Guardiani della Galassia 3: Gunn licenziato, le reazioni di Chris Pratt e Zoe Saldana

Autore: Emanuele Zambon ,

Sollevato dall'incarico. Licenziato in tronco, per dirla in modo ancora più brutale. James Gunn non è più il regista di Guardiani della Galassia Vol. 3, il terzo capitolo delle avventure della banda capitanata da Star-Lord in programma per il 2020.

Disney ha fatto fuori il suo regista (forse) più estroso, colui che nel 2014 è stato in grado di prendere un manipolo di personaggi Marvel secondari e semisconosciuti ai più per farne una saga di successo.

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Il licenziamento di Gunn si deve ad alcuni tweet del regista piuttosto discutibili - a tema stupro e pedofilia - risalenti a circa 10 anni fa. Tweet che sono "riaffiorati" in rete, pubblicati dall’attivista conservatore Jack Posobiec, seguace di Donald Trump (di cui Gunn è un noto oppositore).

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James Gunn, lo scandalo dei tweet e il sostegno dei colleghi

I primi a schierarsi col regista scaricato da Disney sono stati suo fratello, Sean Gunn (che nella saga de I Guardiani della Galassia interpreta Kraglin, uno dei Ravagers), e Dave Bautista, colui che presta il volto al possente quanto idiota Drax.

Nelle ultime ore, però, sono arrivate anche le reazioni di Chris Pratt e Zoe Saldana, ovvero gli Star-Lord e Gamora del film. Il loro atteggiamento è parso però estremamente cauto, affidato a due tweet piuttosto sibillini:

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Pratt ha finalmente rotto il silenzio dopo il licenziamento di Gunn di venerdì scorso. L'attore, divenuto una star proprio grazie a Guardiani della Galassia, lo ha fatto tramite il suo account Twitter, postando un passo della Bibbia, in particolar modo un versetto del Nuovo Testamento appartenente a Giacomo ("Sappiate questo, fratelli miei: sia ogni uomo pronto ad ascoltare ma lento a parlare e lento a cedere all'ira"; Giacomo 1:19).

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Anche Zoe Saldana si è servita dei social per esprimere il proprio pensiero:

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È stato un weekend difficile, non mentirò. Mi sono presa una pausa per riflettere prima di parlare a sproposito. Voglio solo che tutti sappiano quanto io ami TUTTI i membri della mia famiglia di Guardiani della Galassia. E lo farò sempre.

La decisione di Disney, nonostante il sostegno di colleghi e amici a Gunn, è irremovibile (il comportamento del cineasta, fanno sapere i portavoce della multinazionale, è considerato indifendibile). A nulla sono valse le pubbliche scuse del regista, che attraverso una nota si è così espresso sulla scottante questione:

Le mie parole di quasi 10 anni fa volevano essere ai tempi un tentativo mal riuscito di risultare provocatorio. Da diverso tempo sono pentito di averle scritte, non solo perché erano stupide, per nulla divertenti, offensive e di certo non provocatorie come speravo che fossero, ma soprattutto perché non riflettono assolutamente la persona che sono oggi e che sono diventato da un po' di tempo a questa parte.

Resta ora da capire se Guardiani della Galassia Vol. 3 otterrà lo stesso il semaforo verde da Disney. Verrà, nel caso, sicuramente affidato a un nuovo regista, magari più moderato sui social.

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