È il giorno di Suspiria e degli italiani a Venezia 75: il videoriassunto di giornata

Autore: Elisa Giudici ,

Quarta giornata al Festival di Venezia, primo momento della verità per gli italiani: finalmente i registi di casa nostra si mostrano in concorso. Si comincia con quella che è la pellicola più attesa dell'intera manifestazione: il remake di Suspiria di Dario Argento firmato da Luca Guadagnino. In serata arriverà anche Roberto Minervini con Che fare quando il mondo è in fiamme. 

Elisa Giudici
Dakota Johnson a Venezia 75
Dalle sfumature di grigio al rosso Suspiria, Dakota Johnson arriva a Venezia 75

Anche sul fronte televisivo c'è un grande evento molto atteso e decisamente italiano: HBO e Rai hanno deciso di presentare a Venezia 75 le prime due puntate della miniserie che porta su piccolo schermo la saga letteraria italiana più famosa e venduta al mondo: L'amica geniale.

Lady Diva

Prima di tuffarci nel programma di giornata, merita una doverosa menzione il passaggio sul red carpet di ieri sera di Lady Gaga. Niente atteggiamento da diva, solo un'assoluta disponibilità. Nonostante la pioggia via via più battente, Lady Gaga è rimasta per oltre mezz'ora sul red carpet, attendendo paziente che i fotografi la immortalassero nel abito di piume dalle morbide sfumature lavanda scelto per l'occasione. Autografi firmati: tantissimi, al livello di George Clooney, tra le star più disponibili sui red carpet.

Elisa Giudici
Lady Gaga a Venezia 75
Lady Gaga è stata per ora la diva più disponibile a Venezia 75

Non solo: dopo la proiezione ufficiale, la diva ha fatto una sorpresa ai fan, passando a salutarli alla fine della proiezione in Palabiennale. Si tratta di una delle sale "periferiche" della manifestazione, ospitata in una tensostruttura e frequentata dal pubblico pagante. Capita davvero raramente che un divo ci metta piede, specie dopo il red carpet serale. 

Col fiato sospeso

Voi, lettori che dovrete attendere la scadenza dell'embargo per leggere la recensione del film. Noi, in coda dal primo mattino per scoprire come se la fosse cavata Luca Guadagnino alle prese con uno dei suoi miti cinematografici. Persino il regista di Chiamami col tuo nome era visibilmente emozionato. Sorride sì, ma poi si fa ripetere le domande, perché è troppo agitato e non le ha capite. 

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D'altronde i trascorsi di Guadagnino a Venezia sono pessimi: il suo A Bigger Splash venne (ingiustamente) fischiato come poche pellicole nella storia della rassegna. Vi basti sapere che oggi la sala stampa era piena e gli applausi al suo ingresso non sono mancati. 

Accompagnato dall'eterna musa e amica Tilda Swinton e dall'attesissima protagonista Dakota Johnson, Guadagnino risponde alle tante domande e curiosità dei giornalisti di fronte a un film complesso e stratificato. 

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Prima però omaggia Dario Argento: 

Amo Dario, noi tutti amiamo Dario. Più invecchio e più divento uno stalker dei miei registi preferiti e lui è sicuramente uno di questi.

il regista non nasconde il suo debito artistico e umano verso il genio del horror italiano. Non sarei qui se non fosse per Dario, dichiara. Poi racconta del loro primo incontro, avvenuto quando ancora era un ragazzino che viveva a Palermo:

Dopo aver visto Suspiria, qualcuno telefonò a mia madre e le disse che Dario stava pranzando in un noto ristorante in città. Io ci andai subito e lo osservai dalla vetrina del ristorante, con le mani sul vetro. Dario che è una persona gentilissima, sorrise e mi fece avvicinare. Di fatto la scena al ristorante Paris nel film è la rielaborazione di quel momento. 

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L'attenzione e le domande sono equamente divise tra lui e Tilda Swinton, protagonista di un siparietto che non vi sveleremo per non farvi spoiler sul film. Diciamo solo che un fantomatico interprete non era presente al tavolo della conferenza stampa e lei ha letto una sua lettera per i presenti.

 

Elisa Giudici
Tilda Swinton a Venezia 75
Tilda Swinton dice di Luca Guadagnino:

L'attrice è stata interrogata sul senso di una pellicola che usa la danza non come orpello, ma come codice e linguaggio. Swinton ha prontamente risposto che ha amato il film per come sottolinei impietosamente che i totalitarismi e certe visioni rigide contemporanee derivino da rituali e simboli a cui viene dato un significato realistico e concreto. Le streghe e i nazisti: tutti credono che una serie di rituali codificati possano essere traslati nel reale, garantendo potenza e senso alla propria visione.

Poi si volta verso Guadagnino e parla del loro sodalizio artistico:

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Io e Luca siamo amici da anni, anzi, ormai e come se fossimo parenti di sangue. Lui è uno dei miei più cari amici. Professionalmente parlando, amo come ci sfidiamo a vicenda a non ripetere mai cose già viste, a esplorare nuovi territori.

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