Il Gladiatore, 20 anni dopo: 10 rivelazioni dai protagonisti del celebre film

Autore: Simona Vitale ,

Vincitore di ben 5 premi Oscar (tra cui quello per il miglior film e il miglior attore protagonista), Il Gladiatore è sicuramente una delle pellicole più apprezzate del cinema di sempre.

Diretto da Ridley Scott e interpretato, nel ruolo del protagonista Massimo Decimo Meridio (il generale che divenne prima schiavo e poi gladiatore) da un formidabile Russell Crowe, Il Gladiatore ha appena compiuto i suoi primi 20 anni, essendo uscito nei cinema statunitensi il 5 maggio 2000 e il 19 dello stesso mese in Italia.

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L'ambientazione storica che ci riporta ai tempi del fastoso Impero Romano, le interpretazioni dei protagonisti, le celebri battute della pellicola (ricordate ancora oggi come veri e propri mantra da usare nelle situazioni più disparate), hanno contribuito a rendere Il Gladiatore un cult immortale, da guardare e rimirare ogni volta sia possibile. 

Ricordiamo in breve la trama. Massimo Decimo Meridio (Crowe), generale leale e fedele a Marco Aurelio vorrebbe ritornare a casa dopo aver conquistato mezzo mondo per conto del suo imperatore. Marco Aurelio vorrebbe però ritirarsi, lasciando l'impero Romano a Massimo, affinché il generale lo affidi a sua volta al Senato. Ciò perché il suo ultimo desiderio è che Roma torni ad essere una repubblica. Commodo (Joaquin Phoenix), figlio di Marco Aurelio, che vorrebbe ereditare l'impero, non accetta la decisione del padre e lo uccide, fingendo che però l'anziano uomo sia morto per cause naturali.

Il sospetto di Massimo e la sua fedeltà a Marco Aurelio, indurranno Commodo a voler uccidere il generale - dopo aver ordinato anche l'uccisione della famiglia dello stesso Massimo - che però riesce a salvarsi. Il tempo passa e mentre Commodo, meschino e sempre più avido di potere, tenta di diventare il padrone assoluto di Roma bramando di distruggere quel Senato che rappresenta il popolo, Massimo diviene prima schiavo e poi gladiatore. Finisce con l'arrivare proprio a Roma, sulla calda sabbia del Colosseo al cospetto del nuovo, odiato ma temutissimo, imperatore responsabile delle tristi sorti della sua famiglia... Il resto è storia nota. 

TMDB/Universal Pictures
Il Gladiatore, scena
Russell Crowe in una scena de Il Gladiatore

I fan de Il Gladiatore attendono di certo con ansia l'uscita dell'annunciato sequel, che tornerebbe a coinvolgere di nuovo il regista Ridley Scott. Al momento, però, sono ben pochi i dettagli che si conoscono in merito al progetto. In attesa di saperne di più, vi ricordiamo che il 16 giugno uscirà una Steelbook Edition (Blu-ray 4K) in edizione limitata per festeggiare il 20° compleanno della pellicola.

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Non solo. Per omaggiare i 20 anni dall'uscita de Il Gladiatore, alcuni membri del cast e della troupe che hanno partecipato al film hanno condiviso alcuni retroscena che, forse, a oggi non sono noti a tutti.

Scopriamoli insieme.

  1. Ridley Scott accettò di dirigere Il Gladiatore dopo aver visto un quadro
  2. Russell Crowe non voleva partecipare a Il Gladiatore
  3. La sceneggiatura di David Franzoni nacque da un viaggio in moto
  4. Alcuni attori hanno contribuito a realizzare la sceneggiatura finale con le loro opinioni
  5. I combattimenti nel finto Colosseo hanno provocato reali ferite
  6. Russell Crowe ha incontrato davvero... una tigre
  7. Oliver Reed è morto sul set del film
  8. La grande amicizia di Russell Crowe e Joaquin Phoenix
  9. La sorpresa di Russell Crowe per la vittoria dell'Oscar
  10. Le emozioni dei protagonisti 20 anni dopo l'uscita del film

Ridley Scott accettò la regia de Il Gladiatore senza averne mai letto la sceneggiatura... ma solo per aver guardato un dipinto!

