Independence Day: Rigenerazione, 5 film "extraterrestri" da rivedere

Autore: Emanuele Zambon ,

Nel 1972 David Bowie elevò il glam rock a colonna sonora di tutte le galassie, grazie alla figura del messia Ziggy Stardust, rockstar venuta in contatto con una razza aliena. Il Duca Bianco cantava di un uomo delle stelle, desideroso di incontrare gli umani (la hit era Starman). Bowie non poteva certo immaginare che - 44 anni dopo - il contatto con forme di vita extra-terrestri avrebbe avuto per l'umanità esito diametralmente opposto: gli alieni di Independence Day: Rigenerazione (ecco 5 motivi per correre al cinema a vederlo) non sono certo messaggeri di pace intergalattica.

L'8 settembre 2016 - data in cui è fissata la release italiana del film diretto da Roland Emmerich - registrerà infatti una seconda invasione aliena (dopo quella avvenuta tra il 2 e il 4 luglio del '96), che condurrà l'umanità sulle soglie dell'Apocalisse.

Il sequel di Independence Day si inserisce in un filone - quello dei film di fantascienza - mai passato veramente di moda ad Hollywood (e non solo). In attesa di rivedere in azione l'analista informatico Jeff Goldblum e l'ex presidente degli Stati Uniti Bill Pullman, vi proponiamo 5 titoli cult a carattere "extra-terrestre", sebbene le pellicole sci-fi degne di una menzione speciale siano decisamente più numerose: dalle creature aliene di Steven Spielberg - Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E.T. l'extra-terrestre, ve ne parliamo QUI - alla fantascienza d'autore degli anni '50, con titoli alfiere come Ultimatum alla Terra (indimenticabile la formula "Klaatu, Barada, Nikto" pronunciata da Patricia Neal nel finale) e La Guerra dei Mondi, il cui remake è stato diretto nel 2005 sempre da Spielberg, vero e proprio maestro del genere.

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Nello smisurato universo sci-fi trovano posto anche i vecchietti terribili di Cocoon - L'energia dell'Universo, agrodolce cult firmato Ron Howard, gli abitanti di Pandora del kolossal Avatar, l'equipaggio di Mission to Mars, i tunnel e i portali spazio-temporali di Contact e Stargate, l'incubo vissuto da un gruppo di ricercatori in una base dell'Antartide nell'horror La cosa di John Carpenter e, per finire, i robot alieni della saga di Transformers.

Una delle sequenze simbolo di Incontri ravvicinati del terzo tipo

In attesa dell'uscita nelle sale italiane di Independence Day: Rigenerazione (ecco come verrà spiegata l'assenza di Will Smith), ecco 5 pellicole sci-fi da rivedere:

2001: Odissea nello spazio

A lezioni di filosofia da Stanley Kubrick. 2001: Odissea nello spazio è l'opera (omnia) più enigmatica e riflessiva del maestro: un kolossal fantascientifico che si interroga su questioni ontologiche più di quanto facciano diversi manuali filosofici. Primati, astronauti, monoliti e calcolatori subdoli (quell'Hal 9000 che ha ispirato l'occhio onnipresente del Grande Fratello) che danzano - sulle note del valzer Sul bel Danubio blu - in modo armonico tra satelliti e preistoria, con il pioniere spaziale David Bowman chiamato ad interrogarsi (come noi tutti) sul significato della vita stessa ancor prima che sulle traiettorie orbitali.

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Alien

"Rapporto finale del veicolo spaziale Nostromo, da parte del terzo ufficiale. Gli altri componenti dell'equipaggio Kane, Lambert, Parker, Brett, Ash e il comandante Dallas sono morti. Carico e nave sono distrutti. Parla Ripley, unica superstite". Sigourney Weaver (il cui personaggio originariamente non era previsto) androgina e mascolina se ne va a zonzo in canotta e slip a milioni di km dalla Terra mentre una creatura aliena xenoforma semina morte e distruzione nel cargo spaziale Nostromo. Il fanta horror per eccellenza di un giovane Ridley Scott, che non ha mai smesso di girare col naso all'insù: da Blade Runner (leggi i  dettagli sul sequel con Ryan Gosling) al prequel di Alien, Prometheus, passando per il "castaway spaziale" Sopravvissuto - The Martian.

