In Scozia spunta una nuova copia del First Folio di Shakespeare

Autore: Elisa Giudici ,

Sull'isola scozzese di Bute è stata rinvenuta una copia poi autenticata del First Folio di William Shakespeare. L'incredibile scoperta porta a quota 234 gli esemplari ad oggi esistenti di quella che può essere considerata la prima edizione delle opere di uno dei più grandi scrittori sella storia dell'umanità. 

Il First Folio

Viene così chiamata la prima raccolta di opere del poeta e drammaturgo inglese che sia mai stata stampata. A sette anni dalla sua morte, nel 1623, due suoi colleghi attori realizzarono questo corpus di 36 opere (che non include né i poemi né i sonetti) e ne curarono la pubblicazione. 

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Blount Jaggard
È stato ritrovato un First Folio originale in Scozia
Il celebre ritratto del poeta incluso nel First Folio

Il First Folio ha un valore letterario inestimabile, perché è la prima e più attendibile fonte a cui attingere per studiare l'opera del drammaturgo inglese: senza queste copie, sarebbe difficile risalire alla paternità delle opere più importati di Shakespeare e non sarebbe possibile ricostruire una versione attendibile di come il celebre poeta concepì le sue opere. Infatti nelle edizioni successive e nelle varie rappresentazioni teatrali che si susseguirono negli anni, le sue fatiche subirono sostanziali modifiche rispetto alla versione considerata originale del First Folio. 

Per gli studiosi e gli appassionati di Shakespeare il First Folio è un vero tesoro e, ad ogni ritrovamento, seguono lunghi anni di studi per analizzarne il contenuto e valutarne le differenze (nessuna copia è esattamente identica alle altre). Per molti estimatori del poeta inglese la possibilità di sfogliare un First Folio rimarrà per sempre un sogno... per l'attore Tom Hiddleston, invece, è diventato realtà, come testimonia questo video: 

Pur non essendo tra i volumi più rari del 17esimo secolo, una copia come quella rinvenuta a Bute ha un valore altissimo, dato che nel esistono ad oggi solo 234 esemplari autenticati in tutto il mondo. Se il prezzo di vendita di una delle 750 copie realizzate nel 1623 era di una sterlina dell'epoca, l'ultima asta che ha avuto per protagonista un First Folio è arrivata all'incredibile cifra di 3,5 milioni di sterline. 

La copia di Bute

L'esperta di opere shakespeariane e docente dell'università di Oxford Emma Smith ha raccontato a The Australian come si sia svolto il processo di autenticazione. La copia fa parte della biblioteca di una magione oggi gestita da un'organizzazione di beneficenza, che ha interpellato l'esperta per una consulenza. 

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Pensavo che si sarebbero fatti una risata, oppure ci sarebbero rimasti male. È molto triste perché pensi di possederne una copia originale e poi scopri che non lo è.

Stavolta però a rimanere sorpresa è stata la studiosa, che si è ritrovata per le mani una copia con tutte le caratteristiche distintive di una delle 750 copie del 1623. 

Alla notizia del ritrovamento di una copia autentica, il fondo che gestisce l'organizzazione ha deciso di non mettere in vendita la copia, ma lasciarla di esposizione per attrarre turisti e raccogliere le loro donazioni. Questa risoluzione però ha portato ad inevitabili conseguenze, come l'aumento delle misure di sicurezza. 

Da un lato è fantastico per attirare i visitatori, ma c'è anche lo spinoso problema di assicurare il livello di sicurezza necessario.

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Non stupisce la preoccupazione legata alla sorveglianza del 234 First Folio autenticato. Pare infatti che a una prima stima, la copia dovrebbe valere almeno 2 milioni di sterline. 

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