I papà (biologici e non) più amati dei cartoni, per celebrare la loro festa

Autore: Emanuela Brumana ,

Come sempre il 19 marzo è una giornata speciale per papà e figli: si celebra infatti la festa del papà.

Un po’ per proporvi un bel film da guardare questa sera (ne potete scegliere uno dalla nostra selezione), un po’ per ricordare tutti i modi possibili di essere papà, ho raccolto alcune delle figure maschili più amate dei cartoni animati. Si tratta di papà e non solo: hanno in comune un grande amore e il fatto che, così come i più piccoli, imparano grandi lezioni dalle loro avventure.

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Protettivi, conservatori, sognatori… ci sono tanti modi di essere papà quanti sono i padri del mondo.

Tra tutti i cartoni animati, abbiamo scelto questi quattro perché identificano ognuno un modo di essere genitore unico e speciale… e tutti ci insegnano qualcosa!

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Marlin - Alla ricerca di Nemo

La vita non è stata certo facile per Marlin: non gli rimane che Nemo, e l’idea che il pesciolino possa farsi male o soffrire lo terrorizza. Ma le nostre paure di grandi non devono diventare una gabbia – o un’anemone – per i nostri cuccioli e Marlin lo impara mentre attraversa l’oceano per ritrovare il suo Nemo.

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Una lezione espressa da poche semplici parole di Dori, la stramba pesciolina che lo affianca in questa missione: “Un po’ bislacca come promessa”. Per quanto ci impegneremo per proteggere i nostri figli, ci sarà una caduta o un ostacolo che si metterà sulla loro strada e allora forse il più grande regalo che possiamo fargli non è proteggerli da ogni pericolo, ma insegnare loro a rialzarsi, comunicandogli tutta la nostra fiducia nelle loro possibilità.

Kusakabe - Totoro

Ecco un papà sognatore, che non si lascia abbattere dalle difficoltà, e non rinuncia mai al lato giocoso e fantastico della vita. Nonostante la mamma delle sue due bimbe sia ricoverata in un ospedale, Kusakabe non si lascia sopraffare dalla tristezza e trova sempre un modo per parlare con affetto e semplicità alle figlie.

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Spiega loro chi sono i nerini del buio e persino Totoro, lo spirito della foresta che Satsuki e Mei hanno incontrato, senza scomporsi di fronte ai racconti delle figlie.

Un papà "complice" delle loro avventure, che ci ricorda che il miglior modo di stare con i nostri figli è non perdere mai contatto con il bambino che è in noi, rimanendo aperti allo stupore e alla meraviglia.

Dracula - Hotel Transilvania

Per un genitore non è facile il momento in cui il proprio figlio sogna di muovere da solo i primi passi – o i primi voli, dato che il papà di cui parliamo è un vampiro – nel mondo. Soprattutto se la strada che ha scelto è diversa dalla nostra. Forse, Dracula dovrebbe farsi due chiacchiere con Tritone, il papà di Ariel, che di questi problemi ne sa!

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E invece lui reagisce come reagirebbero tutti: un po’ di rabbia, un pizzico di tristezza e dosi di pasticci. Finché anche lui impara la lezione: i figli non sono prolungamenti della nostra identità, sono esseri unici che hanno il diritto di ritagliarli il loro posto nel mondo, anche se il mondo che sceglieranno non è popolato di mummie e zombie come vorremmo!

Pongo - La carica dei 101

Esuberante e giocherellone, Pongo sa anche essere un papà coraggioso e forte, e come tutti i papà, se gli si toccano i cuccioli, tira fuori il suo lato più feroce.

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Ha una mente brillante e sa sempre elaborare un piano geniale in poco tempo: che si tratti di spostare l’orologio in avanti per convincere il suo padrone a uscire di casa o che si tratti di rotolarsi nella fuliggine per sfuggire alla perfida Crudelia De Mon.

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…e non solo!

Poi ci sono altre figure che, anche se non sono papà, hanno un ruolo paterno fondamentale per i loro piccoli, riuscendo a tramandare loro importanti insegnamenti e a riempirli di amore sincero.

Sulley - Mosters & co

Cominciamo con… un mostro? Eh sì, perché nel mondo alla rovescia di Mostropoli, dove le urla dei bambini danno energia e i mostri hanno paura di questi cuccioli d’uomo, Sulley impara una grande lezione. Che le risate fanno meglio dei pianti e delle grida, e che l’amore è più forte della paura, anche se spesso è difficile cambiare il proprio punto di vista.

Insomma, un atteggiamento che sarebbe bello riuscire a tramandare ai nostri bambini, iniziando noi per primi a seguire l’insegnamento di Sulley.

Bagheera - Il libro della giungla

Questa pantera è una figura paterna per Mowgli nel suo viaggio verso il villaggio degli uomini attraverso la giungla più selvaggia. È sempre accanto a lui, pronto a salvare il piccolo da ogni sorta di pericolo: serpenti, scimmie ed elefanti molto arrabbiati. E quando Mowgli sceglie, contro ogni aspettativa, di camminare da solo verso il villaggio degli uomini, Bagheera mette il suo bene di fronte al proprio e accetta la decisione del bambino, perché sa che è la migliore per il suo futuro.

Hector - Coco

Qui siamo di fronte a un lontano, lontano parente, la cui storia si perde nelle spire del tempo tanto da diventare quasi leggenda… o maledizione, dal punto di vista di Miguel, la cui famiglia gli ha proibito la musica, sua grande passione.
Nell’inaspettato soggiorno nel regno dei morti, Miguel incontra Hector, uno scheletro solitario, sul punto di essere dimenticato, che però gli insegna quel tipo di amore incondizionato che lega le famiglie, in grado di dimenticare in un attimo qualsiasi parola sbagliata, per ritrovarsi in un abbraccio.

Karl - Up

Le avventure, spesso, assumono forme diverse da come ce le saremmo immaginate. Karl sognava di vedere le Cascate Paradiso, ma non certo così, a bordo di una casa trainata dai palloncini, insieme a un bambino buffo, un cane parlante e a un colorato beccacino. Eppure è proprio così che è andata e in un album di fotografie, Karl ha trovato le parole che gli hanno mostrato quanto speciali possono essere questi imprevisti. E ogni papà (e mamma) dovrebbe ricordarsene: che essere genitori è un continuo vivere l’imprevisto, abbracciarlo, amarlo; perché nei cambi di rotta si trova tutta la meraviglia di essere mamme e papà.

Gru - Cattivissimo Me

Cattivissimo Me offre uno sguardo divertente e toccante sulla figura paterna attraverso il personaggio di Gru. Inizialmente presentato come un cattivo spietato, Gru subisce una trasformazione emotiva quando le tre adorabili bambine orfane entrano nella sua vita. Nonostante il suo intento iniziale di sfruttarle per i suoi piani malvagi, Gru sviluppa un legame affettivo con Agnes, Edith e Margo.

La figura paterna di Gru si rivela attraverso il suo impegno, la sua pazienza e il suo amore crescente per le bambine. La sua trasformazione da cattivo a figura paterna amorevole è evidente nel modo in cui si preoccupa per il loro benessere e cerca di proteggerle da eventuali minacce. Il film mostra che la paternità può nascere anche in circostanze inaspettate e che l'amore genuino può trasformare anche il cuore più cattivo.

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