Il Random Acts of Kindness Day: com’è nato e i modi di cerebrarlo

Autore: Danilo Abate ,

Il 17 febbraio è il Random Acts of Kindness Day, in italiano Giornata degli Atti Casuali di Gentilezza, è un giorno speciale istituito ufficialmente nel 1995 negli Stati Uniti, dove ognuno può dare il meglio di sé e migliorare la vita di chi lo circonda con un semplice gesto.

Venne stabilito un Random Acts of Kindness Day anche in Nuova Zelanda, istituito da un uomo di nome Josh de Jong nel 2004.

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Josh era bloccato nel traffico di Auckland in un pomeriggio come tanti e vide altri conducenti aggredirsi a vicenda, in preda all’ira e al nervosismo.

Ed è a questo punto che Josh pensò:

Cosa accadrebbe se in Nuova Zelanda per un giorno ogni neozelandese fosse gentile con uno sconosciuto?

Al buon Josh si unirono nell’istituire il giorno dedicato alla gentilezza altri tre amici: Megan Singleton, Marshall Gray e Rueben Gwyn. Decisero di stabilire che il 1° settembre diventasse il Random Acts of Kindness Day, facile da ricordare perché corrisponde al primo giorno di primavera in Nuova Zelanda.

E da allora, ogni anno e in quel preciso giorno, la gentilezza si diffonde in tutta la nazione.

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Nel 2008 fu la volta del Canada, per la precisione della Stratford Perth Community Foundation di stabilire una giornata dedicata alla gentilezza, che corrisponde al 4 novembre.

Il Random Acts of Kindness Day negli Stati Uniti

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il Random Acts of Kindness Day fu istituito a opera di RAK (The Random Acts of Kindness Foundation), associazione non-profit di Denver, Colorado. Sul sito ufficiale di RAK si legge:

Noi siamo The Random Acts of Kindness Foundation, una fondazione non-profit che crede nel diffondere la gentilezza nelle scuole, nelle comunità e nelle case. Crediamo nel potere della gentilezza di riuscire a cambiare il modo in cui le persone vedono il mondo e fanno esperienza di esso.

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I ragazzi di RAK nel 1995 lanciarono anche la RAK Week, settimana interamente dedicata agli atti di gentilezza casuali, dall’11 febbraio al 17 dello stesso mese, quasi come un percorso di sette giorni che culmina nel 17 febbraio, vera giornata mondiale della gentilezza. La fondazione ha perfino creato degli hashtag ufficiali, #rakweek2018 e #capturekindness, per coinvolgere il popolo dei vari social network.

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Chiunque può inoltre diventare un RAKtivist, un vero e proprio ambasciatore della gentilezza di RAK, iscrivendosi qui. In fase di iscrizione bisogna creare il proprio “profio di gentilezza” e anche dare la propria definizione del concetto di gentilezza.

Infine, per incoraggiare l’iscrizione di nuovi utenti e contribuire a diffondere la gentilezza, è possibile rilasciare le proprie testimonianze o semplicemente raccontare delle esperienze personali. I membri di RAK invitano inoltre le persone a condividere sui social network nuove idee per essere gentili e foto sull’argomento.

The Random Acts of Kindness Foundation
Il motto di RAK per incoraggiare le persone a fare gentilezze sui social
Il motto di RAK:

Di seguito potete invece leggere la testimonianza di una RAKtivist di nome Emily.

La testimonianza di Emily, una RAKtivist convinta

Chiunque può fare la differenza, ma solo se crede di poterci riuscire.

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È così che si apre il “profilo di gentilezza” di una RAKtivist di nome Emily, che si racconta nel profondo, parlando dei suoi demoni personali e di come la gentilezza le abbia migliorato la vita.

Quand’ero più giovane pensavo alla gentilezza in modo egoistico, puoi ho capito che avrei potuto fare qualcosa per migliorare le giornate altrui senza aspettarmi nulla in cambio. È così che mi sono guadagnata il mio biglietto di sola andata per ‘Happyville’. Tale modo di pensare mi ha aiutato molto quando sono caduta in depressione, perché per superarla ho fatto del far capire agli altri che sono importanti e insostituibili una missione. Al liceo essere convinti di importare qualcosa per qualcuno non è scontato. Ho così dedicato tutto il mio tempo a far stare meglio gli altri e, di riflesso, le persone che potevano sentirsi bene grazie a me riuscivano a farmi sentire importante.

Dunque Emily è riuscita, nell’atto di rendere felici gli altri, a superare la sua depressione e a sentirsi bene con sé stessa.

Come compiere degli atti casuali di gentilezza

Volete seguire l’esempio di Emily e fare una gentilezza in occasione del Random Acts of Kindness Day, ma non sapete proprio dove cominciare? Non temete che i ragazzi di RAK hanno pronti dei consigli per voi sul come compiere degli atti casuali di gentilezza.

Per cominciare, siate gentili perché un gesto gentile è contagioso.

È importante capire i bisogni delle altre persone. Pensarci due volte prima di dire o fare qualcosa può essere decisivo per chi avete di fronte.

L’educazione è una forma di gentilezza. Comportarsi con educazione può dare speranza alle altre persone. Un altro consiglio gradito di RAK è quello di fare complimenti alle persone che incontrate se credete li meritino. E magari vi fate qualche nuovo amico.

Pensate agli sforzi fatti dai membri della comunità in cui vivete che la rendono un posto sicuro ed efficiente. Ricordate che un grazie è importante. Non mancate anche di consolare le persone sole. Una parola gentile può rivoluzionare la loro giornata.

Fare del volontariato o anche soltanto una buona azione, può cambiare la vita agli altri e anche a voi. Essenziale è anche l'esser gentili sul luogo di lavoro, in tal modo si ottimizza anche il lavoro in team.

Condividete un po’ della vostra ricchezza. Una pizza o un caffè pagato a un amico non verranno dimenticati.

Un po' di spazio è stato dato anche al comportamento da tenere in famiglia. Ogni tanto fate ciò di cui normalmente si occupano i vostri genitori o fratelli. Ve ne saranno grati.

Infine è importante anche passare una serata fra amici e divertirsi. Anche il sorriso è contagioso. E se le persone a voi care fanno qualcosa di sbagliato, perdonatele, che in futuro sarete a vostra volta perdonati.

E voi che ne pensate? Celebrerete il 17 febbraio con un atto casuale di gentilezza?

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