Il piano B di Huawei è un sistema operativo proprietario, già pronto per ogni evenienza

Autore: Pasquale Oliva ,

Bisogna sempre avere un piano di riserva, soprattutto quando sei Huawei, una delle aziende tech più importanti al mondo. Intervistato da Welt, il CEO Richard Yu ha dichiarato che il colosso cinese ha già tra le mani un suo sistema operativo per i futuri dispositivi, nel caso in cui dovesse cessare la collaborazione con Google.

Oggi Huawei non può vendere i suoi smartphone negli Stati Uniti d'America a causa di alcune sanzioni, che se dovessero diventare ancora più severe potrebbero obbligare l'azienda a chiudere definitivamente le partnership con Google, Qualcomm, Microsoft e altre società statunitensi. Ciò si tradurrebbe nell'abbandono di Android e Windows.

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Il rapporto tra Stati Uniti e Cina ha vissuto periodi migliori. Trump & co. hanno bandito i dispositivi di Huawei perché, si dice, utilizzati dal governo cinese per lo spionaggio. L'azienda è stata inoltre accusata di aver rubato segreti commerciali da T-Mobile (operatore telefonico statunitense) e di aver attuato pratiche scorrette per gli affari in Iran, nonostante le sanzioni degli USA, che hanno portato anche all'arresto di Wanzhou Meng, figlia del fondatore dell'azienda.

Welt
Foto di Richard Yu scattata ad IFA 2017
Il CEO di Huawei Richard Yu

Huawei, conscia della situazione in bilico, ha un piano B, ovvero un nuovo sistema operativo, di cui ha parlato recentemente anche un altro dirigente dell'azienda. Di seguito le parole di Richard Yu:

Abbiamo sviluppato un nostro sistema operativo. Ci faremo trovare preparati nel caso in cui dovessimo abbandonare questi sistemi. È il nostro piano di riserva. Ma ovviamente, preferiamo lavorare con gli ecosistemi di Google e Microsoft.

Il CEO di Huawei ha colto l'occasione anche per parlare di Mate X, dispositivo pieghevole presentato al Mobile World Congress 2019 di Barcellona.

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Secondo Yu, il prodotto avrà un impatto significativo sul mercato, nonostante l'elevato prezzo d'acquisto (oltre i 2000 euro). Tale scoglio potrà tuttavia essere superato nel corso dei prossimi anni, con l'evoluzione delle tecnologie di sviluppo e produzione e il conseguente ridimensionamento dei costi. Nel giro di pochi anni, crede il presidente di Huawei, i pieghevoli costeranno all'incirca 1000 euro, e poi addirittura la metà.

Tutto dipende però dalla risposta dei consumatori. Se tale categoria di dispositivi non dovesse riscuotere successo nell'immediato, difficilmente avrà un futuro.

Via Pocket-lint

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