Il buco: finale e spiegazione dello sci-fi horror spagnolo

Autore: Silvia Artana ,

Dopo avere vinto il Premio del pubblico al Toronto International Film Festival 2019 e altri 4 riconoscimenti al Sitges - Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna, Il buco ha conquistato gli spettatori di Netflix. Il film sci-fi horror spagnolo di Galder Gatzelu-Urrutia (all'esordio alla regia di un lungometraggio) è uno degli argomenti più discussi del momento. A tenere banco è il significato della storia raccontata nella pellicola. E ancora di più la sua controversa conclusione. 

Se l'avete visto e vi sono rimasti dei dubbi (tranquilli, siete in buona compagnia), qui trovate la spiegazione del film e del finale. O almeno, una interpretazione.

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La spiegazione de Il buco

La trama de Il buco ruota intorno a una sorta di carcere, chiamato "la fossa", in cui le celle sono disposte in verticale. In ciascuna di esse vivono due persone e i livelli sono 333. Ogni mese, le coppie sono spostate arbitrariamente di livello e possono ritrovarsi più in alto o più in basso lungo la struttura.

Tutte le celle sono dotate di acqua corrente. Invece, il cibo arriva sopra a una piattaforma che scende dal livello più alto a quello più basso attraverso un'apertura al centro della fossa. La conseguenza è che i primi livelli riescono a nutrirsi in maniera adeguata (anzi, mangiano di più del necessario), mentre quelli successivi ricevono avanzi sempre più scarsi e agli ultimi non arriva nulla. 

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Questa organizzazione genera una feroce lotta per la sopravvivenza, nella quale chi è in alto non si preoccupa di lasciare abbastanza cibo a chi è in basso e chi occupa gli ultimi livelli non esita a uccidere o mutilare il compagno di cella per garantirsi una fonte di sostentamento.

Netflix
Il protagonista de Il buco, Goreng
Il protagonista de Il buco, Goreng, è un idealista e colui che mette in discussione il sistema della fossa

Alla luce di questi elementi, la teoria più gettonata in rete è che la fossa altro non sia che una rappresentazione del capitalismo e del sistema di classe.

Come scrivono Forbes ed Evening Standard, le risorse (il cibo) sarebbero sufficienti per tutti. Ma i ricchi (gli occupanti dei primi livelli) ne consumano più di quanto ne hanno realmente bisogno e non hanno alcun interesse o incentivo a condividerle con i meno abbienti e i poveri (gli occupanti dei livelli più bassi). Questo comportamento individualista porta a disuguaglianza, privazione e dolore, nel quale trovano terreno fertile rabbia, odio e violenza.

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In questa chiave di lettura, non è chiaro se il cambiamento di livello che avviene ogni mese rappresenti la mobilità sociale oppure l'arbitrarietà del caso per cui ognuno si trova a vivere in una fascia di popolazione più o meno privilegiata. Per certo, sembra volere dimostrare che chi ha sperimentato dolore e privazioni non sviluppa empatia, ma diventa spietato. 

Allo stesso modo, è ragionevolmente sicuro che il personaggio principale, Goreng (Iván Massagué), incarni l'idealismo di chi vuole cambiare lo status quo. Ma come il protagonista del libro che ha portato con sé nella fossa, il Don Chisciotte della Mancia, si trova a combattere una battaglia impari. Tuttavia, alla fine, la sua dedizione alla causa e il suo sacrificio sembrano aprire una crepa nel sistema (imperfetto) della fossa, in cui riesce a infilarsi un messaggio di speranza...

La spiegazione del finale 

Se la lettura de Il buco è tutto sommato lineare nell'allegoria del capitalismo e del sistema di classe, meno chiara risulta quella del finale. Chi è la bambina? Perché Goreng non sale sulla piattaforma con lei per risalire tutta la struttura? 

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Come osservano Forbes ed Evening Standard, ai quali si aggiunge Screen Rant, la misteriosa ragazzina che l'uomo e il suo ultimo compagno di cella, Baharat, trovano al livello 333 rappresenta l'innocenza e la resilienza umana. E in quanto tale, la speranza del futuro.

Come la bambina sia arrivata lì sotto e sembri in buona salute non è chiaro. Una teoria plausibile che circola in rete è che sia stata nascosta nel livello più inaccessibile da Miharu (che potrebbe essere davvero sua madre, come una madre putativa e un simbolo della maternità) e che la donna la rifornisse di cibo nel suo letale peregrinare nella fossa. In un certo senso, assurgendo a emblema di amore, altruismo e dedizione.

Ma quello che realmente conta è che la bambina rappresenta un'anomalia nel sistema. Dunque, il sistema non è perfetto e pertanto può (deve) essere modificato.

Per tutte queste ragioni, la ragazzina è il simbolo, il segnale che deve arrivare al livello 0 per fare sapere alla misteriosa organizzazione che gli occupanti della fossa non sono rassegnati alla loro esistenza e che i semi del cambiamento sono stati piantati.

Netflix
La misteriosa bambina de Il buco
Ne Il buco, la bambina rappresenta la speranza del futuro

Però, Goreng non può accompagnarla. Come scrive Screen Rant, al pari di molti personaggi e figure del Don Chisciotte, l'uomo lascia che l'ideale, il messaggio per il quale ha combattuto parli per sé. La lotta che Goreng ha sostenuto lo ha costretto a compiere azioni che lo hanno corrotto. E anche se lo ha fatto per un fine superiore, non può che scomparire nell'oscurità, mentre la bambina ascende verso la luce.

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Cosa accadrà quando la ragazzina raggiungerà il livello 0 e l'organizzazione verrà a conoscenza della sua presenza? La risposta è la stessa che l'umanità cerca da sempre...

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