Hook - Capitan Uncino, il significato di Bangarang e le frasi del film

Autore: Roberto Carrubba ,

Era il 1991 e, con il loro sacchettino di pop-corn nello zaino, centinaia di ragazzini attendevano trepidanti che il cinema del loro paesello aprisse i battenti. Tutti erano emozionatissimi dato che quella sarebbe stata la prima volta in cui avrebbero visto volare sul grande schermo un Peter Pan in carne e ossa perché quello che stringevano in mano era un biglietto della prima di Hook - Capitan Uncino.

L'atmosfera in sala sarà stata di sicuro elettrica e, di lì a poco, si sarebbero spente le luci e la magia avrebbe avuto inizio. Solo molti anni dopo qualcuno di quei piccoli spettatori sognanti avrebbe scoperto cosa fosse un climax ma quel giorno tutti i presenti lo percepirono inconsciamente con ogni fibra del loro essere quando sentirono pronunciare una sola parola, semplice e apparentemente senza senso: Bangarang!

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La trama di Hook - Capitan Uncino

Per cercare di spiegare al meglio quale sia il significato di Bangarang anche a coloro che non avessero visto la pellicola diretta da Steven Spielberg (che all'inizio non credeva nel film!), forse occorre raccontarne velocemente la trama.

Peter Pan è cresciuto lontano dall'Isola che non c'è, ha messo su famiglia, è diventato un "pirata" - nel senso che ora fa l'avvocato - e ha dimenticato chi è. Ma volente o nolente sarà costretto a ricordare tutto perché la sua nemesi, il Capitano Giacomo Uncino, è ansioso di affrontarlo per l'ultima volta a singolar tenzone nella "maxima di tutte le guerre" e per vincerla Peter dovrà tornare ad essere Bangarang. Ma, corpo di mille balene, come si farà?

Bangarang: un'esortazione a essere sé stessi

Non è affatto facile ricordarsi come si era da bambini, immersi come si è nella quotidianità contemporanea fatta di smartphone e di un susseguirsi incalcolabile di stimoli sensoriali di ogni genere.

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Ma se ci si fermasse un attimo e si cercasse di escludere il rumore di tutto ciò che ci circonda e ci mettessimo ad ascoltare quella vocina lontana che ci ronza nella testa, si sentirebbe l'urlo a squarciagola di un ragazzino dai capelli arruffati che grida Bangarang!

Bangarang è quello spiritello indomito che fa gonfiare il petto e che fa esultare come un gallo alle prime luci dell'alba per salutare il nuovo giorno, che fa volare liberi appesi saldamente ai propri pensieri felici e che spinge a battersi con un coraggio da leone contro i grandi problemi dei grandi.

Ma per essere davvero Bangarang non occorre per forza indossare una calzamaglia verde o tagliarsi i capelli in stile piccolo punk e colorarli di un rosso acceso. Assolutamente no! Basta solo lasciarsi andare e rispondere colpo su colpo con armi dialettiche che forse non sappiamo neppure di avere.

Se si volesse andare ancora più a fondo ed arrivare al cuore pulsante dell'essere e del sentirsi Bangarang, non si dovrebbe fare altro che ascoltare le ultime parole pronunciate da Peter Pan che, una volta tornato vittorioso a Londra, dopo quella che potrebbe essere stata la sua ultima avventura ricorda a tutti che:

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Vivere, vivere può essere un'avventura straordinaria.

Bangarang nella cultura pop

Dobbiamo essere sinceri: quando abbiamo scoperto che Bangarang è anche il titolo di una canzone di Sonny John Moore, meglio noto come Skrillex, siamo letteralmente corsi ad ascoltarla.

Onestamente, chi non conoscesse per nulla la musica di Skrillex e i fan delle meravigliose suite composte dal maestro John Williams che era riuscito anche in questa occasione a creare delle atmosfere oniriche con le sue armonie delicate ed eleganti, almeno durante il primissimo ascolto, potrebbero rimanere spaesati.

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Tuttavia, una volta capito e accettato che così non è, non bisogna assolutamente lasciarsi scoraggiare. Anzi! Bisogna farsi trasportare dalle spigolose e complesse sonorità elettroniche del dj statunitense classe '88 che sono capaci di dare anche ai più scettici una bella scarica di energia e adrenalina, facendoli sentire davvero Bangarang!

Le altre frasi Bangarang del film con Robin Williams

Ormai è chiaro: Bangarang e Hook - Capitan Uncino sono legati da un filo indissolubile - basti pensare che il fan film prequel dedicato alle avventure del giovane Rufio si intitola proprio Bangarang - e per sempre lo saranno.

Tuttavia la pellicola del 1991 è piena zeppa di frasi che passeranno alla storia anche solo per essere state pronunciate da tre veri e propri mostri sacri di Hollywood come Robin Williams, Julia Roberts e Dustin Hoffman che interpretano i tre ruoli cardine del film diretto dal papà di E.T. ovvero quelli di Peter Pan, Campanellino e Uncino.

Noi, dopo lunghissime e annose riflessioni, ne abbiamo scelte tre, le più iconiche, che, se rielaborate con cura e a seconda dell'occasione, ci sembra possano essere utili nella vita di tutti i giorni per spezzare la monotonia di alcune conversazioni.

Se volete lasciare qualcuno a bocca aperta

Ora devo arrampicarmi su una grondaia. Perché? Ho finito la polvere di fata altrimenti volavo!

Ecco, quando sarete tornati ad essere davvero Bangarang, non sorprendetevi se dalla vostra bocca sentirete uscire frasi di questo genere. Piccolo avvertimento: non preoccupatevi troppo se il vostro interlocutore dovesse rimanere a guardarvi con una faccia tra l'incredulo e il seriamente preoccupato. Quella è esattamente la reazione che stiamo cercando!

Se vi sentite davvero romantici

Sai quel luogo che sta tra il sogno e la veglia, dove ti ricordi ancora che stavi sognando? Quello è il luogo dove io ti amerò sempre Peter Pan. È lì che ti aspetterò.

Chi si sarebbe aspettato di trovare una frase del genere in un teen movie uscito quasi trenta anni fa alzi la mano. Vi vorremmo ricordare che al tempo sul grande schermo andavano di moda i cyborg che al grido di "hasta la vista baby" tornavano indietro nel tempo per inondare sperdute acciaierie con litri e litri di azoto liquido e surfisti rapinatori drogati di adrenalina, pronti a "trascinarsi ai confini e poi oltre". Quindi un pizzico di dolcezza davvero non guastava.

Se "morite dalla voglia" di essere sempre al centro della scena

Ho testé avuto una sublime visione. I frammenti screziati della mia vita si sono ricongiunti a formare un completo e mistico tutto. Un'epifania. La mia vita è finita.

Tecnicamente sarebbe meglio se una frase del genere la pronunciaste solo se vi sentite in vena di essere estremamente melodrammatici e magari in presenza di un vostro fidato amico che sa quanto sia importante per voi stare sotto i riflettori ma che, al tempo stesso, non dia troppo peso alla cosa.

Non siate troppo tragici e siate indulgenti con voi stessi e non lasciate che folgoranti epifanie trafiggano il vostro cervello che, a ben vedere, è più accuminato del vostro uncino. Perché, infondo:

Cosa sarebbe il mondo senza Capitan Uncino?

Per essere Bangarang c'è bisogno di voi!

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