Il produttore di Frozen - Il Regno di Ghiaccio svela la versione originale del film

Autore: Rina Zamarra ,

Il produttore americano Peter Del Vecho ha svelato il lungo lavoro creativo che ha dato vita a Frozen - Il Regno di Ghiaccio. 

In realtà, la storia del film è iniziata nel 1937. Dopo Biancaneve e i sette nani, Walt Disney cominciò a lavorare ad un adattamento della fiaba La regina delle nevi di Hans Christian Andersen

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Ci sono voluti tanti anni e un cambio di secolo perché quella storia diventasse Frozen. In realtà il film è molto lontano dalla favola di Andersen, che racconta del giovane Kay soggiogato dalla regina delle nevi e liberato dalla tenacia della sua amica Gerda. 

Peter Del Vecho ha raccontato che la trama originale di Frozen ruotava intorno a due personaggi molto diversi da quelli definitivi. Anna, infatti, non era una principessa ed Elsa si era autoproclamata Regina delle nevi. In questa prima versione, Elsa era una ragazza malvagia e incapace di amare perché il suo cuore era stato congelato dopo l'abbandono subìto sull'altare. Già nel 2014, erano trapelate le prime informazioni sulla malvagità di Elsa. Solo ora, Del Vecho ha chiarito come il lavoro sulla caratterizzazione del personaggio abbia trasformato la sceneggiatura e ha descritto il primo finale del film. 

Elsa, Frozen - Il Regno di Ghiaccio

La storia si apriva con una maledizione secondo cui un sovrano dal cuore di ghiaccio avrebbe portato distruzione nel regno di Arendelle. Ovviamente, Elsa e la sua armata di mostri di neve in formazione di attacco erano rappresentati come l'incarnazione della minaccia della profezia. 

Nella sceneggiatura originale, il ruolo di salvatore era stato attribuito al principe doppiogiochista Hans, pronto a scatenare una grande valanga di neve senza considerare il pericolo a cui avrebbe esposto sia Anna che il regno di Arendelle. La valanga di Hans rappresentava cioè il punto di svolta della storia, il momento in cui si sarebbe verificata la trasformazione di Elsa da personaggio malvagio a personaggio positivo. Il sovrano della maledizione non era Elsa ma Hans. Nel finale della storia, infatti, la giovane donna usava i suoi poteri per salvare il regno ed otteneva lo scongelamento del suo cuore.

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C'era qualcosa però in questa versione che non convinceva Del Vecho e il suo gruppo di lavoro.   

Il problema è che ci sembrava una storia già vista. Non eravamo soddisfatti e non sentivamo nessuna connessione emotiva con Elsa. Non ci importava abbastanza di lei perché per tutta la durata del film era stata cattiva.

La mancanza di empatia con il personaggio principale indusse il team creativo a spostare il focus della storia. Non si sarebbe più trattato della classica fiaba in cui bene e male ingaggiano una strenua battaglia, ma di una storia in cui l'amore si sarebbe contrapposto alla paura.

Elsa così finì per rappresentare l'emblema della paura, mentre Anna fu trasformata nel simbolo della forza dell'amore. Per stabilire un legame più forte tra i due personaggi, i creativi le fecero diventare sorelle e la storia finì per avere una nuova morale: l'amore può essere più forte della paura

Walt Disney
Elsa e Anna, Frozen

Durante una riunione per definire meglio la relazione tra le due sorelle, fu sollevata anche la questione del "salvataggio". Del Vecho ha rivelato che si posero la domanda: "Deve essere sempre un uomo a soccorrere la fanciulla in pericolo?".

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Fu così che pensarono ad un finale diverso in cui Anna avrebbe salvato Elsa. Sarebbe stato dunque l'altruismo di un gesto d'amore fraterno a permettere lo scongelamento del cuore di Elsa. 

Ora che conoscete entrambe le versioni, cosa ne pensate: vi sarebbe piaciuta di più la storia originale? Oppure non riuscite proprio ad immaginare una Elsa cattiva?

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