I ruoli più memorabili di Emma Thompson

Autore: Alice Grisa ,

Quando si pensa a Emma Thompson, involontariamente vengono in mente brughiere inglesi e cuffiette vittoriane, oppure nevicate di Natale e lucine che ingentiliscono le facciate delle case dei quartieri più belli di Londra. Vengono in mente infelicità condivise, amori non corrisposti, compostezza, istrionismo e figure femminili irrisolte, complesse, malinconiche e crepuscolari. 

L’humor britannico e sardonico che contraddistingue l’attrice 60enne non distoglie nessuno dal velo di malinconia su cui si ricade dolcemente quando si guarda indietro ai suoi ruoli. Signorina austeniana troppo educata o moglie tradita con troppa superficialità, Emma Thompson è una maestra nell’imprimere quel graffio di dolore in tutti i suoi personaggi, da quelli delle rom-com ai più tragici, dai protagonisti delle storie per bambini ai racconti della Swinging London.

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E lo stile di Emma Thompson, britannica nei modi e nei toni, è riconoscibile in qualunque ruolo abbia interpretato, un modo di recitare carismatico e personale, in sordina, disposto a emergere lavorando sulle ombre e sui chiaroscuri, sul non detto e sugli sguardi più intimi.

Due Oscar (uno come Miglior attrice in Casa Howard e l’altro per la Miglior sceneggiatura in Ragione e sentimento), Emma Thompson taglia il traguardo dei 40 anni di carriera e imprime “britannicità” a ogni suo personaggio, senza dimenticarsi di essere Emma, sempre e comunque, che sia una strega o una fata, una femme fatale o una moglie abbandonata.

Columbia Pictures
Un momento di Ragione e sentimento
In lacrime in Ragione e sentimento

Ecco le sue 10 (+1!) migliori interpretazioni.

Ragione e sentimento – Elinor (1995)

Pochi popoli sono nazionalisti sulla letteratura come i britannici ed Emma Thompson, che ha sceneggiato il film sentimentale di Ang Lee, tratto dal romanzo omonimo di Jane Austen. è riuscita a tratteggiare perfettamente la complessità (è c'è qualcuno che dice ancora che la Austen è un genere chick-lit!) della sua dolente protagonista, scissa tra ragione e istinto e vorticosamente trascinata dalla prima a discapito della seconda, proprio al contrario di sua sorella Marianne.

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La Elinor della Thompson è nervosa e nevrotica, freme dietro i sorrisi sobri, si autocensura ed è (in)felice di farlo, fino alla romantica conclusione in cui, improvvisamente, la neve si scioglie ed Elinor si scopre meno razionale e più sentimentale.

Casa Howard – Margaret (1993)

Diretto da James Ivory e basato sul romanzo omonimo di Edward Morgan Forster, il film che ha fruttato una statuetta alla Thompson la schiera in un complesso intreccio di classi sociali nei primi del Novecento in cui una vecchia dimora di campagna diventa simbolo di cambiamenti, tradizioni e modernità da rinegoziare. Emma interpreta Margaret, altoborghese (ma non nobile) che stringe amicizia con la dolce e altolocata Ruth Wilcox, la quale decide di lasciare a lei casa Howard.

Alla sua morte, il marito (Anthony Hopkins) per avidità farà sparire il testamento, ma poi si avvicinerà proprio a Margaret. Una storia complessa, dal tema che la critica ha definito “viscontiano” regge un impianto drammaturgico d’effetto, con Emma Thompson che dà alla sua Margaret tanta umanità quanta meticolosità nell’essere parte di affresco dell’evoluzione sentimentale e sociale.

Quel che resta del giorno – Sally Kenton (1994)

La governante Miss Kenton irrompe quietamente nella vita di Mr. Stevens, maggiordomo fedele di Darlington Hall tra gli anni ’20 e ’30. La storia è raccontata tramite flashback dai ricordi dell’uomo, finalmente pronto a lasciarsi affogare nei rimpianti. La dedizione (potrebbe definirsi anche feticismo) maniacale di Stevens porta la Kenton a essere spettatrice e, suo malgrado, complice di una storia d’amore in potenza che non può e non deve trasformarsi in atto.

