Gli spietati: trama e finale del film di Clint Eastwood

Autore: Silvia Artana ,

Nel 1992, Clint Eastwood decide di misurarsi ancora una volta (l'ultima) con il genere che lo ha consegnato alla storia del cinema e dirige e interpreta Gli Spietati. Dedicato ai maestri "Sergio e Don", ovvero Sergio Leone e Don Siegel, il film è un cosiddetto "western revisionista", in cui la distinzione tra bene e male, buoni e cattivi è labile e il senso dell'onore sconfina in una morale grigia e nebulosa.

La pellicola, che nella versione italiana perde il titolo che anticipa e rispecchia il significato profondo della storia, ovvero Unforgiven, "non perdonati", riceve 9 nomination agli Oscar e porta a casa 4 statuette, aggiudicandosi il riconoscimento per il Miglior film, la Miglior regia, il Miglior attore non protagonista (Gene Hackman) e il Miglior montaggio. Clint Eastwood viene battuto da Al Pacino nel ruolo del tenente colonnello Frank Slade in Scent of a Woman - Profumo di donna, ma la sua interpretazione del vecchio, dolente fuorilegge William "Will" Munny definisce un paradigma di anti-eroe al quale si ispireranno in molti. Nel western e non solo.

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Ma di cosa parla Gli Spietati? Ecco la trama e il finale del film.

La trama de Gli spietati

Wyoming, 1880. Nella cittadina di Big Wiskey, la prostituta Delilah Fitzgerald viene sfregiata dal mandriano Quick Mike. L'uomo afferma che la giovane ha provato a derubarlo, ma un'altra delle donne del bordello, Strawberry Alice (Frances Fisher), lo smentisce. Il cowboy ha punito la ragazza perché lei lo ha deriso per le dimensioni del suo pene.

Chiamato a risolvere la questione, lo sceriffo della città, Little Bill Daggett (Gene Hackman), ordina a Quick Mike e al suo compagno, Davey Bunting, di risarcire con 7 cavalli il tenutario del bordello, Skinny Dubois (Anthony James), dal momento che a causa del volto sfigurato Delilah non potrà più lavorare. Alice protesta violentemente, chiedendo una pena più severa per i due mandriani, ma per lo sceriffo la questione è chiusa.

Tuttavia, così non è per Alice. Decisa a ottenere giustizia, la donna convince le altre prostitute a mettere insieme i loro risparmi per pagare una ricompensa a chi ucciderà Quick Mike e Davey Bunting (che in realtà ha provato a fermare Quick Mike e ha tentato di risarcire Delilah offrendole una splendida cavalla, sdegnosamente rifiutata). Le donne raccolgono 1.000 dollari e la notizia della taglia si sparge rapidamente, facendo infuriare Little Bill Dagget, che prevede l'arrivo in città di una manica di avventurieri senza scrupoli.

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E in effetti lo sceriffo ha ragione. La storia della ricompensa corre di stato in stato e giunge anche in Kansas, all'anziano ex fuorilegge William "Will" Munny (Clint Eastwood). L'uomo, che un tempo è stato uno spietato e implacabile assassino, viene avvicinato dal giovane Kid Schofield, che gli propone di unirsi a lui per dare la caccia ai due mandriani e dividere la ricompensa.

Inizialmente, Will rifiuta. Grazie alla adorata moglie Claudia (morta di vaiolo 2 anni prima), il vecchio pistolero ha cambiato vita da tempo: ha due bambini piccoli e manda avanti una fattoria. Ma le gravi condizioni economiche in cui versa il ranch e la volontà di dare ai figli un futuro migliore lo convincono a cambiare idea. Dopo un paio di giorni, l'ex fuorilegge si mette sulle tracce di Kid e lungo la strada coinvolge nel piano un vecchio compagno d'avventura, Ned Logan (Morgan Freeman).

Nel mentre, a Big Wiskey arriva l'anziano e spietato bounty killer Bob l'Inglese (Richard Harris), accompagnato dal suo curioso ma pavido biografo personale Beauchamp (Saul Rubinek). Il pistolero è una vecchia conoscenza di Little Bill Daggett, che decide di fare di Bob l'Inglese un monito per tutti gli aspiranti cacciatori di taglie dei due mandriani. Conoscendo bene i trucchi dell'uomo, lo sceriffo lo disarma, lo picchia selvaggiamente in pubblico e poi lo chiude una notte in cella, prima di rispedirlo al primo treno ammanettato, umiliato e senza Beauchamp, che rimane a raccogliere le storie di Little Bill Daggett.

Warner Bros.
Il poster de Gli spietati
Il poster del film Gli spietati (Unforgiven)

Ignari della sorte capitata a Bob l'Inglese, Will, Ned e Kid arrivano in città poco dopo. Mentre gli ultimi due si intrattengono con le prostitute del bordello, lo sceriffo affronta Will e il vecchio pistolero ha la peggio. L'uomo riesce fortunosamente a scappare con i compagni e si rifugia in una baracca indicata da Alice, ma le sue condizioni sono pessime e lui stesso pensa che non ce la farà. Invece, contro ogni previsione, si riprende e con Ned e Kid tende un agguato a Davey Bunting.

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Il giovane viene colpito più volte e muore dissanguato tra atroci sofferenze. La sua sorte fa capire definitivamente a Ned che quella vita non gli appartiene più e l'ex fuorilegge decide di abbandonare la missione. L'uomo si dirige verso casa e Will gli promette che gli porterà la sua parte della ricompensa. Ma lungo la strada Ned viene catturato e portato a Little Bill Daggett, che lo frusta per sapere il nome dei suoi complici e lo picchia a morte.