Autodefinitosi come un regista profondamente visionario e impulsivo, Ridley Scott ha raccontato di come il produttore Walter Parkes gli mostrò l'immagine di un dipinto del 19° secolo e Scott firmò immediatamente. Parliamo di un quadro dell'artista francese Jean-Léon Gérôme, che mostra un gladiatore corazzato pronto a uccidere l'avversario che ha appena sconfitto sull'arena. Attende il pollice in giù dell'imperatore per poter terminare la sua impresa:

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L'ho fissato per un momento ed è stato come un lampo. Quando hai esperienza come me, puoi prendere una piccola decisione istintiva che, però, è al tempo stesso altrettanto accurata. Così dissi: 'Lo farò'. Parkes rispose: 'Aspetta, non sai di cosa parla la storia'. Ma ero sicuro: 'Non mi interessa, lo farò e basta'.

Russell Crowe, inizialmente, non voleva accettare il ruolo di Massimo Decimo Meridio

Se avete amato Russell Crowe, nei panni del fedele generale di Marco Aurelio, sarete forse sorpresi di sapere che, all'inizio, l'attore neozelandese non voleva interpretare Massimo Decimo Meridio, ma cambiò idea dopo aver parlato con Parkes e Scott della loro visione. All'epoca, Crowe aveva la testa rasata e aveva accumulato diversi chili per interpretare un altro ruolo per il film The Insider. L'attore ha dichiarato in merito:

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Avevo letto la sceneggiatura e pensavo che non fosse un film. Ma poi Parkes ha detto: 'È il 184 d.C., sei un generale romano e sarai diretto da Ridley Scott'. E questo mi è bastato per voler parlare con Ridley.

David Franzoni e l'idea de Il Gladiatore nata da un viaggio in moto

Per David Franzoni, l'idea del soggetto de Il Gladiatore è nata da un viaggio in moto intorno al mondo, ispirato dagli antichi anfiteatri che ha incontrato lungo la strada. A Baghdad,  conobbe una donna australiana che gli fece leggere un libro intitolato "Those About To Die" di Daniel P. Mannix, avente come soggetto gli antichi giochi romani.

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Sia Franzoni che Scott si sono rifiutati di fare un tipico film "spada e sandalo" e hanno cercato ispirazione per la pellicola dal cinema straniero. Lo sceneggiatore ha dichiarato:

Alcuni dei film che Ridley e io abbiamo visto e di cui abbiamo discusso sono stati Tutto tranquillo sul fronte occidentale e La Dolce Vita - per capire qualcosa in più sulla corrotta borghesia romana - e Il conformista. L'unico film sull'antica Roma di cui sono sicuro che Ridley abbia tenuto conto è il Satyricon [n.d.R. film di Federico Fellini del 1969].

Connie Nielsen (Lucilla) e Djimon Hounsou (Juba) hanno contribuito a realizzare la sceneggiatura del film con le loro idee

La bellissima Connie Nielsen ha raccontato di essere stata contattata da Ridley Scott per avere conferma della validità della sceneggiatura. L'attrice, però, ha confessato di aver notato delle gravi inesattezze: 

Ad esempio, in una riga c'era scritto "stato di polizia" e gli ho detto: 'Stato di polizia? Vuoi davvero che usi quest'espressione?' O la frase "metterlo in un museo". Non penso che in quel periodo storico le persone considerassero la parola museo nello stesso modo in cui oggi ci riferiamo ad esso.

Hounson ha, invece, dichiarato di aver letto la sceneggiatura iniziale capendo quindi di essere il capo degli schiavi in ​​quel periodo. Ho pensato:

Non dovrei rappresentare la definizione di schiavitù, che in quel periodo non esisteva. Nel film parliamo dell'utilizzo degli umani per realizzare quel tipo di intrattenimento [ci riferiamo ai gladiatori, n.d.R.] per il quale le persone erano considerate schiave.

Djimon Hounsou e Russell Crowe si sono feriti spesso durante le riprese delle scene nel Colosseo...

Per le scene nel celebre anfiteatro romano, la produzione ha realizzato il 40% di un Colosseo su larga scala alto quasi 30 metri, usando la CGI per terminare il resto della massiccia struttura. Sulla "calda sabbia dell'arena", Hounsou e Crowe, insieme agli altri gladiatori, si sono preparati per le loro sequenze di battaglia, spesso ferendosi durante le prove. Si sono allenati anche facendo sollevamento pesi in una tenda alla periferia del (finto) Colosseo.

Il povero Hounsou, tra l'altro, ha anche rischiato di uccidere una persona, pugnalandola accidentalmente alla testa nella sequenza di combattimenti nel Colosseo quando Massimo sale a cavallo. 

