Il computer di bordo di Apollo 11 aveva meno potenza di calcolo dei caricatori USB odierni

Autore: Matteo Tontini ,

La missione Apollo 11 ha lasciato un segno indelebile nella storia grazie al primo allunaggio, di cui è stato festeggiato il 50esimo anniversario lo scorso luglio. Per un viaggio verso la Luna ci si aspetterebbe il supporto di computer ultrapotenti, ma uno sviluppatore Apple ha scoperto che anche qualcosa di semplice come un moderno caricabatterie USB ha più potenza di elaborazione dell'Apollo Guidance Computer (AGC).

Stiamo parlando del computer di bordo del Programma Apollo della NASA, utilizzato sia nel modulo di comando che all'interno del Lunar Excursion Module (per le manovre di allunaggio e decollo dalla superficie lunare).

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Forrest Heller, dipendente di Occipital poi assunto dalla società di Cupertino, ha dunque confrontato i numeri relativi alla potenza di elaborazione, memoria e capacità di archiviazione dell'alimentatore Pixel (Google) da 18 W, del Huawei SuperCharge da 40 W e dell'Anker Powerport PD 2 con il computer di bordo di Apollo 11: ne è risultato, così, che il chip Cypress CYPD4225 incluso nel caricabatterie Anker Powerport PD 2 ha il doppio della RAM dell'ACG, così come dello spazio di archiviazione.

Secondo quanto affermato da Heller sul suo sito web, appena quattro dei caricabatterie USB di Anker sarebbero potenzialmente stati in grado di portare gli astronauti sulla Luna e farli tornare sulla Terra. Non sorprende che il computer di bordo di Apollo 11 fosse incredibilmente primitivo rispetto ai dispositivi odierni, visto il gap temporale di oltre cinquant'anni.

In un'epoca in cui i PC avevano dimensioni giganti, comunque, l'ACG era contenuto in un case di pochi metri di lunghezza, essendo uno dei primi computer a essere realizzati con circuiti integrati: gli ingegneri della NASA avevano infatti progettato la macchina con circa 5600 porte logiche, in grado di eseguire quasi 40mila calcoli matematici semplici al secondo.

A ogni modo, lo sviluppatore sottolinea come viaggiare nello spazio sia tutt'altro che una passeggiata, non solo per l'uomo ma anche per le macchine. D'altronde, gli astronauti e l'equipaggiamento vengono sono sottoposti all'accelerazione di gravità, così come a radiazioni e altre insidie che i caricabatterie USB non sarebbero in grado di sopportare.

Via: Gizmodo

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