Nella vita di #Carrie Mathison tutte le strade portano alla CIA. Ma agli occhi del pubblico, tutte le strade portano a lei.
Per quanto ci provi, il pericolo e le minacce continuano ad inseguirla prepotentemente. O è forse lei che non riesce a resistervi?
Il secondo episodio della sesta stagione di #Homeland, L'uomo nel seminterrato, lo dimostra senza mezzi termini.
La storia di Sekou Bah sembra inevitabilmente legata a vicende politiche interne molto più intricate di quanto sembrino. Carrie è quindi costretta a fare un passo indietro e tornare la vecchia sé, agguerrita nella ricerca per scagionare il suo cliente. Ma più si avvicina alla verità e più le rivelazioni si fanno pericolose.
Se ti avvicini a Saad Mahsud ti faccio arrestare – Ray Conlin
Per Carrie la situazione si trasforma in un invito gigante a sfidare l’arroganza dell'FBI e della corte. A sfidare quelle regole che proprio non riesce a seguire. Senza troppe difficoltà scopriamo che Sekou è stato incastrato. A questo punto non ci sono dubbi che la sua storia è solo un piccolo tassello nel grande progetto di qualcuno ai piani alti.
Sai come potrei aiutarlo davvero? Interrogando Saad. Perché ottenere risposte da chi preferisce non darne è la mia specialità. – Carrie
Tutte le strade sono lastricate di segreti
Mentre è al lavoro sul caso di Sekou, la nostra protagonista riceve una visita che ben presto si tramuta in uno spiacevole incontro: Saul va a trovare Carrie dopo tanto tempo e la accusa di essere la consigliera del nuovo Presidente degli Stati Uniti.
La notizia, inzialmente, sembra assurda anche a noi spettatori. Abbiamo seguito Carrie sin dall'inizio e nulla sembrava indicarci una sua macchinazione.
Ma il colpo di scena è dietro l’angolo, semplice quanto inaspettato.
È mai davvero cambiata Carrie?
Tutti hanno qualcosa da nascondere, nessuno è davvero sincero, neppure con lo spettatore.
Carrie e Quinn, due facce della stessa medaglia?
Nel frattempo, Quinn è ostinato nella sua personale discesa agli Inferi, con convulsioni e dialoghi surreali che lo tengono a un passo dalla follia. La fragilità dell'uomo si scontra con la sua irrequietezza: la luce che continua a perseguitarlo non sembra essere un segno di ripresa, bensì un richiamo verso la caduta.
La scena finale tra Carrie e Quinn riprende una delle atmosfere più intime e intense di Homeland: lo scambio breve e delicato tra i due amici è la dimostrazione che si può dire molto con le parole giuste.
Quinn: Tu mi hai salvato.
Carrie: Si.
Quinn: Perché?
Per un attimo anche noi ci chiediamo 'perché'. Perché Carrie ha salvato Quinn? La risposta rimane in sospeso, Carrie piange e sappiamo che nella sua commozione ci sono parole che non pronuncerà mai. In fondo, i due hanno da sempre rappresentato due facce della stessa medaglia. I loro tormenti, le loro debolezze. Sia Carrie che Quinn sono sempre in uno stato di agitazione costante. Bisognerà capire dove lì porterà prima o poi quell'agitazione.
Homeland continua a mettere da parte la tensione e l'adrenalina delle precedenti stagioni, preferendo un tono più intimo e drammatico nelle relazioni tra i personaggi.
Cos'altro dobbiamo aspettarci da Carrie, adesso?
Lo scopriremo con il terzo episodio della sesta stagione, Il Patto, in onda su FOX lunedì prossimo.
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