Elden Ring, tutto quello che sappiamo sul videogame di Hidetaka Miyazaki e George R.R. Martin

Autore: Andrea Guerriero ,

Si chiama Elden Ring, e per gli appassionati di fantasy potrebbe rappresentare il videogame che hanno sempre desiderato. 

Il motivo è da cercarsi nei nomi dietro al progetto, svelato ufficialmente nel corso dell'E3 2019 di Los Angeles. Nomi che fanno rima con Hidetaka Miyazaki e la sua From Software - già autori, tra gli altri, della trilogia di Dark Souls e del più recente e "cattivissimo" Sekiro: Shadows Die Twice -, ma anche con quello di George R.R. Martin, assoldato come consulente creativo. Proprio così, uno dei game designer giapponesi più talentuosi di sempre unisce le forze con la penna dietro le Cronache del ghiaccio e del fuoco, aka Game of Thrones.

Il primo trailer, visibile poco più in alto e proiettato proprio in occasione della kermesse losagelina, svela pochissimo sul videogioco. Che mantiene così la stessa tradizionale aurea di mistero che ha sempre caratterizzato le produzioni della compagnia maestra in avventure ruolistiche. 

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Eppure Miyzakai non è stato affatto avaro di dettagli subito dopo il reveal. Gi stessi che abbiamo raccolto per voi: l'hype inizierà a solleticare prepotentemente il vostro animo geek?

Un mondo dark fantasy

Partiamo dalle basi. Come era lecito aspettarsi, Elden Ring sarà un actionRPG in terza persona destinato a PlayStation 4, Xbox One e PC, naturalmente orientato verso il dark fantasy più puro, con evidenti influenze dalla mitologia nord-europea - per gli esperti dovrebbe trattarsi di quella finlandese. Stando alle parole di Hidetaka Miyzakai, se Sekiro godeva di un focus maggiormente dedicato alla componente action, Elden Ring vedrà invece maggiormente approfonditi gli elementi GDR, con i gamer che avranno a propria disposizione un'ampia varietà di armi, magia e modi di attaccare i nemici.

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Non per questo, sarà tuttavia abbandonato il "divertimento di un combattimento melee reattivo".

Nel gioco, poi, potremo personalizzare il nostro personaggio, mentre resta confermata la presenza di un'ampia varietà di combattimenti con i boss, elemento che ha caratterizzato per anni il franchise di Dark Souls, a cui il nuovo progetto del team di sviluppo nipponico va ad ispirarsi profondamente. 

From Software/Bandai Namco
Elden Ring è il nuovo videogioco di From Software scritto da George R.R. Martin

Ci saranno in ogni caso delle differenze. Sempre Miyazaki, parla infatti di una struttura open world, o comunque di una sua interpretazione, con scenari ampi e ricchi di cose da fare:

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L'entità del mondo e della sua narrativa, così come la profondità e la libertà di esplorazione, sono cresciute in maniera drastica. È senza dubbio il nostro più grande titolo sino ad ora in termini di puro volume.

Nel descriverlo, l'autore sottolinea che esistono diverse declinazioni del termine "open world", e che ciò che ha fatto From Software con Elden Ring è stato testare il proprio approccio con un titolo dotato di un campo ampio e aperto in cui giocare. A quanto pare, i giocatori non dovranno farsi trovare impreparati, poiché il mondo di gioco sarà "ricco di pericoli e minacce", ma anche di zone pronte per essere esplorate:

Tra queste aree, troverete anche castelli multipiano dal design intricato e simili.

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Pare inoltre che il team di sviluppo si sia ispirato a diversi esponenti del genere per creare il mondo di gioco, anche se nell'intervista di Hidetaka Miyazaki concessa ai microfoni di IGN USA non vi sono riferimenti specifici. A essere invece certa è la presenza di un cavallo che potremo utilizzare per viaggiare tra le aree della mappa e, di tanto in tanto, potremmo incontrare dei nemici lungo la strada:

Creare un gioco completamente nuovo rappresenta per noi un'ardua sfida. Se avessimo aggiunto al gioco delle vere e proprie città sarebbe stato troppo per noi e quindi abbiamo deciso di creare un open world basandoci su ciò in cui siamo più abili. Dal punto di vista del gameplay, il gioco si basa fortemente sulle meccaniche di Dark Souls. Ciò non significa però che lo si giocherà allo stesso modo. Un mondo più aperto e scenari più grandi rendono il combat system profondamente diverso.

Elden Ring: il significato del nome

Anche il nome del titolo, Elden Ring, non è stato scelto a caso, ma affonda le sue radici tanto nella struttura ludica quanto nella narrazione. Così come nelle sue conclamate fonti di ispirazione:

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Elden Ring è il nome dato a un concept misterioso che definisce il mondo stesso. Come il trailer della conferenza ha lasciato intendere, l'Elden Ring è stato distrutto. Il significato di questo sarà uno dei temi importanti del gioco. È tutto ciò che posso dire in questo momento (ride).

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Parole ancora criptiche, a cui la folta community di appassionati ha cercato di dare una interpretazione. Sfociando così nel reame delle speculazioni. Alcune di queste, vorrebbero il videogame ispirato alla mitologia finlandese. In particolare, vengono suggeriti riferimenti al The Kalevala, poema epico scritto nell'800 da Elias Lönnrot. L'Elden Ring sarebbe allora il Sampo, un misterioso manufatto magico, mentre i tre personaggi intravisti nel filmato potrebbero essere varianti dei tre protagonisti del mito stesso, vale a dire Ilmarinen (una sorta di figura semidivina, incarnerebbe un fabbro responsabile della forgiatura del Sampo stesso), Lemminkainen e Vainamoinen.

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Da Martin a Tolkien: le ispirazioni di From Software

Com'è facile immaginare, la parola ring, unitamente al setting fantasy, ha indotto molti a pensare a Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Il game director ha avuto qualcosa da dire anche al riguardo:

Il Signore degli Anelli è il più classico dei romanzi fantasy, pertanto è ovvio che Elden Ring sia stato influenzato da esso in qualche modo. In ogni caso, non in maniera diretta.

In merito alla collaborazione con George R.R. Martin, Miyazaki ha raccontato che l'origine di quest'ultima è da rintracciarsi anche nel suo essere un grande fan delle opere dello scrittore, tra le quali cita soprattutto Fevre Dream, che descrive come un "capolavoro nell'ambito del fantasy sui vampiri".

In seguito a un primo incontro con Martin, il "papà" di Bloodborne e Dark Souls si è convinto della volontà di instaurare una collaborazione. Sulla base di diversi scambi di vedute, Martin ha "scritto la mitologia generale per il mondo di gioco stesso", la quale, a sua volta, è stata fonte di ispirazione per il team di sviluppo.

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