District 9

Un film allegorico, capace di coniugare temi sociali scottanti (su tutti quelli della xenofobia e dell'emarginazione) con la suggestione tipica della fantascienza. In District 9 - esordio alla regia di Neil Blomkamp - all'inizio degli anni '80 un'astronave aliena si posiziona sopra Johannesburg. Un commando terrestre vi scoprirà all'interno una colonia di essere extra-terrestri ridotti allo stremo. Proprio come i profughi di cui abbiamo tristemente notizia nei tg giornalieri, anche gli alieni del film vengono condotti in un distretto isolato (una sorta di bidonville) e lì segregati in regime di apartheid. Dopo 20 anni la situazione precipiterà. Girato con una tecnica fintamente documentaristica (l'idea è quella di un reportage), District 9 mescola sci-fi e thriller politico, riprese amatoriali e filmati appartenenti a videocamere di sicurezza, al fine di intrattenere sì lo spettatore, ma invitandolo pure ad una riflessione profonda sulle politiche infami del passato (quella dell'apartheid in vigore in Sudafrica fino al 1994) e su un tema delicato come quella dell'immigrazione.

Predator

Nel 1987 John McTiernan confeziona una pellicola destinata a divenire un cult horror/fantascientifico: Predator. La sceneggiatura tratta di un commando addentratosi nella giungla dell'America Centrale per trarre in salvo alcuni ostaggi. In realtà la missione nasconde ben altro scopo, ossia il recupero di alcuni documenti top-secret. Il team, capitanato dal granitico Arnold Schwarzenegger (in uno dei ruoli più iconici della propria carriera), deve vedersela con i guerriglieri di zona e con una specie aliena in grado di mimetizzarsi nell'ambiente e di uccidere brutalmente gli esseri umani. Predator è un successo strepitoso al box-office, una delle pellicole action anni '80 più celebri, che assieme ad Alien fonde le atmosfere horror con i toni dello sci-fi. Il cacciatore alieno - un killer formidabile e dall'aspetto inquietante - è realizzato dal mago degli effetti speciali Stan Winston, già papà del T-800 di Terminator e successivamente collaboratore per Spielberg in Jurassic Park. Predator è un film che abbina l'action e i muscoli del "barbaro" Schwarzy all'enigma di una specie aliena giunta sulla Terra per uccidere. Tra battute memorabili - "Maggiore, so soltanto una cosa: che gli ho tirato dritto addosso 20 caricatori dell'M60. Li ho vuotati. Niente di questa Terra sarebbe sopravvissuto... a quella distanza" e "Non uccide se sei disarmato. È uno sportivo!" - e tecniche stilistiche all'avanguardia come l'uso delle riprese ad infrarossi per la soggettiva dell'alieno, il risultato è un eccellente esempio di film d'azione con protagonisti dei "duri a morire", umani e alieni.

Monsters

L'esordio alla regia di Gareth Edwards (ora dietro la macchina da presa di Rogue One: A Star Wars Story) è un road movie realizzato con un budget ridottissimo. Gli alieni hanno contaminato il Messico e, di conseguenza, la zona viene posta in quarantena fino al confine con gli Stati Uniti. Un fotoreporter è incaricato di scortare la figlia del proprio datore di lavoro al sicuro, lontano dal territorio popolato dai mostruosi extra-terrestri, che nel frattempo seminano morte e panico tra la popolazione e vengono contrastati dall'esercito senza troppo successo. Impossibile non rivivere in Monsters alcune sequenze di Jurassic Park (l'odissea di Alan Grant e le scorribande dei raptor) e di altre pellicole capaci di sublimare l'horror nella fantascienza, facendo leva sugli incubi e sulle fobie dello spettatore. Monsters è un vivido esempio di come le idee (seppur semplici), a dispetto del budget, possano ancora fare la differenza nel cinema attuale.

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