Addio al re di Playboy: è morto Hugh Hefner

Autore: Alice Grisa ,

È morto a 91 Hugh Hefner, fondatore dell'impero Playboy ed editore della celebre rivista.

Come riporta Variety, il miliardario americano si è spento nella sua casa, circondato dall'affetto dei familiari, per un decesso dovuto a cause naturali.

Addio, Hef

Ad annunciare la morte di Hefner è stato il figlio Cooper, tramite una nota ufficiale.

Advertisement

Mio padre ha vissuto una vita eccezionale e determinante come pioniere culturale e del mondo dei media e come leader di movimenti sociali e culturali del nostro tempo, come sostenere la libertà di parola, i diritti civili e la libertà sessuale.

Hefner, secondo il figlio (che ha preso il suo posto alla direzione di Playboy), era un illuminato innovatore.

Ha definito un nuovo stiel di vita e un nuovo costume che costituiscono il cuore del brand Playboy, una delle cose più importanti nella storia. Mancherà a molti, inclusi la moglie Crystal, mia sorella Christie e i miei fratelli David e Marston, oltre a tutta la Playboy Enterprises.

Advertisement

Anche Playboy ha annunciato la morte del fondatore con un tweet.

L'icona americana e fondatore di Playboy Hugh Hefner è morto oggi. Aveva 91 anni. RIP Hef.

No X.com parameter url defined

Luci e ombre di Playboy 

Marchio pop, iconico, superdiscusso e controverso, Playboy segnò la rottura di un'epoca e un momento di transizione. Era il 1953 quando il futuro magnate, allora 27enne, fondò Playboy.

Advertisement

Prima aveva fatto il militare, il copywriter, il giornalista in diverse testate (tra cui Esquire e anche un giornale per bambini).

Quando fondò il proprio magazine lo fece con lo spirito politicamente scorretto che avrebbe contraddistinto il resto della sua vita: Playboy si proponeva come una rivista "adatta a un pubblico maschile dai 18 agli 80".

Advertisement

Antipuritano, antiperbenista e anticonvenzionale, Playboy segnò una nuova epoca, quella delle donne pronte a trasformarsi in sexy playmate e popolare le fantasie maschili.

Ma Playboy non fu solo questo: sotto la patina sensuale delle conigliette, Playboy innovò dal punto di vista culturale. Intervistò Miles Davis, Malcolm X, Ingmar Bergman, Henry Miller, Cassius Clay e pubblicò racconti brevi di Norman Mailer, Vladimir Nabokov, Gabriel Garcia Màrquez, Jack Kerouac, Chuck Palahniuk.

Molti identificano il marchio del coniglietto come qualcosa di soft porn, ma in realtà era molto di più. Era un bacino di grandi icone e un frullatore di stimoli culturali alti e bassi.

Advertisement

A dicembre 1953 uscì il primo numero con Marilyn Monroe nuda in copertina, che consacrò per sempre alla storia l'epoca delle pin-up.

Poi per Playboy posarono star come Madonna, Kate Moss, Linsday Lohan, Naomi Campbell e tante altre.

Hefner durante un'intervista provò a spiegare perché Playboy non era una semplice rivista con donne svestite.

Quello che ha reso Playboy così popolare non erano le donne nude, c'erano anche in altre riviste. Ciò che ha reso Playboy popolare è stato, prima che si iniziasse a scrivere di filosofia, il suo punto di vista. Ho messo [le donne nude, n.d.r.] in un contesto positivo, sulle relazioni uomo-donna [...] Ho suggerito che il sesso non era un nemico.

Luci e ombre del fondatore di Playboy

>Anche Hugh Hefner è stato un personaggio decisamente sopra le righe.

Pronto a giocare con i "simboli proibiti", edonista puro, antimoralista, l'editore disegnò su sè stesso un personaggio pop e iconico, che spesso indossava vestaglia rossa e cappello da marinaio, kitsch ma dallo stile personale, divertente e contestato.

Era laureato in psicologia, si sposò tre volte (l'ultima delle quali con la playmate Crystal Harris), s'impegnò a sostegno del partito democratico anche se successivamente spiegò di essere stato deluso da tutti gli schieramenti.

Fondò a Chicago nel 1971 la Playboy Mansion - tecnicamente la sede di Playboy - famosa per le feste sontuose e piene di eccessi (e conigliette) organizzate dal magnate.

Allo stesso tempo, Hefner coinvolto in tantissime iniziative filantropiche e di sostegno culturale e in numerosi progetti disparati come il ripristino della famosa insegna di Hollywood, un corso universitario sulla censura cinematografica, la legalizzazione per il matrimonio omosessuale o la tutela di specie in via di estinzione come un particolare coniglio, il Sylvilagus palustris.

Il commiato delle star

Sono in molti a parlare bene di lui, come il reverendo Jesse Jackson.

Hugh Hefner è stato un forte sostenitore del movimento dei diritti civili. Non lo dimenticheremo mai. Che riposi in pace.

No X.com parameter url defined

Anche Kim Kardashian ha voluto esprimere il proprio cordoglio.

RIP leggendario Hugh Hefner. Sono onorata di aver preso parte al team Playboy. Mi mancherai tantissimo.

No X.com parameter url defined

Rob Lowe si è concentrato sulle conversazioni avute col magnate.

Ho intrattenuto un sacco di conversazioni geniali con Hugh Hefner. Era un uomo così interessante, una vera leggenda. È la fine di un'era.

No X.com parameter url defined

A dire addio a Hef ci ha pensato anche il rapper The Weeknd.

RIP Hugh Hefner.

No X.com parameter url defined

Anche Kate Dennings ha condiviso un ricordo con il defunto editore.

Conobbi Hugh Hefner alla Playboy Mansion. È stato davvero carino con mia madre.

No X.com parameter url defined

Gene Simmons ha twittato una foto e un addio commosso.

Ti amiamo.

No X.com parameter url defined

Commosso e struggente è anche il saluto di Jenny McCarthy.

Grazie per essere stato un rivoluzionario e aver cambiato tante vite, specialmente la mia. Spero di averti reso orgoglioso.

No X.com parameter url defined

E Nancy Sinatra, che ha avuto modo di conoscerlo, lo ha definito "una delle persone più carine mai conosciute".

No X.com parameter url defined

RIP.

Non perderti le nostre ultime notizie!

Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!

Sto cercando articoli simili...