Gli ultimi saranno ultimi: trama, finale e spiegazione del film

Autore: Giacinta Carnevale ,

Gli ultimi saranno gli ultimi è una pellicola scritta e diretta da Massimiliano Bruno nel 2015. La protagonista Paola Cortellesi interpreta una donna alle prese con una vita ordinaria fatta di continui sacrifici e piccoli desideri e con un marito, Alessandro Gassmann, disoccupato cronico. 

La notizia dell'arrivo del loro primo figlio sembra poter finalmente essere il coronamento di un sogno, ma si trasforma presto nell'inizio di un vero e proprio incubo per la coppia. Il regista Massimiliano Bruno ha deciso di portare sul grande schermo l'adattamento cinematografico del suo omonimo spettacolo teatrale che dal 2005 al 2007 è andato in scena nei principali teatri italiani.

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La pellicola è stata accolta abbastanza positivamente dalla critica ed ha avuto un buon successo di pubblico, incassando oltre 2,5 milioni di euro in Italia. Gli ultimi saranno gli ultimi ha inoltre ricevuto 3 candidature ai David di Donatello, tra cui quella nella categoria Miglior attrice per Paola Cortellesi, e 2 ai Nastri d'Argento. Nel cast del film, oltre alla Cortellesi e Gassmann, figurano Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi e Ilaria Spada. 

La trama

La storia è ambientata in un piccolo borgo della Tuscia, Anguillara, nel Lazio e vede protagonista Luciana Colacci, una donna semplice che per vivere fa l'operaia in una fabbrica tessile. Il suo sogno da tempo è quello di crearsi una famiglia e vivere una vita dignitosa insieme a suo marito Stefano, disoccupato perenne con tante idee multimilionarie ma poca voglia di lavorare davvero.

In paese poi fa il suo arrivo un nuovo poliziotto, Antonio Zanzotto (Fabrizio Bentivoglio), che dal Veneto è stato trasferito in centro Italia a causa di alcuni problemi avuti nel precedente distretto di polizia. Per questo motivo l'uomo viene accolto con freddezza e molta diffidenza dai suoi nuovi colleghi. La vita di Luciana e Stefano cambia quando la donna scopre di essere incinta del loro primo figlio.

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Una notizia che porta una grande gioia nella coppia, che da anni stava provando ad avere un bambino. Ma la felicità purtroppo dura poco, visto che la donna viene improvvisamente licenziata proprio a causa della gravidanza: una sua collega fa la spia al direttore della fabbrica, nonostante fosse stata assunta proprio grazie all'aiuto di Luciana.

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Quest'ultima però non si arrende e non si perde d'animo, così come le ha sempre insegnato suo padre Mario. E anche nelle difficoltà riesce a cogliere sempre il lato positivo e si mette subito alla ricerca di un nuovo lavoro con il quale andare avanti almeno fino alla maternità, che comunque l'avrebbe costretta a stare a casa per un periodo di tempo.

Ma a differenza sua, il marito Stefano continua a lanciarsi in pessimi affari e, invece di mettere finalmente la testa a posto e trovarsi un lavoro stabile che possa aiutarli ad andare avanti, è lui stesso a complicare ulteriormente la vita già frustrante di Luciana. E pian piano il senso di precarietà inizia a farsi sentire per la donna, che ha sempre cercato di mentire a sé stessa e agli altri nascondendo la crisi profonda in cui sono finiti. 

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Quando finalmente Luciana apre gli occhi e comprende che non c'è una soluzione per uscire dalla terribile spirale in cui si trova e che nessuna delle persone di cui si fidava verrà in suo soccorso, decide che è arrivato il momento di agire. La donna, ormai nel pieno della sua gravidanza, si reca così prima alla festa di paese e poi in fabbrica dove perde definitivamente la testa: tira fuori una pistola e la punta verso quelli che erano i suoi capi, spinta dalla disperazione più assoluta e dalla voglia di non essere più una degli ultimi.

