Il cinema è un'arma per il cambiamento: la regista Nadine Labaki presenta il film Cafarnao

Autore: Tanina Cordaro ,

"Il cinema ha il potere di far riflettere le persone, è un’arma che può portare a un cambiamento", con queste parole la regista Nadine Labaki ha descritto l’intenzione che l’ha mossa a realizzare il suo ultimo film, Cafarnao – Caos e miracoli, vincitore del Premio della Giuria alla 71ª edizione del Festival di Cannes e candidato agli Oscar come Miglior film straniero.

Durante la conferenza stampa, organizzata da Lucky Red e svoltasi stamattina alla Casa del cinema di Roma, la regista libanese ha presentato il film accompagnata dal marito e produttore Khaled Mouzanar.

Lucky Red
I bambini protagonisti di Cafarnao - Caos e miracoli

La trama 

Ambientata a Beirut, la storia del film ruota attorno alla vita di Zain, un dodicenne che decide di far causa ai suoi genitori per averlo messo al mondo e non essere stati capaci di prendersi cura di lui.

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Durante un lungo flashback seguiamo le giornate del bambino al lavoro (non frequenta la scuola per poter aiutare economicamente la famiglia) e nei momenti in compagnia dei suoi fratelli, soprattutto della sorella Sahar che, dopo essere stata data in sposa a un uomo più grande di lei, scatena la rabbia di Zain che fugge da casa.

Il bambino trova riparo in un parco divertimenti e in Rahil, una rifugiata africana che vive in una baracca col figlio di un anno. Quando Rahil va al lavoro, è Zain a prendersi cura del bambino. Le cose si complicano quando un giorno la donna non fa ritorno a casa.

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La lunga lavorazione del film

L’idea del film nasce dalla volontà della regista di puntare i riflettori su un problema complesso e grave, come quello dei diritti dell’infanzia, "Il mio compito come artista è quello di umanizzare il problema", precisa Labaki, "sta al governo trovare una soluzione".

La lavorazione del film ha richiesto un periodo molto lungo: "Per tre anni ho fatto delle ricerche nei quartieri più difficili, negli slum, nei centri di detenzione, per osservare le vite delle persone" racconta la regista, "Dopo aver scritto la sceneggiatura, sono finalmente iniziate le riprese".

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I protagonisti di Cafarnao sono attori non professionisti, scelti dopo un casting avvenuto per le strade di Beirut, "lavorando con loro e con dei bambini, ho dovuto lasciare spazio all’improvvisazione, sono stata io ad adattarmi a loro e non viceversa. Alla fine delle riprese avevo circa 500 ore di girato. Ho impiegato due anni per montare il film", spiega la regista.

Il destino di Zain

Con la sua toccante performance Zain al-Fafeea, il protagonista del film, è riuscito a incantare il pubblico di mezzo mondo. "Grazie all’intervento dell’UNHCR oggi Zain vive in Norvegia con la sua famiglia", racconta la regista, "Adesso può frequentare la scuola e avere un’istruzione".

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Con Cafarnao, in arrivo nelle sale italiane dall'11 aprile, Nadine Labaki ha mostrato una condizione inaccettabile a cui difficilmente si guarda in faccia. "Ho voluto dare voce alla sofferenza di queste persone", conclude la regista, "il mio compito è stato quello di raccontare le loro esistenze, per poter innescare una riflessione comune".

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