Intervista a Niki Caro, regista di Mulan: il mio film racconta il prezzo del potere per le donne

Autore: Elisa Giudici ,

A posteriori devo ammettere che è stato molto stressante, commenta Niki Caro parlando della sua più recente impresa cinematografica. Disney ha voluto proprio lei, l’apprezzata regista neozelandese di La ragazza delle balene e della serie Chiamatemi Anna, alla guida di un progetto imponente e delicatissimo. Quello di riportare su grande schermo la storia di Mulan, l’eroina cinese protagonista di uno dei film animati più amati del canone disneyano degli anni ’90. Stavolta però a interpretarla c’è un’attrice in carne e ossa, per un live action che si preannuncia già epico nella componente action e rinnovato nella sua narrazione e sensibilità.

L’aspetto affabile e la dolcezza della voce della regista potrebbero ingannare, ma basta farle qualche domanda per capire le sue doti di leader. D’altronde ha guidato una troupe di quasi mille persone (tra tecnici e comparse) per i set del suo live action, ultimando la fotografia principale delle riprese di un film dal budget di oltre 100 milioni di dollari in soli 84 giorni.

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Mentre in casa Disney si danno gli ultimi ritocchi ad effetti speciali e crome del film, la regista è già impegnata in un footage tour globale, per presentare alla stampa internazionale un film molto atteso e già al centro di numerosi dibattiti.

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Niki Caro a Milano
Niki Caro presenta alcune scene di Mulan a Milano

Dicci la verità: sul set hai sentito la pressione di realizzare un film così carico di aspettative per il pubblico?

Sì, senza alcun dubbio. Avevamo continui riscontri dell’enorme attenzione che veniva rivolta a questo film già durante la sua lavorazione. Se abbiamo sentito il senso di responsabilità? Certo, però in senso positivo: ci ha spronato a dare il massimo, per riportare sullo schermo un’eroina tanto amata con un film all’altezza della passione che il pubblico dimostra nei suoi confronti.

Molte delle reazioni derivano dal fatto che il tuo live action riporta su schermo un racconto molto antico, ma in chiave differente da quella del classico animato.

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È vero. D’altronde la storia di Mulan è stata narrata tantissime volte nel corso degli ultimi secoli. Pensa che la sua origine è un balletto tradizionale cinese del Settecento!

Cosa hai voluto cambiare nella tua rilettura di preciso?

Ovviamente sono partita dalla storia così come narrata nel film d’animazione Disney. Tuttavia dato che il film vede una Mulan in carne e ossa, volevo recuperare le sue qualità concrete, terrene. La mia eroina è una donna con la testa sulle spalle, decisa a fare l’impossibile pur di proteggere le persone a cui vuole bene. Sia nelle scene di combattimento sia in quelle più emotive volevo fosse molto umana. Al centro del mio film ci sono le possibilità intellettive e fisiche di una donna straordinaria.

Quindi niente coreografie volanti in stile wuxia?

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Esatto! Abbiamo limitato al massimo l’utilizzo di cavi ed effetti speciali per le scene di combattimento. Il mio scopo era proprio quello di far vedere la forza del corpo femminile, unita alla grazia di una guerriera. Sono stata molto aiutata dal fatto che la nostra protagonista Liu Yifei è davvero dotatissima: cavalca con destrezza, è molto abile con la spada, conosce le arti marziali, è anche brava a cantare! La maggior parte delle scene d'azione le ha girate in prima persona, senza controfigura. Sia io sia lei siamo convinte che sia nata per essere Mulan.

Nel film però oltre a Mulan c’è un altro personaggio femminile chiave, quello della cattiva. È un’altra novità di questa versione.

Sì, uno degli antagonisti del film è al femminile. È una donna che diventa una sorta di riflesso nello specchio di Mulan: la sua storia mostrerà quanto le donne sia costrette a pagare caro il potere che esercitano, in ogni epoca.

A interpretarla c’è Gong Li, che ha già lavorato in passato a Hollywood. È davvero un’icona del cinema cinese. Com’è stato lavorare con lei?

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Lei è davvero una leggenda in patria. Lavorare insieme a Gong Li è stato incredibile: con la sua recitazione ha portato una nuance davvero inaspettata al live action. Il suo ruolo è importante, scoprirete perché vedendo il film.

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La regista Niki Caro
Niki Caro rivela durante l'intervista: girare Mulan è stato un privilegio ma ho sentito una grande responsabilità

Oggi ci hai mostrato in anteprima qualche spezzone del film, tra cui una bellissima sequenza d’inseguimento a cavallo. Non ti sei lasciata intimidire dalla parte action del progetto.

Mi sono divertita moltissimo a girare quelle scene, non sono per nulla “maschili” nella lavorazione come spesso si è portati a pensare. La mia cura però è stata di fare in modo di non cedere a una certa spettacolarizzazione che ogni tanto il genere action comporta. Non volevo fare una scena perché il risultato sarebbe stato accattivante: tutti i combattimenti dovevano essere legati alla storia di Mulan.

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Non capita spesso a una donna di avere per le mani un progetto con un budget di questo tipo. È stato stressante?

Sì, a posteriori posso dirti che è stato davvero stressante. Tuttavia è uno stress che mi sono voluta dare io. Mi sono assunta il dovere e il privilegio di riportare ancora una volta la storia di Mulan su grande schermo, sempre sotto l’egida di Disney, ma stavolta in carne ed ossa.

Quale credi sia stato l’elemento cruciale nella realizzazione del film?

Sulla spada di Mulan ci sono tre caratteri cinesi: lealtà, coraggio e verità. Durante il film Mulan capirà che per essere davvero all’altezza dei valori della sua famiglia, deve farlo nelle vesti di una donna, apertamente, senza inganni. Ho cercato di muovermi anche io allo stesso modo, di essere una guerriera, una leader, senza però perdere la grazia dell’essere donna.

Mulan arriverà nelle sale il 26 marzo 2020.

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