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Mentre tutti osservano attoniti la scena, l'unico che cerca di far ragionare Luciana è Bruno, la guardia giurata della fabbrica, che capisce lo stato d'animo della donna e prova a calmarla parlandole con gentilezza e comprensione. Ma ormai a Luciana non basta più nemmeno la solidarietà degli "ultimi" e l'epilogo tragico sembra inevitabile. E così nella notte si sente uno sparo il cui eco arriva fino a dove si trova Antonio. Il poliziotto, anche lui teso e frustrato dalle umiliazioni subite dai colleghi, si precipita alla fabbrica con la pistola carica e lascia partire un colpo che ferisce gravemente Luciana, alla quale nel frattempo si sono rotte le acque.

Il finale

Nel finale del film vediamo due persone disperate l'una di fronte all'altra: da una parte Luciana e dall'altra Antonio, e negli occhi di entrambi c'è tutta la loro immensa sofferenza, giunta ormai al culmine. La donna viene subito portata via dall'ambulanza mentre la sua ferita al petto non smette di sanguinare e il suo bambino è pronto per venire al mondo. Ad assistere inerme da fuori alla scena è Stefano, che vediamo in sala parto mentre stringe a sé la moglie e tutto lascia presagire ad un epilogo tragico per la coppia.

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Ma nella scena conclusiva della pellicola vediamo Stefano intento a sistemare una motocicletta mentre parla con Mario, un bambino sorridente, e alle loro spalle c'è Luciana che sembra guardare il futuro. Quella terribile notte sembra solo un lontano ricordo che però ha lasciato i segni in tutti loro e la speranza che prima o poi anche gli ultimi saranno i primi.  

La spiegazione del film

Il regista Massimiliano Bruno dirige per la prima volta una commedia drammatica in cui vuole raccontare uno spaccato dell'Italia dei giorni nostri, quella dei cosiddetti "ultimi", dei precari che cercano di sopravvivere alle ingiustizie sociali e alla crisi economica che nega loro la possibilità di una vita dignitosa.

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A vestire i panni dell'eroina tragica è una straordinaria Paola Cortellesi affiancata da Alessandro Gassmann nei panni del classico uomo scansafatiche che vuole sbancare il lunario vincendo alla lotteria o comprando un gratta e vinci ma senza muovere un dito. E, proprio attraverso il personaggio interpretato da Gassmann, il regista vuole rappresentare la società di oggi che continua a far finta di non vedere la crisi profonda in cui si trova il nostro paese. 

Alla fine è la protagonista Luciana che decide di agire e ribellarsi alle ingiustizie spinta dall'assoluta esasperazione e dalla consapevolezza che per far ascoltare la sua voce è necessario un gesto estremo. E così da donna dolce e sempre gentile si trasforma in una persona disperata che con rabbia punta la pistola contro coloro che avevamo promesso di aiutarla e che invece l'hanno lasciata sola nel momento di maggior bisogno.

La disperazione di Luciana incontra quella di Antonio, il poliziotto arrivato da poco in paese e umiliato dai nuovi colleghi che lo considerano un codardo, e l'epilogo sembra destinato ad essere tragico. Ma alla fine il regista ci mostra i protagonisti a distanza di alcuni anni da quella disperata notte e la frase che pronuncia Luciana sembra racchiudere il significato dell'intero film

Nostro signore ha detto che gli ultimi saranno i primi... ma non ha detto di preciso quando.

Il messaggio che vuole lasciarci il regista Massimiliano Bruno è quello di non arrendersi mai cercando di resistere sempre nonostante le difficoltà che la vita ci pone di fronte e nonostante spesso ci troviamo vittime di ingiustizie sociali perché prima poi la felicità arriva per tutti. 

E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta la commedia drammatica con Paola Cortellesi e Alessandro Gassmann?

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