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Columbia Pictures
Una scena di Quel che resta del giorno
La governante e il maggiordomo

Incapace di fare breccia nella spaventosa maschera di professionalità e freddezza di Stevens, un’esasperata Sally se ne va, sposando un altro domestico e lasciando l’uomo in balia dei suoi “what if”: eppure ci sono casi in cui la maschera non può e non deve cadere, anche se Emma Thompson è magistrale a incarnare su di sé lo sguardo dello spettatore per provare a trovare uno squarcio di luce nell’aplomb del maggiordomo.

Love Actually – Karen (2003)

In Love Actually, la commedia corale più famosa di Natale, Emma Thompson ha un ruolo complicato, quello della sorella del Primo Ministro che allo stesso tempo è una moglie tradita di fronte a un bivio.

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Suo marito Harry, proprio sotto Natale, prende una cotta per la segretaria della sua agenzia, Mia, che in più occasioni gli fa capire di essere più che disponibile. Le compra una collana di nascosto, ed è proprio grazie a questo oggetto (che Karen pensa sia il suo regalo di Natale, e invece sotto l’albero trova un cd di Joni Mitchell) che la donna capisce di non essere la sola nella vita di Harry.

Universal Studios
Una scena di Love Actually
Karen e il marito, interpretato dal compianto Alan Rickman

La compostezza della Thompson, che scopre il tradimento e finge non sia successo nulla per la presenza dei figli, rispecchia perfettamente l’aplomb che caratterizza il suo stile. Facciata compita, humor calibrato, cuore a pezzi.

Saving Mr. Banks – Pamela L. Travers (2014)

Ragione, Disney e sentimento governano questo film del 2014 di John Lee Hancock, dove si ripercorre la storia della conoscenza tra Pamela Lyndon Travers, la scrittrice di Mary Poppins, e Walt Disney, che la “corteggiò” in un parco a tema per convincerla a cedere i diritti di quello che sarebbe stato uno dei film più famosi del secolo. Ferma e riluttante, decisa a non cedere alle cortesi richieste di Walt, Pamela si ritrova a pensare alla genesi del suo personaggio, Mary Poppins, che affonda le radici nel rapporto doloroso e contrastato con suo padre, Mr. Banks.

Emma Thompson dona alla sua Pamela una complessità bicefala: da una parte è la scrittrice geniale, dall’altra una donna dura, pronta a trasformarsi in un ammasso di malinconie nel momento in cui ripensa alla culla di tutti i suoi traumi. Eppure, tra le giostre di Disney, la Thompson riesce ad arrivare al cuore dello spettatore, facendo intravedere lo stesso spiraglio di meraviglia di quando si scorge Mary Poppins scendere dal cielo.

Nanny McPhee – Tata Matilda (2005)

Come sarebbe una Mary Poppins deforme e ancora più determinata? Lo svela la favola di Nanny McPhee, la 17esima tata che arriva, durante una notte di temporale, a casa di Cedric Brown e dei suoi sette figli indisciplinati. Nanny McPhee svela il volto più giocoso e istrionico di Emma Thompson, che – come insegna la miglior tradizione del teatro inglese – sguazza nel mascherarsi, camuffarsi e cambiare personalità, giocando sui rimandi a Mary Poppins per educare i figli del vedovo nella grande casa di campagna.

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Harry Potter - Sibilla Cooman (2004+)

Professoressa di Divinazione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, stile inconfondibile e strambo con gonnellini e occhiali, fa la sua comparsa ne Il prigioniero di Azkaban. Viene ritenuta sostanzialmente una truffatrice, anche e soprattutto dal corpo docenti, perché la sua materia è controversa anche nel mondo magico e lei non ha alcuna credibilità - la stessa Hermione che è una studentessa modello la detesta e abbandona il suo corso in modo plateale - ma il Preside Silente la tiene in quel ruolo perché, probabilmente una sola volta nella sua vita, in stato di tranche, ha emesso una vera profezia (lo scontro tra Harry e Voldemort).

