Fast & Furious 8, supereroi su quattro ruote: la recensione

Autore: Emanuele Zambon ,

C'era una volta il mondo notturno e polveroso delle corse clandestine. Preistoria, perché oggi Fast & Furious è una saga votata all'action più ipertrofico, confezionata da almeno 4 capitoli a questa parte per somigliare in tutto e per tutto ad un heist movie "dopato" di cilindri e steroidi.

Fast & Furious 8, diretto da F. Gary Gray, rinnova l'ormai tradizionale formula di film di "guardie e ladri" noncurante del fatto che sia il capitolo numero otto di un franchise sì di successo, ma nato nel lontano 2001 per mano di Rob Cohen. Il rischio déjà-vu era dietro l'angolo, scongiurato però da uno script convincente e dalla consueta (massiccia) dose di effetti speciali a dir poco strabilianti.

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Il film con Vin Diesel inizia tra le fiamme di un bolide rombante per le strade dell'Avana e termina tra i ghiacci islandesi. Una sorta di ibrido artistico (decisamente pop) che coniuga il manzoniano "dalle alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno" con l'universo di 007 creato da Ian Fleming.

Fast & Furious 8, la recensione: auto zombie e sottomarini

La soluzione di sceneggiatura più interessante di Fast & Furious 8 risiede nel tradimento - apparentemente immotivato - di Dominic Toretto (Diesel), che costringe la "famiglia allargata" (da Michelle Rodriguez a Dwayne Johnson passando per l'ex villain Jason Statham) a collaborare con la CIA per catturare Toretto ma, soprattutto, per porre fine al caos criminale generato dalla subdola terrorista Cipher, la new entry Charlize Theron.

La pellicola regala scampoli di pura adrenalina - su tutti la "follia horror" a quattro ruote e l'inseguimento finale sul ghiaccio a cui partecipano motoslitte, mezzi speciali e un sottomarino - intervallati da lunghe sequenze in cui vengono sciorinati piani criminali, tradimenti e intrighi internazionali. Ad essere "pimpata", più che le auto da sogno, è quindi la trama di Fast & Furious 8.

Fast & Furious 8: se puoi sognarlo, puoi girarlo

L'ultimo capitolo della saga motorizzata dimostra come l'aspetto umano e romantico sia oggi subordinato agli interessi produttivi ed economici: Non è (già) più la saga di Paul Walker e Vin Diesel, ma un brand destinato ad incassi da capogiro in cui, se una pedina viene a mancare, è prontamente sostituita da un nuovo elemento che va ad inserirsi nei meccanismi ben oliati da ormai 16 anni di inseguimenti, conflitti e sfide ai confini della realtà.

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Ma Fast & Furious 8, al di là di tale gelido aspetto, è anche il non plus ultra del genere action, un pop-corn movie esagerato che sfida leggi della fisica e che ha il merito di valorizzare il cast: a The Rock, Statham e Diesel gli scontri fisici, mentre la Theron si crogiola nella perfidia dell'antagonista di turno.

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