Finn Wolfhard di Stranger Things non concede autografi e foto ai fan e scoppia una (brutta) polemica

Autore: Silvia Artana ,

Hollywood non trova pace. Dopo lo scandalo delle molestie che ha travolto Harvey Weinstein, Kevin Spacey, Dustin Hoffman e Brett Ratner e che sembra destinato ad allargarsi ancora, adesso il mondo dello spettacolo deve fare i conti anche con una ondata di odio 2.0.

La rete e i social non sono nuovi a fare da cassa di risonanza alla rabbia e alla cattiveria di fan, ex fan e hater di professione (Leslie Jones ne sa qualcosa), ma stavolta l'episodio è ancora più odioso, perché nel mirino è finito il giovanissimo Finn Wolfhard di Stranger Things.

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La "colpa" dell'attore classe 2002? Non essersi fermato e non avere concesso autografi e foto ad alcuni appassionati della serie che lo aspettavano davanti all'albergo in cui alloggiava.

Come riporta Refinery 29, uno dei presenti ha realizzato un video e l'ha postato su Twitter con un commento pieno di astio:

Immagina di avere 14 anni e di essere così senza cuore da non fermarti con i fan che ti hanno reso famoso! 

In seguito, il filmato è stato rimosso e l'account è stato reso privato, ma a quel punto il danno era fatto. Ad appena 14 anni (appunto), Finn è finito al centro di una brutta e triste polemica sui "diritti e doveri" delle star.

Il diretto interessato ha scelto il silenzio, ma in sua difesa sono intervenute la ex collega di set Shannon Purser, interprete di Barb, e Sophie Turner.

Shannon Purser difende Finn Wolfhard

Shannon Purser ha lavorato con Finn Wolfhard solo nella prima stagione di Stranger Things, ma non ci ha pensato due volte a prendere le sue difese. 

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L'attrice ha affidato il proprio pensiero a Twitter e la conversazione è stata raccolta per intero da Refinery 29.

Netflix
Shannon Purser è Barb
Shannon Purser nei panni di Barb in Stranger Things

L'interprete di Barb ha esordito ricordando all'autore del video e a tutti coloro che hanno attaccato il suo collega che esistono dei limiti:

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Ok, no. Nessun attore è obbligato a fermarsi per qualcuno. Finn è un ragazzo incredibilmente gentile. Ma è umano e anche lui ha bisogno di prendersi delle pause. A me capitano cose simili in scala molto ridotta, ovviamente, ma anch'io ho trovato persone che mi aspettavano nella hall dell'hotel, al gate dell'aeroporto...

L'attrice ha continuato spiegando quanto possa essere difficile gestire la fama e i fan, a maggior ragione quando si è poco più che dei bambini:

Io sono un'adulta. Non oso immaginare cosa significhi essere sommersi da una tale attenzione a quella età. È intimidatorio.

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Shannon ha concluso la sua riflessione con un invito a una maggiore consapevolezza e rispetto da parte del pubblico nei confronti delle celebrities più acerbe... in modo molto diretto:

Prendetelo come il consiglio di una sorella maggiore: non vi azzardate a fare sentire i giovani attori in colpa o in difetto perché non vi hanno salutati. Vi donano il loro talento. Vi amano. Non approfittatene. E se non riuscite a gestire il loro bisogno di spazio, state alla larga.

Le parole di Sophie Turner a sostegno di Finn Wolfhard

Sulla vicenda di Finn Wolfhard è intervenuta anche Sophie Turner. L'attrice ha iniziato a recitare in Game of Thrones quando aveva 15 anni e conosce bene gli effetti della celebrità in giovane età.

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Pure l'interprete di Sansa ha scelto Twitter per condividere il proprio pensiero. Nel suo caso, la conversazione completa è stata riportata da E! Online.

La protagonista di X-Men: Dark Phoenix ha sottolineato che a prendersela con gli attori bambini e ragazzini spesso sono persone molto più grandi di loro, che dovrebbero avere la maturità di capire cosa è giusto e cosa sbagliato:

Dannazione. Vedere degli adulti fuori dall'albergo dei ragazzini di Stranger Things che li insultano perché non si fermano è una cosa davvero priva di ogni logica. Quale adulto sano di mente aspetta dei bambini fuori dal loro albergo? E quale adulto sano di mente li offende se non si fermano [a firmare autografi e scattare foto, n.d.r.]?

