Glass Onion, recensione: Knives Out sotto steroidi

Autore: Elisa Giudici ,

Prendete il primo film, ossia Cena con delitto - Knives Out, e immaginatelo non come punto d’arrivo della rilettura contemporanea dei gialli all’inglese tipici di Agatha Christie, ma come il punto di partenza di un progetto ancora più ambizioso e complesso. 

In questo senso questo sequel, che si intitola Glass Onion per un motivo ben preciso, è il risultato. Più che di un ritorno, si tratta in realtà di un secondo capitolo di una ideale serie di film, come quelli dedicati per esempio a Poirot, Miss Marple o perfino al mitico James Bond.

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Non era il piano iniziale per Knives Out, ma dopo il successo del primo film, Netflix si è fatta avanti, alla ricerca di un possibile franchise per il periodo delle festività natalizie. Cosa c’è di meglio allora di un murder mystery per attendere l’arrivo del Natale? D’altronde gli stessi romanzi di Agatha Christie erano pubblicati giusto in tempo per le strenne natalizie, fino a diventare una tradizione di Natale per i lettori.

Il regista Rian Johnson con questi romanzi e con le loro trasposizioni televisive e seriali ci è palesemente cresciuto e ancor oggi li ammira. Il suo però ormai è più che un omaggio: Glass Onion è un tentativo di creare qualcosa di contemporaneo e proprio ora seguendo, ora tradendo le regole del genere ampiamente codificate.

In Glass Onion la fantasia e la penna di Rian Johnson corrono ancor più a briglia sciolta, coadiuvate da un sempre più divertito Daniel Craig. L’attore inglese tanto si è dimostrato restio a incarnare James Bond nella sua ultima avventura quanto si presta con piacere a calarsi dei panni del bizzarro ma acutissimo Benoit Blanc.

La trama di Glass Onion

Come anticipato dal trailer di Glass Onion, stavolta il pubblico ritrova il detective Blanc in Grecia, sull’isola di un multimiliardario del settore tecnologico interpretato da Edward Norton. Miles Bron ha convocato la cerchia ristretta di suoi amici di vecchia data per un fine settimana extra lusso con tanto di finta cena con delitto che si trasformerà - prevedibilmente - in una scia di sangue vera.

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Non fatevi ingannare dalla partenza sottotono e molto sbilanciata dal film. Rian Johnson sa quel che fa e ha costruito un enigma spettacolare nella sua risoluzione, ancora una volta ironico nei confronti di certi atteggiamenti della ricchissima borghesia americana. Glass Onion si dimostra tagliente rispetto al nuovo classismo che rende intoccabili o quasi i ricchi più ricchi, a cui il regista e sceneggiatore indirizza ben più di uno sberleffo. Nel cast stellare e super glamour del film tutti hanno modo di brillare al fianco di Craig, ma lo fa in particolare un’abilissima Janelle Monáe, finalmente alle prese con un ruolo un po’ più che marginale.

Glass Onion: perché vederlo in sala

Il resto della produzione è davvero all’altezza delle aspettative: location e costumi da favola, scenografie maestose, tantissima ironia e davvero molti, moltissimi colpi di scena che riempiono la durata impressionante di ben 139 minuti.Chi è alla ricerca di un film lineare e immediato farà meglio a guardare altrove: Glass Onion ha tanti pregi, ma richiede un po’ di pazienza per dimostrare tutto il suo potenziale.

Il consiglio inoltre è quello di non attendere l’arrivo in streaming su Netflix (previsto per il 23 dicembre 2022) ma andare direttamente in sala a vederlo all’uscita. Nella pellicola infatti ci sono tanti camei e svolte che, una volta arrivato in sala, sarà davvero difficile non "spoilerarsi" sui social.

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Se quindi odiate le anticipazioni e volete godervi il film senza alcuni tipo di spoiler, conviene andare in sala subito: ne vale la pena.

Commento

cpop.it

82

Il ritorno di Benoit Blanc è più ambizioso, intricato e spettacolare di Knives Out: se non temete i film gialli non lineari avete amato Craig nei panni di Benoit Blanc, non fatevelo sfuggire.

Pro

  • Daniel Craig e Janelle Monáe sono spettacolari
  • Un caso impossibile da risolvere
  • Camei memorabili
  • Costumi e scenografie da favola
  • Ricchissimo di colpi di scena

Contro

  • Davvero molto lungo
  • Complesso, forse un po' troppo
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