Game of Thrones, il regista Neil Marshall concorda sul finale troppo veloce

Autore: Silvia Artana ,

Qualcuno ha detto Game of Thrones? L'ultimo episodio è andato in onda il 20 maggio, ma la serie HBO continua a essere un argomento attualissimo. A fare discutere (c'è bisogno di dirlo?) è il controverso finale, che rimane una vera e propria spina nel fianco per molti, moltissimi fan.

Nei giorni scorsi, alcuni schizzi preparatori contenuti nel libro di prossima uscita The Art of Game of Thrones e pubblicati in anteprima da Insider hanno rivelato che una scena tagliata avrebbe spiegato meglio la decisione di Jon Snow di uccidere Daenerys e come faceva Verme Grigio a essere certo della colpevolezza dell'ex Lord Comandante ed ex Re del Nord.

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Di fatto, portando nuovo materiale a sostegno dell'opinione diffusa che buona parte delle scelte narrative (tutte?) hanno sacrificato profondità dei personaggi e chiarezza della storia sull'altare di un ritmo (eccessivamente) serrato.

HarperVoyager/Insider
GoT: gli schizzi preparatori di The Art of Game of Thrones
Una seri di schizzi preparatori ha rivelato che una scena tagliata da Game of Thrones 8 avrebbe chiarito alcuni passaggi chiave

Sulla scia della notizia della sequenza eliminata, sulla spinosa questione della conclusione di Game of Thrones è arrivata anche l'opinione di Neil Marshall, che ha diretto due episodi epocali della serie, ovvero L'assedio (2x09) e Il coraggio di pochi (4x09). 

In una intervista a Metro, il regista del (piccolo) cult horror The Descent e del reboot di Hellboy si è schierato dalla parte dei fan, concordando che il finale è stato troppo veloce:

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Mi trovo per lo più d'accordo con la critica comune che [la conclusione della serie, n.d.r.] sia stata affrettata. Tutti sono finiti dove dovevano finire, ma ci sono arrivati un po' troppo in fretta.

D'altra parte, il filmmaker ha (saggiamente) osservato che parlare dopo e dal di fuori è certamente più semplice:

È molto difficile giudicare con il senno di poi [David Benioff e D.B. Weiss, n.d.r.], perché sono dei geni e hanno fatto un lavoro straordinario.

Tuttavia, Marshall ha aggiunto che, avendo un'altra sensibilità e un altro background, avrebbe lavorato in maniera differente:

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Inevitabilmente, avrei adottato un approccio diverso alla regia. L'esperienza con L'assedio e Il coraggio di pochi è stata grandiosa, perché c'è stata grande apertura nei confronti delle mie idee, in particolare per le battaglie e il modo in cui funzionano. Avrei sicuramente portato nel processo la mia visione e la mia conoscenza.

Le parole del regista seguono a breve distanza una nuova dichiarazione di George R.R. Martin sul finale di Game of Thrones.

In una intervista a Fast Company, riportata da Digital Spy, anche lo scrittore ha ammesso tra le righe ma non troppo che la serie ha avuto una conclusione affrettata (una questione cui aveva già accennato prima della messa in onda degli ultimi episodi):

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La stagione finale è stata... non del tutto fedele [ai libri... che devono ancora arrivare!, n.d.r.]. Altrimenti, la serie sarebbe continuata per altre 5 stagioni.

GRRM ha parlato della difficoltà di realizzare l'adattamento di un'opera letteraria per il piccolo e il grande schermo e di come le logiche dell'audience possono stravolgere una storia:

Può essere... traumatico. Perché a volte la loro visione creativa e la tua visione creativa non coincidono ed ecco la famosa questione delle 'divergenze creative'. Una cosa che porta a molti conflitti. Ti trovi ad avere a che fare con l'ingerenza dello studio o del network ed entrambi hanno priorità che non hanno niente a che vedere con la storia. Invece, sono del tipo: 'Bene, questo personaggio è molto popolare. Dunque, diamogli più spazio'.

In questo caso, Martin non ha fatto riferimento specificatamente a Game of Thrones. Ma onestamente, è davvero difficile non fare un collegamento con la serie HBO. D'altra parte, lo scrittore continua a lavorare con il network allo sviluppo di (almeno) altri due spin-off ambientati nel mondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco.

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Dunque, il compromesso sembra una componente inevitabile del processo per portare un libro o un racconto al cinema e in TV. Quello che conta è che il risultato sia in equilibrio tra le parti. E forse, nel caso di Game of Thrones, le priorità che non c'entrano con la storia di cui parla GRRM hanno effettivamente pesato più della storia stessa...

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