Il Diario di Anna Frank: nuove pagine inedite ricostruite e decifrate

Autore: Federica Lucia ,

“Le parole che non ti ho detto” potrebbe essere il sottotitolo della prossima edizione del Diario di Anna Frank, quella contenente le due pagine che la giovane aveva scritto e poi celato dietro della carta marrone.

A rivelarle al mondo dopo due anni di duro lavoro è la Fondazione Anna Frank che, adoperando tecnologie estremamente avanzate, è riuscita a rimuovere la “censura” messa dalla stessa autrice e recuperare le righe nascoste.

Peter Dejong
Le nuove pagine scoperte dalla Fondazione Anna Frank

Il contenuto delle pagine nascoste

Nelle pagine 78 e 79 del diario di una giovane 13enne sono celate barzellette “sporche” – così definite dalla stessa Anna – e argomenti più delicati come la sessualità, la prostituzione e la contraccezione. Tutte sotto il nome di Materie Sessuali.

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Nella prima parte si trovano quelle battute spinte che qualsiasi giovane adolescente nasconderebbe da occhi indiscreti, come ad esempio:

Sai perché ci sono ragazze delle Forze armate tedesche nei Paesi Bassi? Per fare da materasso ai soldati.

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La seconda parte è dedicata ad una riflessione sui cambiamenti sessuali e ciò che essi comportano immaginando di fare questo discorso ad un amico.

Scrive del primo ciclo mestruale, della prostituzione e dell’omosessualità, con un riferimento anche allo zio Walter che, a suo dire, “non è normale”.

Se gli uomini sono normali vanno con le donne. Per strada ci sono donne che parlano con loro e poi se ne vanno insieme. A Parigi ci sono case molto grandi per questo. Papà c’è stato.

Ma la dolce Anna si spinge oltre e parla anche di piacere sessuale riferendosi ai “movimenti ritmici” che sono alla base di un rapporto e sostiene che l’uomo prova piacere e desiderio da questo tipo di convivenza, così come la donna, ma l’uomo di più.

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Per portare alla luce i pensieri intimi e nascosti della giovane Anna, gli esperti dell’Istituto Huygens, dell’Istituto dell’Olocausto e la Fondazione Anna Frank hanno lavorato per due anni.

Attraverso una tecnologia avanzata hanno fotografato le pagine, le hanno retroilluminate tramite un flash e poi, attraverso un software sofisticato, hanno estrapolato le parole pertinenti isolandole dal resto delle parole presenti anche nel retro delle pagine in questione.

 Le reazioni al contenuto

Le pagine svelate del Diario di Anna Frank delineano ancora di più l’autrice come una ragazza curiosa ed estremamente intelligente.

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Anna a soli 13 anni – le nuove pagine sono datate 28 settembre 1942 – non è soltanto colpita dalla tragedia che vive ormai da due mesi in un appartamento di Amsterdam, ma ha ancora la forza di sentirsi come un’adolescente normale.

In tutto il diario ampio spazio viene dedicato alla vita comune vissuta con la sua e un’altra famiglia, alla quotidianità dello stare insieme in uno spazio ristretto e al timore di ciò che c’è fuori. Ma Anna – come dimostrano le recenti scoperte – non ha dimenticato la sua età e la sua voglia di conoscere e crescere.

Come afferma lo stesso Ronald Leopold, direttore esecutivo della Fondazione, “Anna scrive della sessualità in modo disarmante”. Questo la rende una ragazzina “normale”, come tutte le altre, nonostante la devastazione dell’olocausto che la circondava e che incombeva su di lei.

Ma mentre sul web c’è chi, meravigliato, ha esaltato la normalità di Anna dopo questa scoperta, altri invece non hanno apprezzato l’invadenza degli istituti che hanno voluto portare alla luce un aspetto che l’autrice aveva, volutamente, tenuto nascosto.

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Una scoperta del genere, com’era prevedibile, ha suscitato reazioni differenti e ognuno ha focalizzato la propria attenzione su ciò che riteneva più interessante.

Alcuni sono rimasti stupiti e incuriositi dall’allusione all’omosessualità dello zio Walter, altri dal senso dell’umorismo della giovane Anna Frank, altri ancora si sono focalizzati sulla straordinarietà della tecnologia utilizzata per scoprire il contenuto delle pagine.

Qualunque sia l’opinione personale, il Diario di Anna Frank resta una testimonianza incredibile su una delle pagine più nere della storia dell’umanità.

E il fatto che a scriverlo in modo fresco, autentico e profondo sia stata un’adolescente nascosta per più di due anni e con il terrore della deportazione, lo rende un testo di inestimabile valore e un passaggio quasi obbligato nella cultura di ognuno di noi.

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