Elio Germano è Antonio Ligabue nel trailer del film Volevo nascondermi

Autore: Tanina Cordaro ,

Il regista Giorgio Diritti dirige uno straordinario Elio Germano nel film dedicato al pittore e scultore italiano Antonio Ligabue. Volevo nascondermi, in concorso alla 70esima edizione del Festival di Berlino, racconta l’epopea di un genio dell’arte del XX secolo.

La trama

Figlio di padre ignoto e di una emigrante italiana in Svizzera, che lo abbandona appena nato, Toni Ligabue trascorre un’infanzia e un’adolescenza difficile e povera. Per i rapporti conflittuali con la famiglia adottiva, viene internato in un istituto rieducativo per ragazzi difficili da cui poi viene cacciato per cattiva condotta.

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Espulso in Italia Toni vive per anni nei boschi dove, all’età di 29 anni, incontra lo scultore Renato Marino Mazzacurati: è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo. 

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Volevo nascondermi… ero un uomo emarginato, un bambino solo, un matto da manicomio, ma volevo essere amato.


“El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, deriso e umiliato. Nell’arco di dieci anni (dal 1937 al 1947) viene spesso ricoverato in manicomio dove continua a dipingere autoritratti e animali fantastici, unica attività che gli dona attimi di serenità. 

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L’uscita dall’Ospedale psichiatrico è il punto di svolta per un riscatto e un riconoscimento pubblico del suo talento. La fama gli consente di ostentare un raggiunto benessere e superare le difficoltà dell’esclusione e della marginalità sociale. Le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività, il dono della sua diversità.

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Il film - nelle sale italiane dal 27 febbraio - è stato girato tra i comuni di Gualtieri e Guastalla (paesi in cui ha realmente vissuto Ligabue) in Emilia-Romagna, terra del regista che nella sua regione aveva ambientato anche L’uomo che verrà.

Elio Germano ha compiuto una fenomenale trasformazione fisica per interpretare un personaggio complesso, riconfermando così la sua indiscutibile bravura che il pubblico ha avuto modo di apprezzare in molti suoi film, tra tutti Il giovane favoloso in cui impersonava un altro grande artista, Giacomo Leopardi. 

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