Sophie ha ricordato che le celebrità sono esseri umani e che nel caso delle star della serie di Matt e Ross Duffer si tratta di adolescenti:

Non importa se sono attori. Per prima cosa sono ragazzini. Lasciate loro lo spazio di cui hanno bisogno per crescere senza avere la sensazione di dovere qualcosa a qualcuno per vivere i loro sogni di infanzia.

L'attrice ha chiuso la sua riflessione con una osservazione che mette in luce l'assurdità di certi comportamenti e pretese

Come vi permettete di mettere alla gogna e di umiliare un ragazzino, se [lui e i suoi colleghi, n.d.r.] non posano per una foto con un adulto che non conoscono o non attraversano la strada per parlare con degli estranei, mentre quegli stessi estranei li fotografano senza il loro consenso? Non è forse il contrario di tutto quello che insegniamo ai nostri figli?

Finn Wolfhard e il rapporto con i fan

Finn Wolfhard non è intervenuto nella polemica su Twitter che l'ha visto (suo malgrado) protagonista, ma in passato ha raccontato più volte degli aspetti meno piacevoli e inquietanti della celebrità e del rapporto con i fan.

In un'intervista a Dazed del 2016, l'interprete di Richie Tozier in IT ha rivelato la propria difficoltà a gestire la popolarità che gli è caduta improvvisamente addosso:

[Una volta, n.d.r.] sono uscito dalla macchina e ho sentito degli uomini - uomini adulti - gridare: 'Finn! Finn! Finn!' In quel momento, ho realizzato che è figo se a farlo è un ragazzino di 13 anni. Se guardano lo spettacolo e ne hanno rispetto, è figo. Ma quando degli uomini adulti, in fila, passano la giornata a gridare a dei ragazzini... quello per me è davvero spaventoso.

L'attore classe 2002 ha proseguito esprimendo il proprio disagio per certi comportamenti e situazioni:

Alcune cose sono tutto meno che fantastiche. Per esempio, una persona è venuta da me in treno perché ha visto un'altra che mi faceva una foto.

Ma tra i fan (?) c'è anche chi si è spinto oltre. 

Come riporta E! Online, ad agosto 2017, una utente di Twitter ha scritto a Millie Bobby Brown un post a dir poco di pessimo gusto:

Io e il mio amico odiamo Finn e vorremmo che si uccidesse. Come possiamo fare perché accada? Glielo puoi dire tu? Per favore.

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L'interprete di Undici ha risposto con grande maturità:

Finn è uno dei miei più cari amici e mi sconvolge che proviate per lui simili sentimenti! Spero che presto vengano in vostro aiuto delle vibrazioni positive.

E uguale saggezza ha dimostrato anche Finn in conclusione dell'intervista a Dazed. Rivolgendosi ai fan adulti, il giovane attore li ha invitati a non idealizzarlo e a convogliare il loro entusiasmo in manifestazione d'affetto meno... "aggressive":

È fantastico che mi mostriate il vostro sostegno. Ma mi piacerebbe se faceste qualcosa di più creativo. Se mi amate davvero, scrivete una canzone su di me [anziché gridare il mio nome, n.d.r.]! Non voglio che vi fissiate con me. Perché sono solo una persona.

Parole piene di buonsenso, che acquistano ancora più valore se si pensa che a pronunciarle è stato poco più che un bambino, tornato su Twitter per difendere anche i colleghi:

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Non voglio estromettere nessuno dal fandom, ma se siete veri fan non molesterete i miei amici e i miei colleghi di lavoro. Sapete di chi sto parlando.

Perché abbia bisogno di twittare una cosa del genere, non lo so. Chiunque si definisce un "fan" e attacca qualcuno che fa semplicemente il suo lavoro è ridicolo. Pensate prima di scrivere!

Chissà se, prima o poi, anche i "grandi" saranno capaci della stessa maturità?

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