Glass, la recensione: Shyamalan non conquista con un film che di super ha solo i problemi

Autore: Elisa Giudici ,

A voler essere sospettosi e un po' in malafede, è difficile fidarsi al 100% del regista M. Night Shyamalan, alla luce di quanto dichiarato in merito a Glass. Sulla carta stiamo parlando di un film che riesce finalmente a riunire una serie di narrazioni e personaggi che il regista avrebbe voluto gestire insieme, ma che sono finiti in progetti differenti per contenuti, toni e stili. Da una parte abbiamo Unbreakable - Il predestinato, pellicola del 2000 che vede Bruce Willis nei panni di una sorta di proto-supereroe per caso. Glass è il suo sequel ideale, ma lo è anche di un film molto differente: Split, un thriller del 2016 che porta la firma di M. Night Shyamalan. 

Secondo le dichiarazioni dello stesso regista, la prima stesura di Split conteneva riferimenti molto più marcati al film con Bruce Willis, per far comprendere allo spettatore di trovarsi nello stesso universo narrativo ben prima della chiusa della pellicola. Il risultato finale ci consegna un film che è sostanzialmente indipendente, con quell'unico cameo finale che lega flebilmente le due storie. Dopo aver visto Glass, ritengo che tutto sommato sia stata una fortuna che Split - che sia a livello di critica sia a livello di pubblico è stato uno dei risultati migliori per il regista negli ultimi anni - sia riuscito a smarcarsi.

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La Bestia torna in Glass
James McAvoy torna con tutta la sua dose di istrionismo - che amerete o odierete - in Glass

Nel riunire i cast e le linee narrative dei due film infatti Glass si rivela un racconto confusionario, privo di mordente e con poche idee davvero interessanti, il cui peggior difetto è di arrivare fuori tempo massimo ad affrontare un discorso già ampiamente esplorato nell'ultimo decennio. 

Glass, la trama del film di M. Night Shyamalan

Kevin Wendell Crumb (James McAvoy) è ancora a piede libero con le sue 23 personalità e la sua battaglia interiore. Parte delle stesse infatti osteggiano la Bestia, l'animalesca e violentissima 24esima entità protagonista del finale di Split, altre si fanno chiamare l'Orda e tentano in ogni modo di scatenarla.

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Al riparo da sguardi indiscreti, il nugolo di personalità di Kevin è riuscito a rapire quattro giovani ragazze cheerleader da donare in sacrificio alla Bestia, ma ancora una volta, l'entità sanguinaria viene fermata sul più bello. Sulle sue tracce infatti c'è il Vigilante, l'Uomo col Poncho verde, che altri non è che David Dunn (Bruce Willis). Con l'aiuto del figlio, il sopravvissuto al disastro ferroviario è riuscito a scovare Kevin e e salvare le ragazze rapite, ma a fermare lo scontro tra di lui e la Bestia intervengono all'improvviso le autorità. 

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Sarah Paulson in Glass
Sarah Paulson in Glass interpreta una psicologa decisa ad aiutare i tre protagonisti a suon di spiegoni

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Dunn e Kevin si ritrovano quindi internati in un'ospedale psichiatrico molto peculiare, dove viene curato anche Elijah Price (Samuel L. Jackson), "la mente suprema" che aveva orchestrato il disastro ferroviario di Unbreakable - Il predestinato. I tre sono stati riuniti dalla dottoressa Ellie Staple (Sarah Paulson) per tentare di curarli. Infatti l'esperta è convinta che un danno al lobo frontale del loro cervello li abbia convinti di essere persone straordinarie, supereroi, mentre in realtà ogni loro gesto spettacolare avrebbe una spiegazione razionale.

Nei successivi tre giorni la dottoressa Staple tenterà in ogni modo di convincere i tre pazienti di essere persone ordinarie, insinuando dubbi anche ai loro cari: la madre di Elijah, il figlio di Dunn e Casey (Anya Taylor-Joy). Sfuggita per volere della Bestia alla morte, la ragazza sembra aver sviluppato una relazione tutta particolare con le tante personalità di Kevin.

Glass, la recensione del film di M. Night Shyamalan

Un discrimine davvero rilevante per il gradimento del film è quanto ricordate delle due pellicole precedenti e quanto vi sono piaciute rispettivamente. Personalmente di Unbreakable - Il predestinato conservo un ricordo abbastanza vago, mentre Split l'avevo particolarmente apprezzato proprio per come torna alle origini e all'essenza del cinema di tensione. Ambienti angusti e bui, un folle, il disperato tentativo di tre ragazze di fuggire, giocando al suo stesso gioco psicologico. Elementi semplici, ben scritti e ben interpretati. 

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Glass ha dalla sua interpreti bravi e motivati, costretti però a fare i conti con un copione ben più complesso e macchinoso, che fatica a tenere insieme le due anime dei film precedenti. Se il vostro punto di partenza è Split, la sterzata appare piuttosto brusca e contraddittoria: da dove spunta tutto il discorso sui supereroi e cosa c'entra con un "normale" serial killer assetato di sangue? Se invece per voi Glass è un sequel a sorpresa di Unbreakable - Il predestinato, giunto inaspettato e a tanti anni dall'uscita di quel film, le notizie non sono migliori. 

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I tre protagonisti Glass in una scena del film
I tre protagonisti Glass sembrano riuniti forzatamente in un film che fatica a farli convivere

In quest'ottica infatti tutto il personaggio di Sarah Paulson - che si occupa di fornire agevoli recap e spiegoni agli spettatori più disorientati - acquista una coerenza interna ben più rilevante. Il problema è che, anche analizzandolo sotto quel punto di vista, il film si rivela lacunoso e mal scritto, preda della pigrizia dello M. Night Shyamalan sceneggiatore.

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Non saprei come altro definire il rilancio finale, quello che getta finalmente una luce sugli scopi della protagonista femminile. È una delle tante soluzioni di comodo ficcate a forza in un racconto che forse avrebbe dovuto puntare sui tanti personaggi che rimangono ai margini della scena - il figlio di Dunn e Casey - in attesa di intervenire al momento giusto per dare il loro minimo apporto alla vicenda. 

Per questi motivi mi lascia profondamente perplessa l'assunto che la storia originariamente pensata dal regista prevedesse fin dall'inizio la presenza dei tre protagonisti. Glass infatti sembra avvicinarli a forza, incurante di quanto mal si amalgamino tra di loro.

Quel che è più sconcertante è che, nonostante qualche passaggio interessante, l'intera operazione venga portata avanti per fare una riflessione sui supereroi che sarebbe stata intrigante nel 2000, ma che oggi sembra davvero fuori tempo massimo. La speranza è che M. Night Shyamalan abbia definitivamente concluso il suo rimestare nell'universo di questi personaggi e passi a scrivere e dirigere qualcosa di più attuale. 

Glass arriverà nelle sale italiane il 17 gennaio 2019.

Commento

cpop.it

45

Shyamalan tenta di riunire tre film e tre personaggi iconici per un gran finale rutilante, ma sembra trascurare quanto avvenuto nel campo dei supereroi negli ultimi 15 anni. Glass è una delusione.

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