I Mitchell contro le macchine: il miglior film d'animazione dell'anno (finora)

Autore: Simone Alvaro Segatori ,

Quante volte vi capita di vedere un particolare momento o un'idea in un film ed esclamare "È geniale!"? Poche vero? Se siete cinefili incalliti ormai avrete visto davvero di tutto e poche cose saranno in grado di stupirvi davvero. Tra queste per fortuna c'è I Mitchell contro le macchine, un film assolutamente geniale, folle e colorato in cui sentirsi partecipi come veri membri della famiglia Mitchell. Prima di sedersi comodi comodi a vivere quest'avventura nella vecchia auto di famiglia, è bene però conoscere gli altri membri di questa del viaggio.

Katie Mitchell è una giovane ed aspirante filmmaker che dopo l'ennesimo litigio con il padre vuole lasciarsi tutto alle spalle e raggiungere un'accademia per giovani talenti; Aaron Mitchell è suo fratello, un ragazzino che non riesce a fare un discorso senza infilarci in mezzo un dinosauro; Linda è la mamma dei due Mitchell, ossessionata dal profilo Instagram dei suoi vicini che lei considera "la famiglia perfetta" e infine Rick è il capofamiglia dei Mitchell, un padre che ha paura di perdere il rapporto con sua figlia e proprio per questo è pronto a tutto per salvarlo, anche continuare a sbagliare. Insieme si metteranno in viaggio per raggiungere l'agognata accademia di Katie, ma nel mentre qualcosa di robotico bloccherà il loro cammino.

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Da qualche parte nella Silicon Valley infatti, in un evento che ricorda tanto i lanci dei nuovi prodotti Apple, sta per essere annunciato al mondo il nuovo Pal, uno smartphone-robot che esaudirà ogni desiderio dei suoi padroni umani (quando si dice "il mio telefono fa anche il caffè"). Peccato solo che Pal non ha alcuna intenzione di servire gli umani, anzi non ha alcun bisogno di loro e per questo vuole liberarsene.

Inutile dire che la strada dei robot Pal e dei Mitchell si incontrerà in un on the road lungo due ore dove verranno approfonditi diversi temi: dalla critica verso la tecnologia sempre più invadente, al significato di famiglia, dal rapporto padre-figlia all'ossessione verso i social e così via. Il tutto tramite sketch mai fine a se stessi, ma che strizzano l'occhio allo spettatore e rimandano a situazioni che ha sicuramente vissuto nel quotidiano. Emblematico in questo senso il discorso sul Wi-Fi. Nel film, Pal lo disattiva e in tutto il mondo c'è gente che scende in strada in lacrime con un piatto di cibo in mano al grido di "Vi prego! Qualcuno fotografi la mia colazione!".

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Il cane de
Lo scudo Mochi, una delle idee più belle del film

Critica e satira vanno quindi a braccetto in un contesto che non dimentica né le nuove né le vecchie generazioni, impreziosendo la narrazione con situazioni che sembrano uscite da un meme, riferimenti culturali a film anni ottanta e serie del momento, filtri di Instagram, canzoni vecchie e nuove e giocattoli. La scena dei Furby è forse una delle migliori della pellicola, ma l'intero film è ricco di momenti memorabili (come quelli del cane Mochi) che mostrano non solo una storia assurda con cui passare una serata ma anche, e soprattutto, una famiglia. Una di quelle che non ha paura di mostrarsi per quello che è. Una famiglia vera in cui ogni spettatore può ritrovare le varie fasi della sua vita. Dall'inconsapevolezza dell'infanzia, che passa negli occhi sognanti di Aaron ogni volta che vede un dinosauro, alle difficoltà dell'adolescenza di Katie, che fatica per farsi accettare e per realizzare i propri sogni, raggiungendo infine l'età adulta, quella della disillusione e della monotonia del quotidiano di Linda e Rick. È proprio quest'ultimo che, più di tutti, ha dovuto fare a pugni con la vita, non solo con i robot, scendendo a patti con se stesso e i suoi sogni per poter costruire una famiglia. La sua famiglia.

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I Mitchell contro le macchine Katie e i robot

I Mitchell contro le macchine è un film d'animazione capace di emozionare come un film Pixar, che "è meravigliosoooo" come un film LEGO e ricco di stile, grazie alla sua particolare tecnica di animazione. Proprio come era già successo per Spider-Man: Un nuovo universo, infatti, anche l'epopea dei Mitchell fonde modelli in computer grafica tradizionale a sketch digitali per dare vita ad una sorta di disegno animato che pare una diretta evoluzione dei cartoon classici piuttosto che della computer grafica. Per non parlare poi di quello che potremmo chiamare effetto "Lizzie McGuire", che permea l'opera di piccoli inserti animati andando a mostrare visivamente idee e stati d'animo dei protagonisti.

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Infine per gli amanti dell'animazione, oltre ai numerosi nomi famosi dei cartoni contemporanei come Mike Rianda, Jeff Rowe e il premio Oscar Phil Lord, nel film è possibile trovare anche la supervisione creativa di Alex Hirsch che proprio insieme a Rianda ha creato e lavorato ad una delle serie animate forse più belle e interessanti di sempre, Gravity Falls

Commento

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Lasciatevi adottare dai Mitchell in un viaggio imperdibile tra risate ed emozioni verso i numerosi significati del termine "famiglia"... e un esercito di robot assassini.

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