcune parti della storia vengono dimenticate o poco approfondite. Il sistema di scelte, tanto pubblicizzato dagli sviluppatori durante le presentazioni del passato di Dying Light 2, in realtà è davvero superfluo e cambia di poco gli esiti della storia. Probabilmente i problemi avuto con lo scrittore Chris Avellone e il suo allontanamento dal progetto hanno avuto un impatto significativo sui piani originali del titolo. Anche gli antagonisti non sono molto carismatici e non riescono a catturare l’attenzione del giocatore. La scelta di fazione non cambierà mai troppo gli equilibri della storia, tanto che si potrà chiacchierare tranquillamente con i membri di una delle due fazioni, nonostante fino a un attimo prima fossero nostri nemici in una missione. Questa consistenza annulla di molto l’immersione ed è un vero peccato considerando quanto la parte iniziale della storia sia ben riuscita.

Zombie e Parkour

Per quanto riguarda il gameplay, Dying Light 2 è un titolo d’azione in prima persona dove potremo muoverci in un ampio open world pieno di attività da svolgere. Oltre a seguire la trama principale infatti potremo aggirarci liberamente per i diversi quartieri di Villedor svolgendo le numerose quest secondarie, attività opzionali e cercando materiali per potenziare il nostro personaggio. Se la campagna può essere completata in circa una ventina di ore, esplorare al 100% tutto il mondo di gioco porterà questo conteggio a superare tranquillamente le 80 ore se non di più.

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La mobilità di Aiden sarà un grande incentivo all’esplorazione, dato che sarà un piacere muoversi sfruttando la sua grande agilità e il parkour per la mappa. Potremo visitare quasi qualsiasi cosa, e saranno presenti numerosi interni di edifici da esplorare attentamente. Dying Light 2 ha poi un doppio volto: di giorno infatti sarà più facile muoversi in giro per il mondo, dato che gli zombie e le altre creature restano rintanate in luoghi bui dato la loro debolezza ai raggi solari. Ne troveremo infatti soltanto pochi in giro che potremo eliminare facilmente. Le cose cambiano durante la notte, quando questi diventeranno più aggressivi e feroci, aumentando la pericolosità del mondo di gioco. La notte però ci consentirà di esplorare meglio alcune zone che di giorno fungono da rifugio per le creature, consentendoci quindi di ottenere ricompense migliori e più rare rispetto a quanto troveremo esplorando il mondo diurno.

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Il combattimento è gestito principalmente con armi corpo a corpo e qualche arma a distanza, come archi, balestre e alcune armi da lancio. Avremo dei semplici comandi per attaccare e anche per schivare e attaccare. Man mano che potenzieremo il nostro personaggio potremo anche acquisire degli attacchi unici che ci faciliteranno le battaglie. Alla fin fine, a meno di affrontare aree con un livello dei nemici troppo potenti, il titolo è piuttosto facile e non ci saranno mai minacce invalicabili. Il combattimento alla fin fine è semplice e funziona senza grosse pretese, divertendo molto il giocatore, anche se le armi si continueranno a consumare senza possibilità di ripararle, e alla lunga diventa tedioso doverle sempre sostituire.

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Lato nemici avremo principalmente due diverse categorie: umani e infetti. Gli umani saranno ovviamente più semplici da eliminare, ma questi saranno più organizzati e potranno attaccarci con armi e con alcune tattiche semplici, anche se l’IA dei nemici non è mai troppo brillante. Gli infetti invece saranno di vari tipi, alcuni più letali di altri e dovremo capire quale potrà essere il modo più efficace di eliminarli senza rischiare troppo, dato che a volte la loro superiorità fisica sarà elevata. Questi saranno ovviamente i nemici più difficili e interessanti da affrontare.

La sopravvivenza è tutto

Per sopravvivere nel brutale mondo di Dying Light 2 dovremo avere le risorse giuste e i potenziamenti necessari ad andare avanti. Aiden potrà infatti equipaggiare diversi vestiti che gli daranno diversi bonus alle abilità di movimento e al combattimento, oltre che ottenere dei Punti Talento da ogni azione che farà. Questi punti potranno essere poi spesi in due rami di abilità: Combattimento e Parkour, che serviranno a migliorare le azioni del protagonista in questi due ambiti. Alcuni talenti però avranno bisogno di un certo livello di vigore e salute, le due statistiche principali del gioco, per essere ottenute. In questo modo il giocatore sarà invogliato a esplorare e combattere risolvendo varie missioni, così da poter diventare più forte e accedere a zone della mappa ancora più pericolose, ma che allo stesso tempo offrono ricompense migliori. Per potenziare vigore e salute avremo bisogno degli Inibitori, oggetti che troveremo sparsi per la mappa e che sarà necessario ritrovare per migliorare le statistiche di Aiden.

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Ci saranno anche diverse fasi stealth o la possibilità di effettuare approcci silenziosi contro i nemici, ma il sistema di stealth è piuttosto basilare e non risulta particolarmente interessante all’interno del gioco. In alcuni casi aiuterà sicuramente a evitare rischi e in certe missioni principali saremo costretti a usarlo, ma è sicuramente più divertente combattere faccia a faccia con i nemici. Sarà presente anche un semplice sistema di crafting che ci permetterà di creare gli oggetti di cui avremo bisogno tramite il materiale trovato nelle varie zone.

Tecnicamente Dying Light 2 presenta un mondo aperto molto ricco e vario, con davvero molte aree da esplorare artisticamente bene fatte. Si nota però che rispetto ai primi trailer il titolo non presenti lo stesso dettaglio grafico a prodotto finito. All’uscita del titolo erano presenti diversi bug e qualche problema di frame rate e animazioni dei personaggi non sempre riuscite, ma dopo alcune patch le condizioni stanno pian piano migliorando.

Il verdetto

Dying Light 2 non è una rivoluzione nell’ambito dei titoli open world d’azione con una profonda enfasi sulla narrativa. Indubbiamente ci troviamo di fronte a un buon gioco con un mondo molto vasto e vario e una storia interessante, ma non mancano diversi problemi, in primis alla struttura narrativa con scelte davvero poco incisive sulla trama e poi a una struttura da mondo aperto troppo dispersiva, che alla lunga può far sentire la sua ripetitività. Se amate le ambientazioni post apocalittiche a tema zombie però, il titolo acquista una marcia in più, dato che da questo punto di vista ci troviamo di fronte a qualche idea sicuramente più originale rispetto al solito. 

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Commento

cpop.it

75

Dying Light 2 è un titolo con un open world ricco e un gameplay interessante, ma con un po' di problemi di ripetitività e legati alla narrativa.

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