Le 10 migliori commedie romantiche di sempre, per sognare ancora

In occasione dell'uscita della commedia romantica di Sony Pictures Tutti tranne te - nelle sale dal 25 gennaio - che narra le vicende romantiche di Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell) è il momento di rispolverare le migliori commedie romantiche di sempre. Insieme a un cono di pop-corn o a una cioccolata calda, i film romantici rendono più dolce la vita e ci fanno sognare per qualche ora.

Ecco una possibile lista di love story da vedere in una serata davanti allo schermo.

• Harry, ti presento Sally
• Notting Hill
• Pretty Woman
• Io e Annie
• Quattro matrimoni e un funerale
• Il diario di Bridget Jones
• Il matrimonio del mio migliore amico
• Il mio grosso grasso matrimonio greco
• Tutto può succedere
• Ricomincio da capo

Harry, ti presento Sally (Rob Reiner, 1988)

Una notte sotto il plaid, davanti a Casablanca, con il proprio amico del cuore al telefono. Non è forse vero che l’amicizia uomo donna è ancora meglio dell’amore? 

Harry e Sally lo scoprono: entrano nel trattato di antropologia di gender in termini relazionali, si fanno essi stessi trattato e sperimentano gli alti e bassi di una non-relazione in un neorealismo dei sentimenti che li porta, inevitabilmente, al bivio: salti tu, salto io.

I protagonisti della rom-com scritta da Nora Ephron si conoscono quando sono universitari, e per caso si trovano a condividere un lungo viaggio in macchina. Lei è un reticolo di adorabili nevrosi, lui vive alla giornata e non cambia mai gli ingredienti (o la loro disposizione) in un’ordinazione dal menù.

Si ritrovano anni dopo mentre cercano l’anima gemella e si supportano a vicenda nella giungla degli appuntamenti, delle relazioni nella schiera degli yuppi rampanti della New York post-Reagan.

La crescita, però, è anche una presa di consapevolezza e Harry e Sally non possono nascondersi per sempre dietro un ibrido più comodo della paura di rischiare.

Notting Hill (Roger Michell, 1999)

Con Notting Hill la love story si scioglie in un immaginario che si costruisce, scena dopo scena, attraverso un mood.

Un mood di poesia, romanticismo, nostalgia, una Londra color pastello, tra case e fiori di Portobello, che traccia tutti i connotati a questo incontro tra una star di Hollywood e un tranquillo libraio. Lei, Julia Roberts, è americana e glam. Lui, Hugh Grant, è inglese e imbranato. 

Nelle favole (come nella vita reale) la scintilla scatta con alchimie, ricette delle meraviglie di cui è difficile risalire alla formula. 

William rovescia del succo d’arancia sulla t-shirt bianca di Anna, i due trascorrono una serata in un giardino, lui per incontrarla si infiltra tra i giornalisti di una conferenza stampa. Azioni ordinarie, ma che in Notting Hill si vestono di poesia.

È possibile l’amore tra un vip e un nip? Notting Hill risponde con lo humor rosa e il romanticismo straordinariamente lineare di fine anni ’90.

Pretty Woman (Garry Marshall, 1990)

Nei primi ’90 quella di Vivian ed Edward era una moderna riscrittura della favola di Cenerentola. In epoca contemporanea, con il #MeToo, la nuova Cinderella non salva nessuno (e non si fa salvare), ma paga da sola le proprie scarpette di cristallo e cerca l’uomo normale con cui condividere i sogni e un mutuo.

Eppure l’incontro tra Julia Roberts che interpreta Vivian, una squillo di Hollywood Boulevard, ed Edward, miliardario annoiato e inaridito, assume di tutti i connotati (per quanto, retroattivamente, politicamente scorretti e poco femministi) di una favola moderna.

Non sono mai gentili con le persone. Sono gentili con le carte di credito.

 

Edward paga Vivian per le prestazioni sessuali ma insieme faranno una scoperta che li porterà a conoscersi, a incantarsi, ad amarsi. E a darsi il disneyano bacio sulla bocca.

Io e Annie (Woody Allen, 1977)

Cervellotico, nevrotico, pessimista cosmico, comico ebreo e ipocondriaco, Alvy Singer conosce Annie Hall, WASP, aspirante cantante e potenziale anima gemella, con cui inizia una relazione che non si compie, fallisce, oscillando troppe volte sul baratro. I due si amano ma non riescono a incastrarsi. Le piccole idiosincrasie simmetriche che li spezzano e li contrappongono nella vita quotidiana li portano alla deriva.

Troppe cose li separano, troppe incompatibilità li lacerano. Eppure Alvy è pronto a rimettersi in gioco, come racconta nel monologo finale del film, uno dei momenti più romantici mai visti sul grande schermo.

