Il caso O.J. Simpson: i Kardashian e il ruolo di Robert nel processo

Autore: Chiara Poli ,

La famiglia Kardashian in America è come il calcio in Italia: tutti ne parlano.

Grazie al reality show Al passo con i Kardashian, iniziato nell'ormai lontano 2007.

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Grazie gli exploit di Kim, la più famosa della famiglia (con una copertina di Playboy e un video hard amatoriale, la cui diffusione non autorizzata nel 2007 le fruttò 5 milioni di dollari di risarcimento.

E naturalmente grazie a #Robert, il capostipite, uno degli avvocati che fecero assolvere O.J. Simpson dall'accusa di duplice omicidio nel "processo del secolo".

I Kardashian, vista la loro grande popolarità, sono da sempre al centro di roventi polemiche. Fra chi s'indigna per una popolarità immeritata, affermando che i Kardashian non sono altro che un prodotto gonfiato (come il derriere di Kim, scherzano i più maligni), e chi li prende come esempio per l'aver saputo sfruttare i media, costruendoci un impero, il dibattito è infinito.

A noi, però, interessa una cosa sola: il ruolo di Robert ne #Il caso O.J. Simpson (in arrivo in prima assoluta sul FoxCrime dal 6 aprile, con David Schwimmer nei panni di Robert).

Perché Robert Kardashian non era solo uno degli avvocati di O.J.: era il suo migliore amico. Lo era stato per molti anni, fin dal loro primo incontro all'inizio degli anni Settanta.

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Fu Robert Kardashian ad accoglierlo in casa propria, per nasconderlo ai giornalisti quando si diffuse la notizia che O.J. era un sospettato per gli omicidi dell'ex moglie Nicole Brown e del suo amico Ron Goldman.

Fu Robert Kardashian a impedire a O.J. di suicidarsi con un colpo di pistola (nella cameretta dell'allora tredicenne Kim).

E fu sempre Robert Kardashian a restare al suo fianco per tutto il processo, ma anche a mostrare apertamente i dubbi che lo arrovellavano: e se il suo amico fosse stato colpevole? E se O.J. avesse davvero ammazzato Nicole, dopo anni di violenze domestiche?

Che effetto farebbe scoprire che il tuo migliore amico è un assassino?

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La vera fama di Robert Kardashian viene da questa domanda. Dalla morbosa curiosità del pubblico e dei media per il suo ruolo nel processo a O.J.

Dai grandi mezzi (i soldi non erano un problema, per i Kardashian: Robert aveva un ottimo parco clienti) e dalle sue conoscenze nel jet set di Hollywood, che avrebbero potuto fare la differenza nelle indagini.

Una cosa è certa: Robert Kardashian fece davvero la differenza. Perché vacillò. Sotto gli occhi di tutti. Vacillò come, del resto, fece tutta l'America di fronte alle prove della colpevolezza del suo "campione d'oro", O.J. Simpson.

Amato da tutti nonostante l'indole violenta.

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La stessa indole che, secondo molti, gli fece commettere due brutali omicidi dai quali venne assolto solo per evitare una rivolta razziale.

La stessa indole che, nel 2008, lo avrebbe portato in carcere. Dove si trova tuttora, a scontare una condanna di 33 anni per rapina e sequestro di persona.

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