Il caso Alex Schwazer, recensione: colpevole o innocente?

Autore: Elisa Giudici ,

Colpevole o innocente? È questa la domanda che si è inevitabilmente portati a porsi di fronte a Il caso Alex Schwazer, miniserie di taglio documentaristico ideata e diretta da Massimo Cappello. In poco meno di quattro ore una delle migliori novità Netflix della settimana ripercorre la celebre traiettoria sportiva e umana del campione, maratoneta di livello mondiale, oro olimpico e poi reo confesso per doping.

Il caso Alex Schwazer punta a essere un nuovo Wanna, che vi avevamo consigliato nella recensione dedicata. Una miniserie documentaristica che esplora una nota vicenda di cronaca giudiziaria italiana. Un prodotto vicino al territorio del true crime ma senza cadaveri, con i protagonisti della storia che raccontano in prima persona cosa è loro successo.

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Criminali che però forse sono anche vittime. Perché in fondo Il caso Alex Schwazer punta a fare luce nei lati più oscuri di un caso in cui il maratoneta altoatesino non è solo colpevole, ma forse anche vittima.

La trama di Il caso Alex Schwazer

Netflix
Il caso Alex Schwazer - Alex oggi

I 4 episodi della serie, della durata di 50 minuti l’uno, ripercorrono in ordine cronologico la storia del ventenne Alex Schwazer a partire dal suo momento più magico: l’oro olimpico alla maratona che chiuse le olimpiadi di Pechino 2008.

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Alex è poco più che ventenne, fidanzato con la fatina d’Italia, la pattinatrice Carolina Kostner (che appare nel documentario), destinato a tanti successi. L’esposizione mediatica però lo snerva, si sente abbandonato dal suo allenatore che si è avvicinato agli atleti cinesi, depresso, solo.

Decide così di fare ricorso al doping e, caso quasi unico nel suo genere, di farlo da solo, senza l’aiuto apparente di allenatori, massaggiatori, persone che fornissero il materiale e lo aiutassero a cancellare le tracce e minimizzare i rischi. I primi due episodi raccontano insomma la storia che culmina nella drammatica conferenza stampa che tutti ricordiamo. Alex che piange disperatamente e confessa di essersi fatto di EPO dopo i controlli che hanno rivelato la sua positività.

Sin dall’inizio però ci viene promessa una storia ben più oscura, una cospirazione. Alex infatti cambia compagna, cambia allenatore e riesce a convincere uno dei più intransigenti “cacciatori d’imbrogli sportivi e atleti dopati" ad allenarlo: il dottor Donati.

L’episodio 3 e 4 si concentrano sulla crescita di Alex atleta e uomo, sulle olimpiadi successive e sulla sua seconda positività. Quella sempre negata dall’atleta e inizio di un calvario giudiziario infinito, con più di una zona d’ombra a riguardo.

Perché vedere Il caso Alex Schwazer

Netflix
Il caso Alex Schwazer - Carolina Kostner

Perché è forse eccessivo che l’intera carriera di Alex Schwazer rimanga legata a quella drammatica conferenza stampa. Il regista Massimo Cappello evidentemente la pensa così, tanto da seguire sin dalla seconda rinascita Alex e il suo team, tanto da poterci fornire filmati inediti e intimi dell’atleta e del suo ritorno spesso sfiorato, ma mai raggiunto.

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Fa sorridere che alcuni colleghi definiscano questo documentario come imparziale. Cappello qui porta avanti una tesi precisa, in maniera abbastanza obiettiva ma di certo non super partes. La sua tesi è quella del protagonista, del suo allenatore Donati, dell’avvocato e dei due giornalisti intervistati durante lo speciale: uno sportivo e uno esperto di criminalità.

Con diversi registri e diversi gradi di convinzione, tutti concordano su un fatto: le urine che diedero il secondo riscontro positivo furono in qualche modo manomesse, dando una positività tardiva e poco trasparente.

Il merito di Il caso Alex Schwazer è quello di farci capire che non ci sono risposte facili di fronte alla questione del doping e del sistema che tenta di smascherarlo. Può un atleta colpevole tornare a competere in maniera credibile? Il sistema è abbastanza neutrale da consentirlo?

Certo c’è anche una voce contraria nel documentario, anzi due. Una è quella del rappresentante della WADA, una delle organizzazioni internazionali che si occupano di vegliare sugli illeciti sportivi. L’altra è una fugace clip di Federica Pellegrini che chiede la radiazione a vita di Schwazer.

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Per dare un quadro completo sarebbero stato forse opportuno diluire di più le voci a favore con quelle scettiche o contrarie che, al di fuori del perimetro di questo documentario, di certo esistono. Sentire le esperienze di altri atleti dopati che hanno tentato il ritorno o deciso di non farlo, ascoltare giornalisti o compagni di federazione (o magari maratoneti avversari) di diverso parere avrebbe reso più forte, non più debole, la tesi del documentario.

Ovvero il fatto che la verità è ormai impossibile da accertare, ma tanta sofferenza e tanta voglia di riscatto ha sollevato almeno un paio di veli su zone grigie dello sport su cui ancora nessuno ha fatto luce.

L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Il caso Alex Schwazer di Netflix.

Prodotto Consigliato

Dopo il traguardo

Leggi la storia di Alex raccontata dall'atleta in prima persona

Commento

cpop.it

66

Se siete interessati al caso Schwazer o siete incuriositi dalla premessa del doc, vale sicuramente la visione. Tuttavia è bene tenere a mente che è meno imparziale di quel che vorrebbe essere, raccontando una delle possibili verità, in maniera coraggiosa, ma talvolta fallace.

Pro

  • Ha un buon ritmo e un bel taglio narrativo
  • Da importanza e risalto a una parte della storia di Schwazer meno nota
  • Prende una posizione coraggiosa, forte

Contro

  • Mancano le voci contrarie
  • È poco equilibrato
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