I Simpson: Silvia Pompei ci racconta come nasce un episodio

Autore: Chiara Poli ,

Silvia Pompei e il progetto top secret

Ho avuto la fortuna di conoscere Silvia Pompei a BergamoToons e posso dire di lei due cose: dal punto di vista umano è una persona squisita, ed è in grado di spiegare con chiarezza e semplicità anche lavori molto complessi. Come il suo.

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La sua lezione di venerdì scorso alla conferenza con David Silverman e Bruno Bozzetto di venerdì scorso, nelle aule dell'Università di Bergamo messe a disposizione per BergamoToons, è stata illuminante.

Ha raccontato la "magia" dietro la nascita di un prodotto d'animazione di culto, amato da milioni di persone in tutto il mondo.

L'animatrice de I Simpson Silvia Pompei
Con Silvia Pompei alla mostra de I Simpson di BergamoToons

Dopo aver lavorato a produzioni del calibro di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Fievel sbarca in America e Mrs. Doubtfire, Silvia Pompei inizia la collaborazione con #I Simpson a partire dal celebre film che ha portato Homer & co. sul grande schermo.

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La produzione di un film animato è un processo lungo e complesso, ma Silvia ci ha raccontato di aver avuto la fortuna di disporre di un mese intero per imparare a disegnare i personaggi, prima dell'inizio della produzione del film per cui era stata selezionata. Un progetto segreto, che ancora non le era stato rivelato al momento del colloquio e il cui "nome in codice" per gli addetti ai lavori era Yellow Harvest.

Prima che un film d'animazione sia pronto, infatti, spesso passano anche diversi anni. Da qui l'esigenza di mantenere riservata la notizia del lungometraggio fino al momento opportuno.

Dopo il film, l'avventura di Silvia con I Simpson non si è più fermata: Silvia Pompei vive a Los Angeles, dove fa parte del team di animatori della serie TV.

Come nasce l'animazione

Prima di mostrarci, con l'ausilio di video e disegni, come si passa dal disegno al prodotto finito, Silvia ha sottolineato un fatto fondamentale: basta davvero poco, un millimetro in più di distanza fra gli occhi o le orecchie più basse di un nonnulla, affinché l'aspetto del personaggio cambi totalmente.

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Per questo è fondamentale che ogni artista che lavora all'animazione acquisisca alla perfezione tutte le caratteristiche di ciascun personaggio. Bisogna esercitarsi nel disegno del viso e del corpo - da tutti i lati e in tutte le posizioni - di tutte le espressioni facciali, i movimenti caratteristici, la postura e via dicendo. Il che, inutile dirlo, richiede molto tempo e molta fatica.

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Oltre a un grande talento. A questo punto si passa alla creazione di ogni episodio.

David Silverman e Silvia Pompei
David Silverman e Silvia Pompei a BergamoToons

Gli animatori lavorano ai disegni successivamente alla registrazione della traccia audio: per dar vita alle giuste espressioni dei personaggi, le voci sono fondamentali. Se un personaggio sta urlando, o piagnucolando, l'animatore dovrà adeguare il disegno al tono della voce, modificando i tratti del volto.

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I voice actors (non sono veri e propri doppiator, ma attori: non registrano la versione doppiata di un audio già preesistente) recitano il copione: le loro voci, insieme alla sceneggiatura definitiva, sono gli strumenti di partenza dell'animatore.

Il copione è arricchito dagli storyboard, ovvero gli schizzi che descrivono la composizione di ogni singola scena del racconto (con ambiente, personaggi e oggetti) e che vengono realizzati insieme al regista dallo storyboard artist, una figura specializzata.

Fino a qualche anno fa, gli animatori lavoravano sempre su carta. Oggi lavorano quasi esclusivamente con l'ausilio di una tavoletta grafica, su cui disegnano a mano con l'ausilio di un'apposita penna che trasferisce i tratti sul computer.

Dopo aver disegnato le prime bozze (chiamate ruff) l'animatore compone la scena, disegnando nel modo corretto tutto ciò che deve essere visualizzato (denominata comp).

Il passaggio conclusivo, quello che mette in sequenza le varie scene, facendo muovere in modo fluido i personaggi animanti, e quello della coloritura (gli animatori lavorano sempre in bianco e nero) viene affidato a uno studio-satellite che si trova nella Corea del Sud insieme a una lista molto precisa di indicazioni (il timing sheet) per la parte parlata.

Gli animatori, infatti, lavorano alle parole in maniera generica. Quanto, e in che modo, i personaggi dovranno muovere le labbra per ogni singolo dialogo viene definito in Corea, sulla base delle indicazioni degli animatori americani.

Dopodiché, il prodotto finito torna agli studi di Los Angeles.

Homer
Homer Simpson

I segreti del mestiere

Per rendere verosimili i personaggi in ogni situazione, gli animatori s'ispirano alla realtà. Pratica comune, per loro, è ricercare sul web dei video che possano aiutarli per ogni esigenza specifica.

Per esempio, Silvia ci ha mostrato il video a cui si è ispirata per far danzare insieme due cagnolini: un video di cani veri che saltellavano sulle zampe posteriori, "abbracciandosi" con quelle anteriori.

Allo stesso modo, per le gag fisiche guardano i video in cui la gente cade, oppure fa cadere degli oggetti.

Ogni personaggio, inoltre, ha almeno una caratteristica precisa.

#Homer, per esempio, nonostante la "mole" è molto aggraziato: la grazia nei movimenti - che cammini in punta di piedi o corra con tutto il suo peso - è una sua caratteristica imprescindibile.

In questo senso, ci è stato raccontato, è ispirato a Ollio di Stanlio e Ollio e a molti altri grandi attori americani non filiformi (da John Belushi a John Goodman).

Ultimo, ma non meno importante, per un animatore è ricordare che si lavora a un processo che richiede molti passaggi: ciascuno deve sempre tenere presente che altri, in seguito, modificheranno il materiale.

Di conseguenza, la precisione è fondamentale.

I voice actors daranno il materiale agli animatori, così come lo storyboard artist. Gli animatori, a loro volta, passeranno il materiale allo studio esterno per la coloritura.

Tutto quindi deve essere chiaro, inequivocabile, perfetto in ogni fase.

E qualunque fan de I Simpson sa che, episodio dopo episodio, grazie alla professionalità di artisti come Silvia, lo è davvero: perfetto. Dall'inizio alla fine.

[QUIZ]

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