I Simpson e Apu: storia di una polemica che ha sconvolto la TV

Autore: Massimiliano Rincione ,

Il 2018 è stato, probabilmente, uno degli anni più duri vissuti da #I Simpson. Perché? Perché, nella prima metà dell’anno recentemente conclusosi, uno dei personaggi secondari più iconici di tutta la serie è stato sommerso dagli attacchi del popolo del web. Il soggetto a cui ci riferiamo è, ovviamente, #Apu Nahasapeemapetilon.

Il gestore del Jet Market, infatti, incarnerebbe perfettamente – a dire dei suoi detrattori - tutta una serie di stereotipi negativi sull’India, tra luoghi comuni superati e atteggiamenti socio-culturali poco graditi alla comunità.

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Il problema si è poi ingigantito quando il comico Hari Kondabolu ha lanciato il documentario The Problem with Apu, in cui vengono sottolineate tutte quelle problematiche che renderebbero l’impiegato eccessivamente stereotipato.

I Simpsons
Il Jet Market, supermercato de I Simpson
L'atrio esterno del Jet Market, supermercato gestito da Apu e suo fratello.

Il personaggio di Apu

Apu Nahasapeemapetilon è uno dei protagonisti secondari più longevi di tutta la serie: apparso già negli episodi iniziali della prima stagione, il futuro titolare del Jet Market afferma di essere originario di Rahmatpur. Laureatosi all’Università Tecnica di Calcutta, Apu riesce ad ottenere una borsa di studio negli USA, più precisamente a Springfield. Preso il dottorato in scienze informatiche, ha cominciato a lavorare al Jet Market per ripianare i suoi debiti di studio, non uscendo mai più dal negozio. Il commesso, che a lavoro è affiancato dal fratello Sanjay, è sposato con Manjula, dalla quale ha avuto 8 gemelli.

Apu è spesso soggetto a rapine nel suo Jet Market, con Serpe che  ha svaligiato numerose volte lo store al pari del più giovane bullo Patata. Nel corso della serie veniamo a sapere della sua amicizia con Paul McCartney, conosciuto in India ed incontrato anche da Lisa nel giardino posto sopra al supermercato. Nel medesimo episodio si scopre anche che Apu è un vegetariano convinto. Ha vissuto a Springfield anche da immigrato clandestino, prima di ottenere la cittadinanza americana. Numerose volte possiamo vedere Apu non curarsi poi tanto dell’igiene del suo locale, o dell’integrità di alcuni dei prodotti venduti al suo interno.

La polemica e le possibili soluzioni

A scatenare l’opinione pubblica sull’onta del politicamente scorretto, come detto, ci ha pensato Hari Kondabolu. Il suo documentario, fondamentalmente, verte soprattutto su una caratterizzazione eccessivamente stereotipata del personaggio. Un fattore, in realtà, abbastanza peculiare ne I Simpson, che hanno spesso fatto ironia sui luoghi comuni di diverse popolazioni o etnie, italiani inclusi. Ciò nonostante, in India se la sono presi a tal punto da chiedere la testa di Apu.

A provare a gettare acqua sul fuoco ci aveva pensato Adi Shankar, produttore statunitense di origini indiane, che aveva lanciato un contest sul web in cui chiedeva agli utenti di inviare un copione di un eventuale episodio utile a riqualificare la figura di Apu. Qualora i Simpson avessero deciso di non trasmettere lo sceneggiato prescelto, lo stesso Shankar avrebbe prodotto l’episodio come un fan movie. Quest'ultimo, inoltre, ha puntato il dito sulla mancanza di autori indiani nella squadra de I Simpson, sottolineando come questo fattore fosse uno degli handicap per la costruzione di una satira autentica e realistica sul gruppo etnico in questione.

La risposta de I Simpson

Ciò nonostante, i Simpson non sarebbero I Simpson senza un'adeguata risposta - nel proprio stile, ovviamente - al problema: come capitato per tantissime altre questioni politiche, morali o sociali, i membri della famiglia più gialla della TV hanno affrontato l'argomento di petto in No Good Read Goes Unpunished: in questo episodio, Marge rilegge il suo romanzo preferito - La Principessa nel Giardino -, rendendosi conto di come fosse ricco di stereotipi sociali che, a distanza di anni dalla sua pubblicazione, potrebbero turbare la sensibilità dei più. Proprio per questo, prima di leggerlo a Lisa pensa di tagliare le parti giudicate più offensive e forti. Un progetto, questo, che fortunatamente non prende mai campo, perché madre e figlia giungono alla conclusione che l'eliminazione di quelle parti snaturerebbe il romanzo. Ed è subito dopo che arriva il colpo di scena: Lisa e Marge, di fatto, sfondano la quarta parete per chiedere agli spettatori come sia possibile ritenere politicamente scorretto qualcosa che, per decenni, è stata ritenuta inoffensiva. Nel frattempo viene anche inquadrata una foto di Apu, sul comodino di Lisa, con incisa una frase che dice tutto da sé.

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Don't have a cow.

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Non ti scaldare, letteralmente. Una frase che, se ben ricorderete, appare anche in una maglia mostrata in Lisa la Vegetariana non appena la secondogenita di casa Simpson fa il suo ingresso al Jet Market sul finire dell'episodio. Questo è quanto, con madre e figlia che liquidano la questione affermando che se ne preoccuperanno comunque in seguito, se mai se ne occuperanno. Questa presa di posizione da parte degli autori della serie non è comunque piaciuta ad Hari Kondabolu, che su Twitter ha definito l'episodio non come un jab - un pugno - verso di lui, ma bensì nei confronti del progresso.

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L’epilogo del caso Apu

Dopo mesi e mesi di polemiche, si arrivò a pensare che il personaggio di Apu rischiasse veramente la cancellazione: le parole di Adi Shankar ai microfoni di IndieWire, d'altronde, non lasciavano adito a molti dubbi. Stando al produttore indo-americano, infatti, gli autori de I Simpson si erano detti disponibili a rimuovere dallo show il titolare del Jet Market. Ed è stato proprio qui, proprio nel momento di maggior sconforto e preoccupazione da parte degli spettatori, che Al Jean ha deciso di mettere la parola fine su questa storia. Lo storico produttore esecutivo della serie, infatti, ha reso noto l'epilogo della vicenda su Twitter.

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Adi Shankar non è uno dei produttori de I Simpson. Gli auguro il meglio, ma non può parlare a nome del nostro programma.

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Tripudio generale, con i fan che hanno osannato Jean. D'altronde I Simpson offrono da anni personaggi caricaturali che rispecchiano i maggiori luoghi comuni sulle più svariate etnie: guardando soltanto alla nostra Italia, per portare uno dei casi più eclatanti, non si può non parlare di Tony Ciccione D'Amico e Luigi Risotto. Per tutta risposta agli attacchi di Kondabolu, inoltre, i fan hanno lanciato una petizione per far sì che tutti gli show e i contenuti del comico turco venissero rimossi da Netflix.

Un'iniziativa chiaramente provocatoria che ha raccolto davvero tantissimo successo, superando quota 54mila firme. E I Simpson? I Simpson, dal canto loro, restano quelli che sono sempre stati. Sempre irriverenti, spesso sopra le righe, ma mai e poi mai razzisti o discriminatori nei confronti di etnie per cui, imparando a guardare tra le striature degli episodi, il rispetto non è mai mancato.

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