Crowe ha invece aggiunto:

Se hai a che fare con cavalli e tigri e altre cose che possono andare storte, ovviamente ci saranno feriti. Ma quando sei più giovane, sei fatto di gomma e puoi rimbalzare ancora e ancora... Ricordo di aver detto a mia madre quando sono tornato a casa dopo le riprese di tutte quelle scene: 'Mi sento come un giocatore di football che ha giocato troppe stagioni'.

Sull'arena c'era anche una vera tigre da cui Russell Crowe si è dovuto mettere in salvo...

Russell Crowe ha rischiato di essere ferito da una tigre durante le riprese. Per fortuna è andato tutto bene, con l'attore che ha mostrato il suo amore verso questo animale:

È così bella, è così regale, e ti piacerebbe essere in grado di poterla accarezzare e coccolare, ma ovviamente questo comporta un grosso rischio intrinseco.

Oliver Reed (Proximo) è morto durante una pausa dalle riprese

Reed è morto per via di un improvviso attacco di cuore all'età di 61 anni, nel corso di una pausa durante le riprese de Il Gladiatore. L'attore è scomparso a La Valletta, Malta, mentre stava bevendo qualcosa in un locale chiamato The Pub. Ridley Scott ha dichiarato:

Una domenica mattina è letteralmente crollato sul pavimento di un pub. Probabilmente aveva bevuto un paio di pinte, morendo poco dopo aver detto di non sentirsi molto bene. Joaquin gli era molto affezionato e rimase profondamente turbato. Siamo riusciti a completare le scene in cui era previsto Oliver, rubando le immagini digitali del suo viso, apponendole poi su un corpo appropriato.

Nemici nel film e grandi amici nella vita: Il Gladiatore ha fatto nascere un forte legame tra Russell Crowe e Joaquin Phoenix

Il Gladiatore è stato uno dei primi film in cui Phoenix ha avuto un ruolo da protagonista dopo la morte di suo fratello, River Phoenix. L'attore e Russell Crowe hanno sviluppato un'amicizia fraterna, alla quale lo stesso attore neozelandese ha fatto riferimento durante una conferenza stampa di presentazione del film. Queste le parole di Crowe:

C'erano tanti giornalisti che volevano solo chiedere a Joaquin di suo fratello e del suo rapporto con me, per via del nostro odio nel film. Ad un certo punto, lui ha detto qualcosa sulla falsariga di 'Guarda, Russell mi ha trattato come un fratello' e questo mi ha colpito davvero tanto.

Russell Crowe e la grande sorpresa nel vincere il premio Oscar

Russell Crowe ha declarato la sua grande emozione nel vincere il premio Oscar come miglior attore protagonista, battendo rivali accreditatissimi come Ed Harris e Tom Hanks:

Non avevo la minima idea che avrei davvero vinto quella notte. Nel momento in cui il mio nome è stato letto, ho sentito mancarmi il terreno sotto i piedi.

Il team di cineasti che si nasconde dietro Il Gladiatore considera il film come il punto culminante della loro carriera:  qualcosa di raro e brillante sia artisticamente che commercialmente

Franzoni ha le idee molto chiare in merito a ciò che per lui rappresenta questa pellicola: la realizzazione di un vero e proprio sogno che ha avuto sin da bambino. Del resto, lo sceneggiatore ha spesso dichiarato:

'Sono stanco di vedere film sui film che la gente ha visto. Voglio vedere film sulle vite che le persone hanno condotto'. E penso che sia questo che ha dato a questo progetto tanta potenza. 

Ridley Scott si è invece dichiarato un grande fan de Il Gladiatore, considerandolo uno dei suoi film migliori, nonostante ne abbia poi girati tanti altri. Anche Russell Crowe è molto felice del grande successo che Il Gladiatore ha riscosso, riscuote e continuerà, probabilmente, a riscuotere ancora  per molto tempo:

La cosa straordinaria de Il Gladiatore è che, dopo 20 anni, posso dire con certezza che da qualche parte nel mondo, oggi, stasera, quel film verrà riprodotto in prima serata. E sono passati 20 anni da quando è uscito. Non tutti i film durano in questo modo.

Del resto, come ci ricorda proprio Massimo Decimio Meridio, ne Il Gladiatore: "Ciò che facciamo in vita, riecheggia per l'eternità!" 

FONTE: Variety

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