Intanto, Will e Kid si appostano per colpire Quick Mike e alla fine è il giovane pistolero a uccidere il mandriano. Mentre aspettano di ricevere la ricompensa nel luogo concordato, Kid confessa a Will che non è vero che ha già sparato ad altri uomini e che quello di Quick Mike è stato il suo primo omicidio. 

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Poco dopo, i due vengono raggiunti da una delle ragazze di Alice e scoprono quello che è accaduto a Ned. La notizia trasforma Will. L'ex fuorilegge ritorna lo spietato uomo che era un tempo e decide di vendicare il vecchio compagno, il cui corpo con il cartello "Ecco cosa succede agli assassini da queste parti" è stato esposto all'ingresso del saloon da Little Bill Dagget come avvertimento. Invece, Kid capisce che non vuole e non può essere come lui e non lo segue. Dopo avergli detto che non lo ucciderà perché lui è l'unico amico che ha, Will affida a Kid i soldi della ricompensa e gli dice di tenere per sé quello che gli spetta e di portare il resto ai suoi figli.

In seguito alla partenza del giovane, il vecchio pistolero si reca in città. L'uomo entra nel saloon, uccide a sangue freddo Skinny Dubois e poi spara a Little Bill Dagget e ai suoi vice. Will invita ad andarsene chi non vuole morire e il locale si svuota. Dentro rimane solo Beauchamp, che ha con il (ritrovato) assassino e bounty killer un dialogo surreale. Quando anche il biografo esce dal saloon, Will si accorge che lo sceriffo è ancora vivo e lo finisce senza pietà.

Portata a termine la sua vendetta, il vecchio pistolero se ne va da Big Wiskey ordinando agli abitanti di celebrare un degno funerale per Ned e di avere rispetto per le prostitute. In caso contrario, tornerà e la sua ira sarà tremenda.

Il finale de Gli spietati

Gli spietati si apre e si chiude con un testo scritto che racconta la vita di William "Will" Munny prima e dopo i fatti del film.

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L'introduzione spiega che il protagonista, "un noto ladro e assassino, un uomo conosciuto per la famigerata brutalità e sregolatezza del suo temperamento" ha sposato "una giovane donna attraente e non senza prospettive" con grande dispiacere della madre di quest'ultima, che è rimasta molto stupita che la figlia sia morta di vaiolo e non per mano del marito. La chiusa rivela che Will si è trasferito con i figli a San Francisco e ha fatto fortuna come commerciante, mentre la suocera si è finalmente decisa ad andare a fare visita alla tomba della figlia.

L'espediente non ha un mero valore didascalico, ma indirizza fin dai primissimi istanti la pellicola verso la sua drammatica conclusione e appone il sigillo su un finale amaro e moralmente ambiguo

Prima di conoscere sua moglie, Will Munny era un uomo della peggior specie: perennemente stordito dall'alcool, uccideva senza motivo e non aveva pietà neppure di donne e bambini. Poi la giovane ha trasformato l'assassino senza onore in un marito devoto e amorevole, un padre di famiglia e un fattore. Ma non in un eroe. Will è uno dei "non perdonati" del titolo originale e il suo riscatto sono l'oblio e una vita anonima.

Analoga sorte è toccata all'amico Ned. Ma mentre quest'ultimo si è davvero lasciato alle spalle l'uomo che era, Will non l'ha fatto. Ned non riesce a uccidere Davey Bunting (anche lui un "non perdonato", come pure Quick Mike) e decide di abbandonare l'impresa e di rinunciare alla ricompensa. Invece Will va avanti con una sorta di rassegnata indifferenza che è un'eco dell'antica, spietata freddezza.

Il passato, quello che è stato, sono dentro il vecchio pistolero e dalla morte della moglie iniziano a scavare nell'argine costruito dalla donna, fino a straripare con cieca, inarrestabile violenza quando Will scopre la sorte toccata a Ned.

L'uomo vuole vendetta. Vendetta per un ex fuorilegge che ha accettato di dare la caccia a due uomini per appagare un distorto desiderio di giustizia. 

La morale è lavata via dalla pioggia torrenziale - sorta di diluvio biblico - sotto alla quale Will raggiunge il saloon e tra lui, Skinny Dubois, Little Bill Dagget e i suoi uomini è impossibile stabilire chi siano i buoni e chi i cattivi. Dove stia il bene e dove il male.

È difficile restare indifferenti di fronte allo sceriffo che dice di non meritare di morire così. Ma è stato lui a innescare la tragica catena di eventi che hanno portato alla sua morte, riducendo l'aggressione alla prostituta Delilah Fitzgerald a un "danno economico" per il suo sfruttatore, da ripagare con 7 cavalli.

Little Bill Dagget non è un eroe. Così come non lo è Will Munny, che finisce lo sceriffo mentre è a terra e se ne va minacciando gli abitanti di Big Wiskey di ucciderli tutti se proveranno a sparargli mentre si allontana e se non faranno un bel funerale a Ned e sfregeranno ancora delle prostitute.

Il finale de Gli spietati è violenza che chiama violenza e il bene non trionfa sul male. Ci sono vendette compiute, uomini morti, sopravvissuti e un assassino che ancora una volta si toglie gli abiti sporchi di sangue senza conseguenze. Non perdonato, ma non punito, può indossare quelli di padre di famiglia e iniziare una nuova e migliore vita con i soldi che ha guadagnato uccidendo due uomini. E molti altri.

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