Gli Uccelli di Alfred Hitchcock, da oggi al cinema in versione restaurata

Autore: Emanuele Zambon ,

I volatili, di norma, non hanno l'abitudine di assalire gli essere umani. Le cose cambiano, però, se fra i pennuti e l'uomo si frappone il genio visionario di Alfred Hitchcock, capace di dar vita nel 1963 con Gli uccelli all'antesignano del disaster movie.

Il cult catastrofico tratto dall'omonimo racconto di Daphne Du Maurier torna al cinema in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. Il classico del brivido sarà nelle sale italiane a partire da oggi, 7 gennaio, nell'ambito del progetto Il Cinema Ritrovato, che permette a capolavori senza tempo di tornare ad essere prime visioni sul grande schermo a distanza di decenni dalla release.

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Universal/Cineteca di Bologna
Il poster della versione restaurata de Gli uccelli

Un must del brivido

Gli uccelli fa leva sul concetto di angoscia, esasperato da Hitchcock per mezzo di un processo a lui caro - già esercitato sia ne La finestra sul cortile e, soprattutto, in La donna che visse due volte - che muove dal quotidiano (e quindi dal reale) per poi avvicinarsi progressivamente al fantastico, facendo lievitare in maniera graduale ma inesorabile la tensione fino all'inevitabile climax.

Ma il classico con protagonisti Tippi Hedren e Rod Taylor è, anche, una riflessione sull'arroganza umana (viene in pratica rovesciato il rapporto di dominio fra uomo e uccello), destinata - secondo il regista - a far precipitare verso la catastrofe la società.

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Gli uccelli, però, è soprattutto uno splendido esempio di cinema virtuoso, specie per quel che riguarda la messinscena e gli effetti speciali. Il ritmo del film, innanzitutto, è frutto del comportamento degli uccelli, imitato anche dalla struttura del racconto: attacco, ritirata, raggruppamento per un nuovo attacco. 

Sul piano realizzativo è di grande valore la testimonianza dello stesso Hitchcock a proposito di una delle scene più significative della pellicola:

Una delle inquadrature più spettacolari di Gli uccelli è quella che mostra in campo lungo dei gabbiani che scendono ad attaccare una città. Ma non avevamo a disposizione una città, avevamo soltanto un molo e poco altro. Così abbiamo posizionato la macchina da presa su una collina degli studios dove stavano costruendo un parcheggio. Nella nostra scena doveva esserci un chiosco di benzina in fiamme con una striscia di benzina che si muoveva verso un parcheggio. Questo set venne costruito in studio, ma per il resto non avevamo nulla. Avevamo semplicemente segnato delle linee a terra in modo che la gente corresse nella direzione che noi desideravamo. E il matte-artist [pittore di sfondi, n.d.r.] dipinse una vista da sopra il porto, colorando di nero la porzione con le fiamme e la gente che correva. Queste due immagini sono state stampate assieme. Così, quando guardiamo lo schermo, è come se ci trovassimo su un elicottero o una mongolfiera. Si vede un’intera città, un’esplosione e la gente che fugge.

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Come fu possibile, nel '63, realizzare un film complesso dal punto di vista effettistico qual è Gli Uccelli? È sempre Hitchcock a snocciolare qualche aneddoto:

Il problema era quello di far scendere in picchiata gli uccelli. Affittammo un’isola lontano dalla costa e piazzammo la macchina da presa su un’alta scogliera. Attiravamo i gabbiani con dei pesci dietro la macchina da presa e gettavamo i pesci dalla scogliera. Un’altra macchina da presa si trovava sulla spiaggia sottostante. Quando vedemmo la pellicola sviluppata ecco cosa ammirammo: una scogliera, onde, una spiaggia e i gabbiani che volavano verso il basso. Poi, due donne, con un lavoro su poco più di cinque metri di pellicola ma che durò tre mesi, dipinsero a mano, fotogramma per fotogramma, ogni singolo uccello su uno sfondo e la silhouette di ogni uccello. In questo modo gli uccelli vennero stampati sulla scena nella quale li si vede scendere in picchiata. Tre mesi di lavoro per poco più di dieci secondi sullo schermo!

1963-2019: Il mito senza tempo de Gli uccelli di Hitchcok

A distanza di 56 anni Gli uccelli torna in sala in un'incredibile versione restaurata, grazie all'opera della Cineteca di Bologna, non nuova a progetti del genere. Un'occasione imperdibile per rivivere in sala il brivido di un classico del cinema.

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