Warner Bros.
Sibilla Cooman in una scena di Harry Potter
Sibilla Cooman

Svitata ma positiva, la professoressa Cooman conta su una Emma Thompson perfettamente nella parte, istrionica e variopinta, sopra le righe quanto basta.

Molto rumore per nulla – Beatrice (1993)

Come potrebbe Emma Thompson non sentirsi a proprio agio con Shakespeare?

Nel film scritto e diretto da Kenneth Branagh, la Thompson interpreta Beatrice al fianco di un cast che annovera lo stesso Branagh, Michael Keaton, Denzel Washington, Keanu Reeves, Robert Sean Leonard, Imelda Staunton, Richard Briers e Kate Beckinsale. Una commedia corale di Shakespeare, tra inganni, schermaglie e stravolgimenti, sfocia in un affresco vivace e colorato, messo in moto dal ritorno del principe Pedro d’Aragona a Messina, dopo la guerra, dove ritrova l’amico Leonato.

La Thompson è una frizzante Beatrice, nipote di Leonato, legata dall’amico di Pedro, Benedetto, da un civettuolo scambio di schermaglie. Emma Thompson entra perfettamente in questo caleidoscopio leggero e letterario, inventato da Branagh, che aveva descritto così la storia.

I personaggi sembrano innamorarsi come guidati da una specie di furia torrida, una pazzia estiva. La mia intenzione era di tradurre in immagini cinematografiche ciò che nella commedia è implicito, raccontare per immagini questa rovente tempesta di sentimenti.

An Education –  Mrs. Walters (2009)

Diretto da Lone Scherfig e sceneggiato da Nick Hornby, il film  è ambientato nella Swinging London ne primi ’60 e racconta il coming of age di Jenny, studentessa bella quanto brillante e ambiziosa. La ragazza sogna Oxford ma anche una vita mondana sfavillante. L’avrà dopo aver incontrato il ricco 30enne David, di cui s’innamora. Ma non è tutto oro quello che luccica e lo sa bene la preside Mrs Walters, Emma Thompson, come l’insegnante preferita di Jenny, furiose in modo diverso con lei per aver deciso di rinunciare a Oxford per sposare David.

Sony Pictures Classics
Emma Thompson in An Education
La preside della scuola di An Education

Perfettamente a proprio agio nel ruolo dell’educatrice Sixties, Emma Thompson fa emergere tutta la propria graffiante austerità attraverso la sua preside.

Il verdetto – Fiona Maye (2017)

In questo dramma Emma Thompson interpreta Fiona Maye, una giudice che si trova alle prese con il caso di un ragazzo, Adam Henry, che è affetto da leucemia ma rifiuta le trasfusioni per il suo credo: i suoi genitori sono Testimoni di Geova.

BIM
Emma Thompson ne Il verdetto
La giudice Fiona Maye

Risucchiata da questo caso, Fiona si avvale del Children Act per decidere di sottoporre Adam alla trasfusione contro la sua volontà. Dopo, però, dovrà fronteggiare le conseguenze della sua scelta o, meglio, del suo verdetto. Sospesa tra ineluttabilità e responsabilità, la giudice di Emma Thompson è sofferta mantenendosi straordinariamente calibrata.

La Bella e la Bestia - Mrs. Bric (2017)

Nel live-action de La Bella e la Bestia Emma Thompson interpreta uno dei personaggi più iconici, Mrs. Bric, ovvero la governante del castello trasformata in una teiera (mentre suo figlio Chicco diventa una tazzina). Emma dà solo la voce al suo personaggio, che ha una sorta di funzione di angelo custode per Belle, abbandonata al castello in balia dell’arroganza della Bestia. È proprio lei a cantare il tema portante, È una storia sai, la celebre colonna sonora dell’amore appena sbocciato tra i due protagonisti.

Convincente nel ruolo di chioccia come in quello della tata magica o della governante frustrata, Emma Thompson imprime di grazia e levità la propria disneyana interpretazione.

Che ne pensate? Quale tra questi film avete preferito?

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