Islam contro Netflix: "violate le nostre leggi"

Autore: Mauro G. Pozzuoli ,

Sei nazioni del Golfo Persico si sono espresse contro Netflix, colpevole secondo loro di avere contenuti contrari alla fede musulmana. Si tratta di Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Arabia Saudita, Kuwait, Oman e Qatar. Questi paesi minacciano di intraprendere azioni legali se Netflix continua a trasmettere contenuti che "contraddicono" l'Islam.

Unitamente a questa dichiarazione è giunta l'indicazione da parte dei Media di Stato sauditi che il materiale considerato offensivo riguarda i prodotti che mostrano le minoranze sessuali. Nella dichiarazione dei sei Stati del Golfo Persico si legge:

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La piattaforma è stata contattata per rimuovere i contenuti, compresi quelli diretti ai bambini. Le autorità regionali controlleranno l'attenersi della piattaforma alle direttive, e nel caso in cui continuasse a trasmettere contenuti in violazione alle norme, saranno intraprese le necessarie misure legali.

Non è al momento giunta alcuna reazione da Netflix.

Sul canale di news saudita Al-Ekhbariya sono state stigmatizzate serie e film per bambini che, secondo il parere del canale televisivo, promuovono l'omosessualità grazie a Netflix. È andata in onda l'intervista di un avvocato che ha parlato di scene dolenti e disgraziate per i figli, i nipoti e la prossima generazione.

Non si tratta della prima volta che i paesi arabi contrastano duramente le produzioni cinematografiche e televisive con personaggi LGBTQ+. A giugno 2022 il film Disney Lightyear è stato bandito per una sola scena. Si trattava di un brevissimo bacio sulla guancia tra due donne, una coppia convivente.
Nel 2022 l'omosessualità è considerata reato in ben 71 paesi del mondo. Delle 6 nazioni che abbiamo citato in apertura dell'articolo, solo il Bahrain non considera l'omosessualità un crimine punibile dalla legge. In Arabia Saudita si tratta di un reato punibile con la pena di morte; gli Stati che attualmente prevedono la pena capitale per l'omosessualità sono cinque nel mondo. Fanno parte di questo triste elenco insieme ad Arabia Saudita anche Mauritania, Sudan, Iran e Yemen.

Via The Guardian.

Immagine di copertina da Boy from Heaven (Atmo Production)

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