Epic Games pronta a lanciare il suo store online nel 2019: aperta la sfida a Steam

Autore: Stefania Sperandio ,

Epic Games non vuole più fermarsi. Il gigante proprietario del diffusissimo Unreal Engine e recentemente autore del successo mondiale Fortnite ha infatti deciso di investire i suoi soldi in un grande progetto: un nuovo store online di videogiochi digitali. L'obiettivo? Lanciare un guanto di sfida al successo di Steam, curato da Valve, e aprire le porte a una piccola rivoluzione del settore.

Le idee di Epic Games per il suo store

I piani di Epic Games parlano di un lancio nel 2019 su PC, Mac OS X e Android nel corso del prossimo anno. In seguito, il rivenditore potrebbe aprirsi anche a ulteriori piattaforme che per il momento non sono state annunciate.

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Tra le sue pagine, a cui potranno accedere sia dal loro browser che dal launcher proprietario della compagnia (lo stesso che serve per lanciare Fortnite su computer), i giocatori potranno trovare una curata selezione di videogiochi – con la libreria che andrà via via arricchendosi, promette Epic Games.

La compagnia ha già anticipato che, come succede ad esempio con gli acquisti dal catalogo digitale GOG.com, il suo negozio non richiederà protezioni DRM per i giochi, il che significa che i titoli che comprerete non saranno legati all'installazione del launcher e potrete anche installarli su più di un computer.

Epic Games
Il logo di Epic Games
Fondata nel 1991 negli USA, Epic Games ha oltre 700 dipendenti

La rivoluzione per gli sviluppatori

Oltre che a rappresentare una valida alternativa per i videogiocatori, lo store di Epic Games vuole puntare anche a cambiare le cose per gli sviluppatori. L'idea è infatti quella di far arrivare l'88% degli incassi dalla vendita direttamente agli autori del gioco, con il negozio che tratterrebbe per sé solo il 12%.

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Il maggior concorrente, Steam, prevede invece di trattenere ben il 30% della vendita di un titolo sulle sue pagine, anche se di recente ha fatto sapere che la quota si abbassa al 25% quando le entrate da un determinato publisher superano i dieci milioni di dollari e al 20% quando superano i cinquanta milioni di dollari. Una politica che, però, penalizzerebbe di più i piccoli sviluppatori indipendenti, che si vedrebbero venire trattenuta una quota maggiore rispetto ai giganti del videogioco.

Valve
Il logo del rivenditore online Steam
Steam è attualmente il maggiore store di videogiochi in digitale: conta su oltre 150 milioni di utenti e più di 18.000 titoli

Epic Games vuole andare nella direzione opposta e, a prescindere dalle grandezza e dagli introiti portati da un publisher, tratterrà sempre il 12%. Sulla questione, nel corso di un'intervista, è intervenuto Tim Sweeney, CEO:

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La divisione tra 70% e 30% era uno schema che andava bene oltre dieci anni fa, con l'avvento di Steam, Google Play e App Store di Apple. Oggi, però, le vendite dei negozi digitali rappresentano un business che supera i venticinque miliardi di dollari in tutto il mondo su tutte le piattaforme. Eppure, le proporzioni non sono ancora state rimodulate in favore degli sviluppatori. Secondo la nostra analisi, allo stato attuale gli store si rifanno dei loro investimenti per una cifra tra il 300% e il 400%. Il nostro obiettivo è quello di offrire agli sviluppatori un accordo migliore di questo.

Non è tutto: l'idea del nuovo negozio online di Epic Games prevede anche il totale controllo degli sviluppatori sulle pagine dei loro giochi, oltre a un feed sempre aggiornato per i consumatori che li tenga in contatto con gli autori e con le ultime novità sui loro prodotti.

Epic Games
Il logo di Unreal Engine 4
Unreal Engine 4 è il più recente engine firmato da Epic Games a disposizione degli sviluppatori di videogiochi

Un occhio anche ai content creator

Considerata la sempre maggior importanza dei content creator, come streamer e youtuber, Epic Games ha deciso di tenere conto anche del loro apporto, per la realizzazione del suo store. Ci sarà quindi il programma Support-A-Creator, che consentirà anche a questi creativi di ottenere parte dei profitti di un gioco che mostrano, se la visibilità da loro data si tradurrà in vendite.

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Se, ad esempio, il vostro streamer preferito dovesse farvi innamorare del pacchetto Fondatore di Fortnite e avesse accordi con Epic Games in merito, otterrebbe parte della cifra investita dal suo spettatore per l'acquisto.

Per dare il via a questo sistema economico, Epic ha già annunciato che sarà lei a versare il 5% iniziale degli incassi dovuti agli streamer e agli youtuber, fino a quando il sistema non camminerà con le sue sole gambe – nel giro di ventiquattro mesi.

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La compagnia statunitense ha annunciato che dovremmo apprendere ulteriori dettagli durante i The Game Awards, che saranno trasmessi il 7 dicembre alle 2.30 italiane. Rimaniamo quindi in attesa di novità su questo ambizioso concorrente di Steam.

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