Si fece molto tardi, dovevamo scappare tutti e due. Ma era stato grandioso rivedere Annie, no? Mi resi conto che donna fantastica era e di quanto fosse divertente solo conoscerla. E io pensai a… quella vecchia barzelletta, sapete… Quella dove uno va dallo psichiatra e dice: ‘Dottore mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina’, e il dottore gli dice: ‘Perché non lo interna?’, e quello risponde: ‘E poi a me le uova chi me le fa?’. Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna. E cioè che sono assolutamente irrazionali, ehm… e pazzi. E assurdi, e… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova.

Quattro matrimoni e un funerale (Mike Newell, 1994)

Quattro matrimoni e un funerale portano Charles, scapolo d’oro (e playboy dall’aria ingenua e inconsapevole, con una scia di ex arrabbiate e deluse lasciata dietro di lui), a prendere coscienza del tempo che passa e del senso di un “per sempre” per legarsi a un’altra persona in modo eterno.

Le nozze dei suoi amici, un intenso discorso funebre e l’incontro con la sfuggente e disinibita Carrie spalancheranno la porta di ingresso verso una nuova possibilità per il protagonista, proiettato verso una forma di eternità alternativa, da proporre in un giorno di pioggia senza ombrello.

Tu credi che, dopo che ci saremo asciugati, dopo che avremo passato un po' più di tempo insieme, tu saresti d'accordo di non diventare mia moglie? Credi che il fatto di non sposarmi è una possibilità che in qualche modo potresti valutare? Voglio dire, per il resto della tua vita... 

Il diario di Bridget Jones (Sharon Maguire, 2001)

Il diario di Bridget Jones è una commedia romantica basata sul romanzo di Helen Fielding. La storia segue la vita di Bridget Jones (interpretata da Renée Zellweger), una donna single inglese nei suoi 30 anni che decide di tenere un diario per registrare le sue esperienze personali e professionali. Bridget cerca di migliorare la sua vita e le sue relazioni, in particolare con i due uomini interessati a lei: Mark Darcy (interpretato da Colin Firth) e Daniel Cleaver (interpretato da Hugh Grant).

Mi spiace se non sono una stilista senza cuore, ma è che non mi va di comportarmi come una cretina solo per far felice qualcuno.

Il matrimonio del mio migliore amico (P.J. Hogan, 1997)

Il matrimonio del mio migliore amico è una commedia romantica che segue la storia di Julianne Potter (interpretata da Julia Roberts), una donna che si rende conto di essere innamorata del suo migliore amico, Michael O'Neal (interpretato da Dermot Mulroney), solo quando questi le annuncia il suo prossimo matrimonio con Kimmy Wallace (interpretata da Cameron Diaz). Julianne cerca in ogni modo di sabotare il matrimonio per conquistare Michael, ma nel processo mette a rischio la sua amicizia con entrambi.

A volte ci rendiamo conto troppo tardi di cosa vogliamo.

Il mio grosso grasso matrimonio greco (Joel Zwick, 2002)

Il mio grosso grasso matrimonio greco è una commedia romantica che segue la storia di Toula Portokalos (interpretata da Nia Vardalos), una donna greco-americana che si sente intrappolata nella tradizione familiare. Toula decide di rompere con le aspettative della sua famiglia aprendo un ristorante, ma le cose si complicano quando si innamora di Ian Miller (interpretato da John Corbett), un uomo che non è greco. La storia ruota attorno agli sforzi di Toula per far accettare la sua relazione alla sua tradizionale famiglia greca.

Una frase iconica del film è quando il padre di Toula, Gus Portokalos (interpretato da Michael Constantine), afferma con orgoglio:

Ci si sposa per fare figli, i figli fanno altri figli, così la famiglia cresce. Cresciuto, smetti di mangiare e muori. Ecco il piano.

Tutto può succedere (Nancy Meyers, 2003)

Tutto può succedere è una commedia romantica che segue la storia di Erica Barry (interpretata da Diane Keaton), una famosa drammaturga, che si ritrova coinvolta in una relazione romantica con Harry Sanborn (interpretato da Jack Nicholson), un playboy che frequenta donne molto più giovani. La trama si sviluppa quando Harry subisce un attacco di cuore nella casa di Erica e si ritrova costretto a rimanere lì durante la convalescenza, portando a dinamiche romantiche impreviste.

Quando ti capita qualcosa di nuovo nella vita, devi andare almeno a vedere di che si tratta.

Ricomincio da capo (Harold Ramis, 1993)

La trama di Ricomincio da capo segue la storia di Phil Connors (interpretato da Bill Murray), un meteorologo cinico e burbero che si ritrova intrappolato in un loop temporale durante la copertura di Groundhog Day, la festa della marmotta. Phil è costretto a rivivere lo stesso giorno ancora e ancora, cercando di capire il significato della sua esistenza.

E se non ci fosse un domani?